Anno: 2019 Durata: 113 Origine: SPAGNA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Pedro Almodóvar
Specifiche tecniche:ARRI ALEXA SXT
Tratto da:-
Produzione:AGUSTÍN ALMODÓVAR, ESTHER GARCÍA PER EL DESEO
Distribuzione:WARNER BROS
Penélope Cruz | nel ruolo di | Jacinta |
Antonio Banderas | nel ruolo di | Salvador Mallo |
Asier Etxeandía | nel ruolo di | Alberto Crespo |
Cecilia Roth | nel ruolo di | Zulema |
Leonardo Sbaraglia | nel ruolo di | Federico |
Nora Navas | nel ruolo di | Mercede |
Raúl Arévalo | nel ruolo di | Padre |
Julieta Serrano | nel ruolo di | Madre |
Eva Martin | nel ruolo di | Radióloga |
Susi Sánchez | nel ruolo di | Beata |
Pedro Casablanc | nel ruolo di | Dr. Galindo |
César Vicente | nel ruolo di | Albañil |
Julián López | ||
Agustín Almodóvar | ||
Alba García | ||
Esther García | ||
Mina | nel ruolo di | Se stessa (filmato d'archivio) |
Marilyn Monroe | nel ruolo di | Rose Loomis (filmato d'archivio) (non accreditata) |
Warren Beatty | nel ruolo di | Bud Stamper (filmato d'archivio) (non accreditato) |
Natalie Wood | nel ruolo di | Wilma Dean Loomis (filmati d'archivio) (non accreditata) |
Un racconto di una serie di ricongiungimenti di Salvador Mallo, un regista cinematografico oramai sul viale del tramonto. Alcuni sono fisici, altri ricordati: la sua infanzia negli anni '60 quando emigrò con i suoi genitori a Paterna, un comune situato nella provincia di Valencia, in cerca di fortuna; il primo desiderio; il suo primo amore da adulto nella Madrid degli anni '80; il dolore della rottura di questo amore quando era ancora vivo e palpitante; la scrittura come unica terapia per dimenticare l'indimenticabile; la precoce scoperta del cinema ed il senso del vuoto, l'incommensurabile vuoto causato dall'impossibilità di continuare a girare film. Dolor y Gloria parla della creazione artistica, della difficoltà di separarla dalla propria vita e dalle passioni che le danno significato e speranza. Nel recupero del suo passato, Salvador sente l'urgente necessità di narrarlo, e in quel bisogno, trova anche la sua salvezza.
"Piacerà ai fan di Almodovar perché don Pedro non ha perso la mano, anche se ha rinunciato alle sue corde migliori (quelle del melodramma pruriginoso) per rifare il verso a Fellini. Qui il meglio lo dà nelle scena del monologo in teatro. Per il resto è il ritratto di una vecchia checca malinconica. Chi si vuole identificare si accomodi." (Giorgio Carbone, 'Libero', 17 maggio 2019) "(...) A dargli valore, verità e vita agra è Antonio Banderas, alla sua prova migliore: sofferto e dignitoso, prostrato ma non domo, dà a Salvador licenza di toccarci dentro, di muoverci a comprensione e compassione. È il profeta rinnovato di un Dio del cinema ritrovato: 'Dolor y gloria' ci riconsegna Pedro Almodóvar ai suoi massimi, perfino al vertice della carriera (...)" (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 17 maggio 2019) "(...) è il personale 8½ di Pedro Almodóvar (...) 'Dolor y Gloria' ha poco del cinema almodóvariano, quello dove l'umorismo ha sempre avuto un ruolo fondamentale. (...) Qui, sembra che questo percorso autobiografico diventi un po' fine a se stesso, più dolore che gloria, peccando, in alcuni momenti, di eccesso di verbosità, come nelle inquadrature dove il regista spiega i suoi film. Però, l'entrata in scena di un amore del passato di Salvador, che crea impaccio in chi, pur ormai maturo, esita nei gesti e nei sentimenti, fa riabbracciare l'Almodóvar, fino ad allora con il freno a mano tirato, capace, come pochi, di emozionare. Come capita a Mallo che, scovato un vecchio acquerello che lo ritrae, ritrova l'ispirazione perduta, saldando la linea, artistica ed esistenziale, del suo passato, presente e futuro." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 17 maggio 2019)
Incasso in euro