Anno: 1976 Durata: 310 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO, SOCIALE
Regia:Bernardo Bertolucci
Specifiche tecniche:35 MM, PANORAMICA, TECHNICOLOR
Tratto da:-
Produzione:ALBERTO GRIMALDI PER PEA, LES PRODUCTIONS ARTISTES ASSOCIEES, ARTEMIS FILM
Distribuzione:20TH CENTURY FOX (1976), IL CINEMA RITROVATO-CINETECA DI BOLOGNA (2018) - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT, PANARECORD, L'UNITA' VIDEO VOLL.2 BLU-RAY: DALL'ANGELO PICTURES
Burt Lancaster | nel ruolo di | Alfredo Berlinghieri, il proprietario terriero |
Donald Sutherland | nel ruolo di | Attila Melanchini, il fattore |
Robert De Niro | nel ruolo di | Alfredo Berlinghieri, figlio di Giovanni e Eleonora |
Dominique Sanda | nel ruolo di | Ada Fiastri Paulhan, moglie di Alfredo |
Alida Valli | nel ruolo di | Ida Cantarelli Pioppi |
Sterling Hayden | nel ruolo di | Leo Dalcò, contadino dei Berlinghieri |
Stefania Sandrelli | nel ruolo di | Anita Foschi, moglie di Olmo |
Werner Bruhns | nel ruolo di | Ottavio, figlio maggiore di Alfredo |
Laura Betti | nel ruolo di | Regina, figlia di Amelia |
Ellen Schwiers | nel ruolo di | Amelia, sorella di Eleonora |
Gérard Depardieu | nel ruolo di | Olmo Dalcò, figlio di Rosina |
Anna Henkel | nel ruolo di | Anita, figlia di Olmo |
Romolo Valli | nel ruolo di | Giovanni, figlio minore di Alfredo |
Stefania Casini | nel ruolo di | Neve, la lavandaia |
Francesca Bertini | nel ruolo di | Suor Desolata, sorella di Alfredo |
Anna Maria Gherardi | nel ruolo di | Eleonora, moglie di Giovanni |
Paolo Pavesi | nel ruolo di | Alfredo da ragazzo |
Tiziana Senatore | nel ruolo di | Regina da bambina |
Paulo Branco | nel ruolo di | Orso, figlio maggiore di Leo Paolo Branco |
Giacomo Rizzo | nel ruolo di | Rigoletto, il servo gobbo |
Antonio Piovanelli | nel ruolo di | Turo Dalcò |
Liù Bosisio | nel ruolo di | Nella Dalcò |
Maria Monti | nel ruolo di | Rosina Dalcò, nuora di Leo |
Roberto Maccari | nel ruolo di | Olmo da ragazzo |
José Quaglio | nel ruolo di | Aranzini, un proprietario |
Pippo Campanini | nel ruolo di | Don Tarcisio |
Patrizia De Clara | nel ruolo di | Stella |
Allen Midgette | nel ruolo di | Vagabondo che scagiona Olmo |
Angelo Pellegrino | nel ruolo di | Il sarto |
Carlotta Barilli | nel ruolo di | Una contadina |
Catherine Kosac | nel ruolo di | Tondine |
Clara Colosimo | nel ruolo di | La donna che accusa Olmo |
Fabio Garriba | nel ruolo di | Contadino all'esecuzione di Attila |
Mimmo Poli | nel ruolo di | Fascista alla riunione in chiesa |
Odoardo Dall'Aglio | nel ruolo di | Oreste Dalcò |
Pietro Longari Ponzoni | nel ruolo di | Pioppi |
Salvatore Mureddu | nel ruolo di | Capo delle guardie rege |
Sergio Serafini | nel ruolo di | Un giovane fascista |
In un paese della Bassa Emiliana nascono, agli albori del '900, Alfredo Berlinghieri e Olmo Dalcò: il primo, futuro erede dei beni terrieri di famiglia, nonostante i privilegi di casta si attacca al secondo, figlio di una contadina e di padre ignoto. L'amicizia dura, nonostante le vicende familiari e sociali di mezzo secolo traccino un solco sempre più profondo fra padroni e braccianti. Olmo si unisce alla maestrina Anita, fervente politicante rossa che muore generandogli una figlia; e fugge dal paese dopo gesti di opposizione alle squadracce fasciste che lo porterebbero certamente alla morte o all'ergastolo. Alfredo, dopo il suicidio del nonno e la morte del padre, diviene padrone; sposa Ada, dolce e stravagante, che lo abbandona quando s'avvede che il marito è inesorabilmente divenuto un classico padrone-tiranno. Ma la colpa maggiore del Berlinghieri è stata quella di non avere allontanato a tempo il fattore ingaggiato dal padre, certo Attila, fascista e cinico arrivista, tra l'altro amante di Regina, cugina di Alfredo. Nel '45, in coincidenza con la Liberazione, Olmo ritorna e guida i contadini nella rivolta contro la famiglia dell'amico: Attila viene ucciso; Regina rapata; Alfredo condannato simbolicamente a morte. Quando giungono i rappresentanti del C.N.L. i contadini consegnano le armi. Alfredo e Olmo invecchieranno bisticciando amichevolmente.
"Metafora d'un mezzo secolo, con cui Bertolucci esercita il diritto di trasfigurare in visione l'idea che a torto o a ragione se ne è fatta, non importa molto se 'Novecento' è meno fedele alla storia di quanto si potrebbe pretendere da un documentario. Preme invece che abbia una sua tenuta fantastica, una sua magnificenza di romanzo fiume per immagini, una potenza di chiaroscuro che esprime la drammaticità degli eventi, e sia pure melodrammaticità, vista la destinazione popolare dell'opera." (Giovanni Grazzini - Cinema '76). "Gratificato di un budget favoloso (10 miliardi, si dice), questo film-fiume si presenta con l'appariscenza di risultati tecnici proporzionali all'accolta di interpreti e di specialisti dei vari rami: la fotografia, l'interpretazione, l'ambientazione, la musica, e così via, sono perciò di notevole livello. Ciò nonostante, prescindendo dalle carenze tematiche, si ha l'impressione che la colossale impresa ecceda di molte ore le sue possibilità di presa. Infatti, se efficaci risultano alcune pagine di pittura villereccia o di spaccato borghese, la reiterazione delle stessa sa di pleonasmo, di didatticismo ad oltranza, di sproloquio comiziale e persino di furbizia commerciale. Assai più deludente, poi, è l'esame contenutistico dell'opera che, in definitiva, riteniamo mancare a qualsiasi ipotetico obiettivo per totale mancanza di equilibrio. Se vuol essere soltanto la descrizione del mondo contadino della Bassa Emilia, lo coglie nelle deteriori manifestazioni di un folklore rude e sboccato; ma lo trascura nelle ricchezze di genuinità, genorosità, spessore umano e pudore. (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 82, 1977) "Un film di rilievo, ma non riuscito. Un film dove ci sono delle pagine molto belle, di un lirismo e di un'umanità singolari ma dove, nel contempo, non si sente l'empito della sinfonia nibelungica, l'assieme armonico di un tessuto narrativo corale, senza sbavature". (Pierpaolo Albricci)
Incasso in euro