Anno: 2005 Durata: 120 Origine: COREA DEL SUD Colore: C
Genere:THRILLER
Regia:Jee-Woon Kim
Specifiche tecniche:SUPER 35 MM (1:2.35)
Tratto da:-
Produzione:B.O.M. FILM PRODUCTIONS CO., LTD.
Distribuzione:-
Lee Byung-hun | nel ruolo di | Sunwoo |
Min-A Shin | nel ruolo di | Heesoo |
Roeha Kim | nel ruolo di | Moonsok |
Kiyoung Lee | nel ruolo di | Moosung |
Dalsoo Oh | nel ruolo di | Myunku |
Young-Chul Kim | nel ruolo di | Kang |
Jung-Min Hwang | nel ruolo di | Baek |
Sunwoo, manager di un albergo, è molto preparato ed efficiente, ma nasconde un segreto. Il suo lavoro nell'hotel è solo una copertura e lui in realtà è il braccio destro di Kang, uno dei più potenti boss mafiosi del luogo. L'unico punto debole di Kang è Heesoo, la sua compagna di cui è perdutamente innamorato e anche molto geloso. Poiché sospetta della sua infedeltà, Kang ordina a Sunwoo di pedinarla e di scoprire la verità. Quando Sunwoo trova effettivamente la donna tra le braccia di un altro, dovrebbe agire, ma invece rimane come pietrificato e dopo avere esitato, la lascia fuggire senza neanche capire il perché. Kang, furioso, scatena la sua banda sulle tracce di Sunwoo, la cui vita in un attimo viene ribaltata. Comincia l'inferno e un'infinita battaglia contro quella che lui considerava la sua "famiglia"...
"Forse i cineasti, in Oriente come in Occidente, sentono che il mondo sta tornando tribale. Forse, dopo il fallimento dell'utopia diplomatica del dopoguerra (leggi: Onu), si ha la sensazione che finiremo allegramente per scannarci l'un l'altro. Occhio per occhio, dente per dente, un israeliano per un palestinese. La tendenza, comunque, c'è tutta. Ad ingrossare le fila dei film vendetta ecco arrivare il sudcoreano 'A Bittersweet Life' di Kim Jee-woon ('Two Sisters') che non aggiunge a al tema. Un gangster con carattere tra il laconico e il catatonico si innamora della pupa del capo. Saranno dolori. In questi film i protagonisti vengono picchiati a sangue, sopravvivono, si arrabbiano e si vendicano massacrando interi eserciti. Dialoghi? Zero. Psicologia? Da mercatino. Violenza? Calligrafica. Quando l'Oriente è più superficiale di Hollywood. I francesi hanno adorato 'Bittersweet Life'. Aveva ragione Mario Bava. Forse non sono più furbi di noi." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 12 maggio 2006) "Il cinema coreano non cessa di stupire. Non che 'A Bittersweet life' sia un'opera innovativa, il genere di film che inaugura un'epoca; però è una fantastica alchimia di noir e mélo fiammeggiante, il cui regista dimostra di aver benissimo assimilato e fatto sua la lezione di maestri del genere occidentali come Jean-Pierre Melville ('Frank Costello faccia d'angelo') o Brian De Palma ('Scarface'). (...) In 'A Bittersweet life' l'universo plumbeo del classico noir sposa il virtuosismo del film d'azione asiatico, che coreografa le sequenze come 'numeri' di danza. Già arrivato sui nostri schermi con l'oppressivo (e discutibile) 'Two Sisters', Kim Jee-woon colpisce forte e duro, sparando sequenze che mirano ai sensi dello spettatore come un'arma di precisione." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 12 maggio 2006)
Incasso in euro