Anno: 1989 Durata: 100 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Carlo Vanzina
Specifiche tecniche:PANORAMICA A COLORI
Tratto da:il romanzo omonimo di Corrado Augias e Daniela Pasti
Produzione:MARIO E VITTORIO C.G. PER CECCHI GORI GROUP-TIGER CINEMATOGRAFICA, FERNANDO GHIA PER PIXIT, RETEITALIA
Distribuzione:PENTA DISTRIBUZIONE (1990) - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO
Gian Maria Volonté | nel ruolo di | Landolfi |
Massimo Dapporto | nel ruolo di | Comm. Morisi |
Joss Ackland | nel ruolo di | Leporino |
Senta Berger | nel ruolo di | Odessa |
Demetra Hampton | nel ruolo di | Kim |
Paolo Marco | nel ruolo di | Bruno Lachioma |
Carlo Giuffré | nel ruolo di | Spanò |
Lucrezia Lante della Rovere | nel ruolo di | Monica Guarini |
Spiros Focás | nel ruolo di | Anthony Bassouri |
Sergio Castellitto | nel ruolo di | Quinto Cecconi, il giornalista |
Gianni Bonagura | nel ruolo di | Petroni, l'editore |
Pier Francesco Aiello | nel ruolo di | Figlio di Petroni |
Maurizio Mattioli | nel ruolo di | Guardiano del garage |
Tony Sperandeo | nel ruolo di | Commissario Trapani |
Nel potente quotidiano di proprietà di Petroni, il direttore, Landolfi, è un uomo scaltro e ambiguo pronto a tutto pur di mantenere il suo posto di comando. Ma a mettere in crisi l'organo di stampa interviene, tramite intermediari poco raccomandabili, l'on. Spanò che vorrebbe impadronirsi del giornale. Costui si serve di un terrorista libanese, Bassouri, e di un cinico faccendiere, Leporino, per raggiungere il suo scopo. Bassouri ordina di eliminare un agente di borsa, un certo Bonaveri, e la stessa ragazza araba che l'aveva ucciso, perchè minacciavano i piani di Spanò. Leporino, dal canto suo, si appoggia sia a Peter, un ricco imprenditore svizzero che presta il suo nome ad una fantomatica società, sia a Bruno Lachioma, uno spregiudicato avventuriero che ha una relazione con la giovane amante del capo, Kim, e che con ricatti e sotterfugi riesce a farsi cedere alcune quote del giornale dal figlio di Landolfi, tossicodipendente, amante di Monica Guarini, e dal figlio di Petroni, che ha tendenze omosessuali. La polizia col commissario Morisi, promosso vice questore, indaga sull'omicidio Bonaveri, nel quale sembra implicata anche un'amica del morto, l'austriaca Odessa: pian piano arriva a scoprire la complicata faccenda del giornale. L'uomo viene aiutato nell'inchiesta dal coraggioso giornalista Quinto, la cui macchina viene fatta saltare per ordine di Spanò. Anche Leporino viene ucciso: ma proprio quando Morisi sta per mettere le mani su Bassouri e sta per capire tutto l'intrigo, l'uomo politico, con abili mosse, manda all'aria i piani del poliziotto. A lui e a Quinto non resta altro che riconoscere che l'alta finanza, la politica e il giornalismo, alleati in intrallazzi poco puliti, riescono a fare il buono e il cattivo tempo. Landolfi, che ha conoscenze e appoggi molto potenti ed ambigui, è riuscito a recuperare il controllo completo del suo giornale.
"Costruito secondo le regole del genere, il film ripaga della sua tetra visione dei rapporti fra il palazzo e Piazza Affari e del sarcastico ritratto di chi si finge uno stinco di santo con una messinscena molto colorita, fin troppo ricca di situazioni e di personaggi, e con un taglio narrativo felicemente ritmato dalla musica di Ennio Morricone." (Giovanni Grazzini, "Cinema '90").
Incasso in euro