Anno: 1946 Durata: 105 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO
Regia:Vittorio De Sica
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:PAOLO WILLIAM TAMBURELLA PER CINEMATOGRAFICA ALFA
Distribuzione:ENIC - NUOVA ERI, GENERAL VIDEO, SWAN VIDEO, SKEMA, FONIT CETRA VIDEO, AB VIDEO, VIDEOGRAM, MONDADORI VIDEO, DOMOVIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI
Franco Interlenghi | nel ruolo di | Pasquale |
Rinaldo Smordoni | nel ruolo di | Giuseppe |
Aniello Mele | nel ruolo di | Raffaele |
Bruno Ortensi | nel ruolo di | Arcangeli |
Emilio Cigoli | nel ruolo di | Staffera |
Gino Saltamerenda | nel ruolo di | Il "Panza" |
Anna Pedoni | nel ruolo di | Nannarella |
Leo Garavaglia | nel ruolo di | Commissario di P.S. |
Enrico De Silva | nel ruolo di | Giorgio |
Antonio Lo Nigro | nel ruolo di | Righetto |
Angelo D'Amico | nel ruolo di | Il siciliano |
Antonio Carlino | nel ruolo di | L'abruzzese |
Francesco De Nicola | nel ruolo di | Ciriola |
Pacifico Astrologo | nel ruolo di | Vittorio |
Maria Campi | nel ruolo di | La chiromante |
Peppino Spadaro | nel ruolo di | Avvocato Bonavino |
Irene Smordoni | nel ruolo di | Mamma di Giuseppe |
Antonio Nicotra | nel ruolo di | Bartoli, l'assistente sociale |
Claudio Ermelli | nel ruolo di | Infermiere al commissariato |
Guido Gentili | nel ruolo di | Attilio |
Mario Volpicelli | nel ruolo di | Direttore del carcere |
Achille Ponzi | ||
Armando Furlai | ||
Edmondo Costa | ||
Edmondo Zappacarta | ||
Gino Marturano | ||
Leonardo Bragaglia | ||
Mario Del Monte Jr. | ||
Mario Jafrati | ||
Piero Carini | ||
Tony Amendola |
Pasquale e Giuseppe sono due bambini rimasti orfani. Nella Napoli del dopoguerra, gli amici cercano di sbarcare il lunario facendo i lustrascarpe, ma la loro esistenza è difficile e i due si ritrovano spesso coinvolti in affari illegali. Al termine di una rapina, Pasquale e Giuseppe vengono arrestati e condotti al riformatorio in attesa di giudizio. Lasciati a se stessi e dimenticati dalle autorità, i ragazzi rimangono nell'istituto per molto tempo, tra altri come loro, che si sono lasciati alle spalle l'infanzia in fretta, e guardie che li trattano in modo inumano. Tutto questo è troppo anche per la loro amicizia.
"Gli 'sciuscià' sono stati osservati con occhio paterno, comprensivo, attento da Vittorio De Sica che ne ha fatti i protagonisti del suo film più arduo e impegnativo; un film che se anche allinea manchevolezze e presenta squilibri narrativi e grigiori troppo accentuati, resta ugualmente il suo migliore, e più convincente e vero. Manchevole è forse il soggetto nel suo nucleo essenziale (...) ma è giusto tuttavia notare l'eloquenza documentaria (...) di tutta la parte descrittiva, suggerita da un regista di straordinaria sensibilità e colta da un obiettivo implacabile a fissare con provetta esperienza tecnoca gli aspetti più angosciosi d'un ambiente e di un mondo. Ma dove De Sica appare come non mai ispirato. è nella guida dei giovani interpreti." (Achille Valdata, 'Cine-Teatro', Torino, 10, 15 maggio 1946) "L'uso abbondante di esterni e l'impiego di molti attori non professionisti, conferiscono al film una particolare spregiudicatezza e un'innocenza che meravigliano specialmente gli stranieri e fanno gridare al capolavoro. Il linguaggio di De Sica è scarno ma non tralascia l'osservazione commossa e partecipe." (Carlo Lizzani, "Il cinema italiano", Editori Riuniti, 1982)
Incasso in euro