RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

19 maggio 2011

L'exercice de l'Etat

La politica non è un esercizio salutare: parola e immagini di Pierre Schoeller, al Regard con valore civile

Scheda Film  

Quale è l'esercizio dello Stato? Dà un'acuta risposta Pierre Schoeller, al Certain Regard con L'exercice de l'Etat. Titolo internazionale The Minister, perché al centro c'è quello dei Trasporti francese Bertrand Saint-Jean, interpretato da un immenso Olivier Gourmet. Una notte lo sveglia un tragico incidente: macchina e elicottero per precipitarsi sul posto, piangere i 13 giovani morti, fare una dichiarazione alla stampa e poi ripartire in auto. Con una sosta inattesa: Bertrand vomita, ma non molla. E' un turbinio pubblico e privato di incontri, riunioni, schermaglie amorose con la moglie, rovelli a occhi aperti, incubi sessuali – una bella e nuda donna che si infila nelle fauci di un coccodrillo, scelta per la locandina – e il tran-tran frenetico, imperioso e zeppo di rogne della politica. Dalla sua, su tutti, il capo di Gabinetto Gilles (Michel Blanc, ottimo anche lui) e il silente ma franco autista Martin Kuypers (Sylvain Deble, un gigante): il primo corresponsabile, il secondo vittima collaterale, finiranno entrambi schiacciati dall'esercizio di Stato di Bertrand. Che non è un mostro: non è il Sarkozy de La conquete e nemmeno un novello Caimano, il suo lavoro lo fa bene e con intermittente umanità, ma colpevoli sono le regole stesse del gioco che ha deciso di giocare. Too fast too furious, non è un esercizio salutare, e il regista ce lo dichiara subito nella fotografia livida. E poi, tallonamento politico del politico, incursioni musicali che fanno sussultare le coscienze, le nostre, silenziate dal Sistema. Insomma, un grande film: urgente, necessario e poderoso, che offre una tranche de vie indigesta, ma non aprioristica o ideologizzata. E' la politica, semplicemente. Ps: che qualcuno ce lo porti in Italia, questo civile esercizio di stile.

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