Anno: 1953 Durata: 85 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:AVVENTURA
Regia:Gianni Vernuccio
Specifiche tecniche:FERRANIACOLOR
Tratto da:-
Produzione:GIORGIO VENTURINI PER PRODUZIONE VENTURINI
Distribuzione:REGIONALE
Richard Basehart | nel ruolo di | Cartouche, alias Jacques de Maudy |
Patricia Roc | nel ruolo di | Donna Violante |
Massimo Serato | nel ruolo di | Duca Enrico di Vaubranche |
Isa Barzizza | nel ruolo di | Lucilla |
Akim Tamiroff | nel ruolo di | Marchese di Salpière |
Nerio Bernardi | nel ruolo di | Pedante |
Aldo De Franchi | nel ruolo di | Leandro |
Adolfo Geri | ||
Alberto Archetti | ||
Alberto Collo | ||
Celeste Almieri Calza | nel ruolo di | Celeste Almieri |
Gianna Baragli | ||
Nino Marchetti | ||
Vando Tress |
Il giovane conte Jacques de Maudy, essendosi dichiarato, benché innocente, colpevole d'assassinio, per salvare suo padre, accusato ingiustamente, ha dovuto fuggire all'estero. Nella diligenza, che lo riporta in Francia, Jacques incontra l'attrice Violante ed osserva ch'ella ha al collo un gioiello, che aveva appartenuto a suo padre. Tornato di nascosto nel suo castello, Jacques mostra al padre il gioiello, che ha sottratto a Violante. Il padre rievoca i precedenti: il gioiello era stato dato in pegno al principe di Barillet, che poi si era rifiutato di restituirlo. Il conte di Maudy aveva profferito delle minacce contro di lui: il giorno dopo il principe era stato trovato morto e il gioiello era scomparso. Il conte, colpito improvvisamente da paralisi, era stato fatto segno a sospetti: per salvarlo Jacques s'era dichiarato colpevole. Violante, ospitata al castello con gli altri comici, confessa a Jacques d'aver avuto il gioiello dal marchese di Salpière. Questi invita i comici al suo castello: Violante trova nel forziere di Salpière una lettera compromettente per il duca di Vaubranche, nipote del principe di Barillet, e Jacques, travestitosi da Cartouche, vi trova un testamento non olografo del principe, che istituisce erede universale Vaubranche. Costui, con le sue guardie, tenta d'arrestare Jacques, ma, costretto a battersi con lui, viene ferito mortalmente: prima di morire confessa d'aver ucciso suo zio.
"La storia di Cartouche, più volte portata sullo schermo in Francia, ritorna in questo film italiano di un certo impegno ma di non grande valore. Buono il colore, lodevole l'interpretazione, ma non eccezionali i requisiti commerciali". (Umberto Tani, "Intermezzo", 12/13 luglio 1955).
Incasso in euro