RECENSIONE FILM

06 maggio 2010

Dear John

a cura di Cinematografo.it

Tra cliché e carenze strutturali, la solita tragedia amorosa firmata Sparks: all'ombra dell'11/9

Raccontare al cinema una storia d'amore realmente old-fashioned, tutta romanticismo e buone intenzioni (niente cinismo, tanti impedimenti) è una faccenda terribilmente seria. Dosare le tonnellate di zucchero e ormoni da offrire a un pubblico attentissimo a che le ferree regole del romance siano rispettate, è un'alchimia di difficile riuscita, molto più di quanto si immagini. Innestarci una dimensione così altra - ma in modo tangenziale - come la tragedia delle Torri Gemelle, è azzardo puro. Soprattutto se non si sa bene dove dovrebbe portare.Dopo l'insulso Remember Me, anche Lasse Hallström, traendo spunto dal romanzo di Nicholas Sparks (una certezza nel campo della tragedia amorosa), partecipa al grande ricamo che (dovrebbe) rappresentare l'America del "prima" e del "poi". I fantasmi dell'11 settembre, man mano che si avvicina il decennale del tragico evento, spuntano così nei modi più inappropriati, talvolta bizzarri, nel cinema statunitense.Channing Tatum, smessi i panni del ballerino di Step Up, e purtroppo anche quelli di personaggio convincente dell'ottimo Guida per riconoscere i tuoi santi di Dito Montiel, indossa qui (male) la divisa del soldato John, a proprio modo ribelle ma soprattutto noioso e moralista, tutto d'un pezzo eppure pronto a spaventarsi di fronte all'amore per la bella Savannah, che ha gli occhi da cerbiatto e la dorata chioma fluente dell'ormai onnipresente Amanda Seyfried.Lui è perennemente impegnato in giro per il globo come soldato nelle Forze Speciali, lei studia all'università; dopo il colpo di fulmine schioccato durante una vacanza di due settimane, non resta che scriversi valanghe di lettere (cartacee…) e agognare il prossimo rendez-vous. Ma il succitato attacco terroristico impone al senso del dovere di John una scelta, e Savannah sarà costretta a prenderne atto. Non pervenuta l'intera parte centrale del film, ridondante di cliché assortiti, melensi, stucchevoli. La "Dear John letter" è la classica missiva d'abbandono per fidanzati e mariti.

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dal 21 al 24 maggio

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