RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

<i>Happy Family</i>

25 marzo 2010

Happy Family

Divertissement metacinematografico per Salvatores: minimalista e sorridente, con un occhio ai Tenenbaum

Riduzione di Woody Allen e Wes Anderson (I Tenenbaum, soprattutto nelle tappezzerie…), I soliti sospetti e Charlie Kaufman, ecco il divertissement metacinematografico di Gabriele Salvatores, che prende dal teatro (dell'Elfo, da cui viene lo spettacolo e la co-sceneggiatura di Alessandro Genovesi) e ci porta in una Milano bifamiliare, partorita dalla "beautiful mind" dell'aspirante sceneggiatore Fabio De Luigi: Happy Family di - quasi tutti - happy few meneghini (fichetti è un valido sinonimo), personaggi in cerca non di un autore, ma di una storia che vada avanti. Divisa a immagine e somiglianza della vita in "Personaggi e interpreti", "Confidenze" e "The Family", ovvero l'approdo nell'ipertesto sociale, familiare è un occorrenza, una commedia non per caso, ma del caso, che invita a lasciarsi andare, aprendo a inedite amicizie (l'avvocato Fabrizio Bentivoglio e il precario Diego Abatantuono, spassosi 20 anni dopo Turnè), flirt e coming out, fino all'elaborazione che non segue, ma precede il lutto. Il tutto col sorriso sulle labbra, disimpegno - qui e là invertito da accenni edificanti... – e concessioni al minimalismo: gustoso, fresco, futile, un piccolo film che respira (di) grande.

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Box Office

dal 21 al 24 maggio

Incasso in €

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2 Bad Boys for Life   882.185
3 Il richiamo della foresta   680.273
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5 Sonic. Il film   499.216
6 Odio l'estate   264.761
7 Cattive acque   263.009
8 La mia banda suona il pop   240.521
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10 Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)   121.947