Anno: 2008 Durata: 128 Origine: USA Colore: C
Genere:BIOGRAFICO, DRAMMATICO
Regia:Gus Van Sant
Specifiche tecniche:35 MM (1:1.85)
Tratto da:-
Produzione:FOCUS FEATURES, GROUNDSWELL PRODUCTIONS, JINKS/COHEN COMPANY
Distribuzione:BIM - DVD E BLU-RAY: BIM/01 DISTRIBUTION (2009)
Sean Penn | nel ruolo di | Harvey Milk |
Emile Hirsch | nel ruolo di | Cleve Jones |
James Franco | nel ruolo di | Scott Smith |
Josh Brolin | nel ruolo di | Dan White |
Diego Luna | nel ruolo di | Jack Lira |
Brandon Boyce | nel ruolo di | Jim Rivaldo |
Kelvin Yu | nel ruolo di | Michael Wong |
Lucas Grabeel | nel ruolo di | Danny Nicoletta |
Alison Pill | nel ruolo di | Anne Kronenberg |
Victor Garber | nel ruolo di | Sindaco George Moscone |
Denis O'Hare | nel ruolo di | Senatore John Briggs |
Howard Rosenman | nel ruolo di | David Goodstein |
Stephen Spinella | nel ruolo di | Rick Stokes |
Peter Jason | nel ruolo di | Allan Baird |
Carol Ruth Silver | nel ruolo di | Thelma |
Eric Stoltz | nel ruolo di | Tom Ammiano |
Adam Del Rio | nel ruolo di | Jerry Taylor |
Ashlee Temple | nel ruolo di | Dianne Feinstein |
Boyd Holbrook | nel ruolo di | Denton Smith |
Cameron Palmer | nel ruolo di | Medora Paine |
Cleve Jones | nel ruolo di | Don |
Cory Montgomery | nel ruolo di | Michael Davis |
Douglas Smith | nel ruolo di | Paul Hogarth |
Harry Britt | nel ruolo di | Michael Gillespie |
Hope Tuck | nel ruolo di | Mary Anne White |
Steven Wiig | nel ruolo di | McConnely |
Biopic su Harvey Milk, il primo politico americano apertamente gay ad essere eletto ad una carica pubblica. Dopo aver vinto le elezioni nel 1978, dopo tre tentativi, per la giunta comunale di San Francisco fu ucciso insieme al sindaco da un altro componente della giunta il 18 novembre 1978. L'epilogo della sua vicenda umana sconvolse la società americana, ma le battaglie condotte da Milk - un ebreo di New York che, arrivato nella West Coast in cerca di una vita diversa, per le sue lotte contro le discriminazioni sessuali era chiamato il 'sindaco di Castro', una circoscrizione di San Francisco - avevano ormai dato i suoi frutti.
"Nei casi di biopic basati su vicende reali, è uso compiacersi se il regista non fa il santino del protagonista. In 'Milk' però c'è parecchio di più. Van Sant immerge lo spettatore in un perfetto contesto d'epoca, mischiando la pellicola nuova a riprese di repertorio con l'aggiunta di idee originale: come lo split-screen, il mosaico visivo che suddivide lo schermo in tanti piccoli schermi, a restituire il corrispondente visivo del 'passaparola'. Altro merito, quello di non enfatizzare o additare troppo gli elementi già forti del film: come la trasformazione della politica in spettacolo, per la quale gli anni 70 furono decisivi, o una sorta di fatalismo drammatico implicito negli eventi. Saggiamente, il regista sceglie la via del dramma a freddo, mentre delega l'implicita essenza melodrammatica alle note di 'Tosca', opera molto amata dall'attivista. Quanto a Penn, si cala nel personaggio con l'intensità dolente degli adepti del 'metodo' Actor's Studio, tirando fuori la parte femminile che è in lui, come in ciascun uomo. Lo contrasta bene Josh Brolin, che abbiamo appena visto nella pelle di George Bush." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 23 gennaio 2009) "Il film, tentato specie sotto finale da euforia militante, si libra grazie allo straordinario lavoro di tessitura tra filmati d'epoca e fiction e per la passione civile che lo anima. Sean Penn merita l'Oscar per aver ceduto a una femminilità emozionante, ma mai di maniera. Sensuali e spregiudicate le scene con l'innamoramento di James Franco, bravissimo anche lui." (Piera Detassis, 'Panorama', 29 gennaio 2009) "'Milk' è un ottimo, riuscitissimo film, ben fatto, coinvolgente, commovente. L'equilibrio tra attività pubblica e vita amorosa del protagonista è perfetto: l'atteggiamento verso l'assassino è pietoso; la ricostruzione del mondo gay di San Francisco nei Settanta è viva, precisa. E Sean Penn protagonista è sempre più bravo, eccellente." (Lietta Tornabuoni, 'L'Espresso', 29 gennaio 2009) "Sean Penn, come Harey Milk, è ancora una volta straordinario; nel ruolo del suo amico-rivale-assassino, Josh Brolin resta in politica, dopo 'W', ma qualche scalino più in basso." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 23 gennaio 2009) "Il film è, letteralmente, tutto sulle spalle di uno dei pochi eterosessuali coinvolti - il citato Sean Penn - che si cala nel corpo e nell'anima di Harvey Milk con un'adesione psicotica impressionante. Scegliere un attore non gay era una scommessa, totalmente vinta grazie al talento di Penn: forse un omosessuale non avrebbe retto al peso dell'identificazione emotiva, o avrebbe ecceduto in cliché. Si può tranquillamente affermare che Penn è l'unico motivo artistico per vedere il film. Gli altri motivi - che pure esistono, e rendono 'Milk' un'opera comunque importante - sono extra-filmici: Van Sant rievoca un momento decisivo della lotta per i diritti civili in America; Harvey Milk è stato un esponente politico di spicco, al di là della sua carica, perché fu una sorta di rompighiaccio per la partecipazione dei gay alla vita politica. L'aspetto di gran lunga più interessante del film, per chi gay non è, è il modo in cui Milk viene dipinto come un politico abile e non privo di cinismo. A dimostrazione, per chi nel Duemila non se ne fosse ancora accorto, che gli esseri umani - uomini e donne, etero e gay, bianchi e neri - sono tutti uguali." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 23 gennaio 2009) "Un ritratto insolito quanto straordinario dominato da un Sean Penn oltre ogni elogio. L'impagabile spaccato di un'epoca, rievocata dal punto di vista eccentrico e rivelatore di una minoranza. Una testimonianza commovente e insieme fuori dagli schemi che vale anche come monito per la difesa di tutte le minoranze e dei loro diritti. Oggi come ieri. Otto nominations non sono troppe: il 'Milk' di Gus Van Sant è tutte queste cose insieme." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 23 gennaio 2009) "'Milk' è la cronaca di una morte annunciata - come 'Elephant', 'Last Days', 'Paranoid Park' e 'Gerry'. Però, rispetto alla narrativa sparsa, alla spazialità destabilizzante e al lirismo contemplativo degli ultimi quattro film di Gus Van Sant, questo biopic sul consigliere comunale Harvey Milk e la lotta per i diritti omosessuali anni settanta, è un lavoro strutturato, articolato in un impianto classico, meticolosamente ricostruito, in una sovrapposizione di fiction e documentario, quasi cauto. Un film adulto, che Van Sant sognava di fare da anni. E un film involontariamente, quanto inequivocabilmente, del momento - anche al di là dell'attualità californiana." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 23 gennaio 2009
Incasso in euro