La ni?a santa - La piccola santa2004

SCHEDA FILM

La niņa santa - La piccola santa

Anno: 2004 Durata: 106 Origine: SPAGNA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Lucrecia Martel

Specifiche tecniche:ARRICAM LT, 35 MM (1:1.85)

Tratto da:-

Produzione:LITA STANTIC

Distribuzione:TEODORA FILM

ATTORI

Mercedes Morán nel ruolo di Helena
Carlos Belloso nel ruolo di Dottor Jano
Alejandro Urdapilleta nel ruolo di Freddy
Maria Alché nel ruolo di Amalia
Julieta Zylberberg nel ruolo di Josefina
Mía Maestro nel ruolo di Ines
Monica Villa nel ruolo di Madre Josefina
Marta Lubos nel ruolo di Mirta
Alejo Mango nel ruolo di Dottor Cuesta
Arturo Goetz nel ruolo di Dottor Vesalio
 

SOGGETTO

Martel, Lucrecia
 
 

MONTAGGIO

Ricci, Santiago
 

SCENOGRAFIA

Oderigo, Graciela
 

COSTUMISTA

Suárez, Julio

TRAMA

Nell'inverno argentino, Amalia e Josefina, due ragazze sedicenni, a scuola discutono a lungo di fede e di vocazione con altre coetanee, ma tra loro non fanno che parlare di baci. Le due ragazze provengono da famiglie diverse, quella di Josefina č molto tradizionalista mentre quella di Amalia le lascia maggior libertā. Un incontro casuale di Amalia con un medico, che partecipa a un convegno nell'albergo gestito dalla madre e dallo zio, segna la sua vita e le fa capire la forza della sua vocazione.

CRITICA

"A favore della Martel giocano la sorpresa della scoperta, l'evidente dono di riversare la vita in pellicola con ispirata facilitā e il coraggio di omettere l'ultimo capitolo. Penalizzando o premiando i personaggi, spesso il finale di un film si configura come una sopraffazione, lasciarlo in sospeso puō costituire un segno di rispetto. (...) Il tutto in un contesto di oppressiva religiositā della giovane santarellina, che insieme con l' amica del cuore si dibatte nei tormenti dell' etā di crescita. Alla regista argentina (sostenuta da un'eletta schiera di coproduttori in cui figurano i fratelli Almodóvar e alcuni benemeriti italiani, tra i quali Vieri Razzini e Tilde Corsi) mi sento di augurare un pieno successo. A patto che quando dovesse avere in mano un premio, piccolo o grande, mi confidi in un orecchio che cos'č successo dopo." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 17 maggio 2004) "Chi un paio d'anni fa ebbe la fortuna di vedere 'La ciénaga' dell'argentina Lucrecia Martel, uno dei debutti pių brucianti del decennio, ritroverā in 'La Niņa Santa', le stesse atmosfere torbide, lo stesso languore timorato e feroce. Feroce perché stavolta in primo piano non ci sono pių le madri ma le figlie; non le energie declinanti della mezz'etā, ma il cieco ribollire di fedi e passioni dell'adolescenza. Reso ancora pių esasperato dal bigottismo superstizioso respirato dalle ragazze a scuola. (...) Scandalosamente ignorato a Cannes (succede ai film troppo diversi per imporsi nel bailamme di un festival) 'La Niņa santa' č un oggetto raro: il film di una vera artista. Perderlo sarebbe, cattolicamente, un peccato mortale." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 10 dicembre 2004) "'La niņa santa' non č un film sulla pedofilia; anzi, non č neppure un film 'su qualcosa' di preciso; il che gli conferisce un fascino tutto particolare, misterioso e opaco. Come nel film precedente, la Martel riesce a istaurare - contemporaneamente - un'atmosfera di malessere e un'oppressione dolciastra, gravida di sensualitā. E lo fa non per via di temi e situazioni, ma con la forza della sola regia: giochi di sguardi, contrappunto di gesti, una precisione quasi maniacale nel comporre l'inquadratura, il potere evocativo dell'illuminazione. Nulla č spiegato, nessuna vocazione pedagogia inquina la perfetta ambiguitā di personaggi che fanno venire la tentazione di nominare Buņuel. Lucrecia non tira conclusioni: dopo cento minuti di piani ravvicinati, se ne esce con un'ultima inquadratura totale in piscina, lasciandoti un senso di squisita incompletezza." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 10 dicembre 2004)

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