RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

Party Girl

25 settembre 2014

Party Girl

Tre giovani registi e una stripper 60enne posson bastare? Per Cannes sì: premiati

Angelique (Angelique Litzenburger) ha 60 anni e fa la stripper al confine tra Francia e Germania. Con le colleghe è complicità, mutuo-aiuto, vincastri dati e avuti. Ma Angelique di primavere ne ha macinate tante, tra un uomo e un bicchiere, una sigaretta e una festa: quattro figli, una non la vede da un sacco, e i clienti più rari. Sempre più rari. Uno, però, questa donna l'ha nel cuore: Michel (Joseph Bour), ma nemmeno lui si fa vedere più. Angelique lo va a stanare, Michel rilancia: "Mi vuoi sposare?". Ma i due cuori e una capanna sono a misura di Angelique? Opera prima di tre giovani ex allievi della celebre scuola di cinema francese La Fémis, Marie Amachoukeli, Claire Burger, Samuel Theis (Angelique è la madre, nel film anche gli altri membri della famiglia), Party Girl ha aperto Un Certain Regard dell'ultimo Festival di Cannes, marcando il nuovo corso di Thierry Fremaux: non più i Van Sant e la Coppola a inaugurare la sezione, ma tre esordienti, con qualche santo in Paradiso. Tant'è, e sono stati prevedibilmente premiati: Prix d'ensemble.Tra realtà – vedi i legami di parentela e il supposto copia & incolla su schermo delle dinamiche familiari – e l'ovvia, benvenuta finzione, un piccolo film sugli anta, le bruttine stagionate, il mestiere più vecchio del mondo e il solito "one woman show", un po' alla mano stile Irina Palm e un po' "l'utero è mio e me lo gestisco io" post litteram. Però, questo filmetto ha una dote incontrovertibile: l'happy ending può rimanere nel fuoricampo – intesa fosse quella la felicità… - e Angelique fare di testa propria, che la festa lei sa davvero come farla e a chi farla. Nomen omen, party girl. Un buon esordio, insomma, che le mani le lascia in tasca, ma lascia intravedere applausi futuri per i tre alla regia. Ma per Angelique, una e bina, potete fare clap clap: il suo domani non muore mai. Se doveste incontrarla a braccetto con Keith Richards, non stupitevi, perché il Paradiso e il Gerovital possono attendere: let's go party. 

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