SCHEDA FILM

IO E IL VENTO

Anno: 1988 Durata: 80 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:ALLEGORICO

Regia:-

Specifiche tecniche:PANORAMICA A COLORI

Tratto da:-

Produzione:CAPI-FILMS, LA SEPT, PARIS

Distribuzione:ISTITUTO LUCE ITALNOLEGGIO CINEMATOGRAFICO (1990) - DELTAVIDEO

TRAMA

Un anziano regista, nato in un paese tutto cielo, acqua e mulini a vento, ha sognato fin da bambino di catturare il vento. Decide ora di recarsi in Cina per filmare, appunto, il vento. Nella sua lunga vita ha filmato tante guerre, sopravvivendo ad amici e compagni d'arme. Portati dal vento della storia, ha visto passare i più svariati eventi, ha assistito a sollevazioni popolari, ha visto capi rivoluzionari trasformarsi in dittatori e ha rischiato più volte la pena capitale. Ed eccolo nella Cina sconosciuta a tentar di filmare, fra mille difficoltà, l'esercito di terracotta posto a custodia della tomba di un lontano imperatore; eccolo inseguire miti e leggende di quel popolo misterioso, fino ad accingersi, appunto, a filmare il vento, per dissolversi, infine, con la sua troupe, sullo sfondo di una schiera di tipiche biciclette cinesi, pedalate con foga da gente volitiva e decisa.

CRITICA

"Se ci sono film testamento, nella storia del cinema, e certamente ce ne sono, "Io e il vento" di Joris Ivens e Marceline Loridan è di sicuro tra i più alti e significativi; se ci sono film che riassumono in sé il pensiero e l'opera del proprio autore, "Io e il vento" è uno di questi; se ci sono film in cui è possibile rinvenire non solo la qualità della rappresentazione e del racconto li', sul momento, ma contemporaneamente il giudizio critico e morale su ciò che viene rappresentato e raccontato, "Io e il vento" è fra loro; se ci sono film che, nella età matura o addirittura nella vecchiaia dei loro autori, trovano linfa di freschezza e di originalità e di spinta all'approfondimento nello stesso tempo all'anticonformismo, "Io e il vento" è indubbiamente fra i primi. Il vento, in questo ultimo, struggente messaggio cinematografico di Ivens, è il soffio dello spirito, è il simbolo delle cose che cambiano anche se non se vede il segno, è il cambiamento anche irrazionale e occasionale è il carattere del variare nel mondo, è l'occasione di uno stile allusivo e un po' misterioso." (Giacomo Gambetti, La Rivista del Cinematografo)

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