Anno: 2012 Durata: 87 Origine: FRANCIA Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:Jérôme Enrico
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:LÉGENDE FILMS, GAUMONT, FRANCE 2 CINÉMA, CON LA PARTECIPAZIONE DI CANAL +, CINÉ +
Distribuzione:MOVIEMAX (2013)
Bernadette Lafont | nel ruolo di | Paulette |
Carmen Maura | nel ruolo di | Maria |
Dominique Lavanant | nel ruolo di | Lucienne |
Françoise Bertin | nel ruolo di | Renée |
André Penvern | nel ruolo di | Walter |
Ismaël Dramé | nel ruolo di | Léo a 7 anni |
Jean-Baptiste Anoumon | nel ruolo di | Ousmane |
Axelle Laffont | nel ruolo di | Agnès |
Paco Boublard | nel ruolo di | Vito |
Mahamadou Coulibaly | nel ruolo di | Idriss |
Kamel Laadaili | nel ruolo di | Momo |
Aymen Saïdi | nel ruolo di | Rachid |
Soufiane Guerrab | nel ruolo di | Zak |
Samir Trabelsi | nel ruolo di | Pierrot |
Alexandre Aubry | nel ruolo di | Tit'Yves |
Pascal N'Zonzi | nel ruolo di | Padre Baptiste |
Lionel Astier | nel ruolo di | Fred |
Mathias Melloul | nel ruolo di | Jérémy |
Miglen Mirtchev | nel ruolo di | Taras |
Philippe du Janerand | nel ruolo di | Usciere |
L'anziana Paulette è un'ex pasticcera che vive da sola in un complesso residenziale alla periferia di Parigi, con una pensione così esigua da renderle difficile sbarcare il lunario. Per guadagnare qualcosa extra, sfruttando il suo fiuto per gli affari e il suo talento come cuoca, decide di mettere in piedi un'attività redditizia ma ben poco legale: vendere cannabis. Ma diventare spacciatori non è cosa semplice...
"Ottica del «carino» e finale pieno d'abbracci. Il regista Enrico è più Molinaro che Loach ma la commistione diverte e alla satira della terza età siede anche Carmen Maura." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 6 giugno 2013) "Ispirato a un fatto autentico, un film che ricorda certi titoli inglesi di buona fama ('L'erba di Grace') ma ha il difetto di non riuscire a decidersi sul tono da adottare, mantenendosi sospeso tra il dramma sociale (quello che i francesi chiamano il 'cinema delle periferie') e la commedia alla Ken Loach. Così anche gli spunti più stimolanti restano al palo: vedi l'esplicito razzismo della protagonista, vecchia signora xenofoba che, prima della fine, scopre la tolleranza e l'amore per il prossimo. Al suo secondo lungometraggio, Jérôme Enrico si limita a una regia piattamente 'di servizio'. Merita invece la visita Bernadette Lafont, in anni più verdi attrice per Claude Chabrol e François Truffaut." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 6 giugno 2013) "Jérôme Enrico prende spunto dalla crisi economica e dal pregiudizio razziale per imbastire una piccola black comedy a lieto fine, che molto deve alla spiritosa, torva interpretazione di Bernadette Lafont, storica attrice francese: quasi 200 titoli, fra cui l'acclamato 'La maman et la putain'." (Alessandra Levantesi Kezich, 'la Stampa', 6 giugno 2013) "L'idea non e nuovissima. Già 'L'erba di Grace', piccolo culto inglese del 2000, ci aveva deliziato con l'intraprendenza di un'anziana vedova che dalle orchidee passa alla coltivazione di marijuana per sopravvivere ai debiti ereditati dal marito. Eppure anche 'Paulette' di Jérôme Enrico - presentato allo scorso Bif&st di Bari - in Francia è diventato un piccolo caso e specchio dei tempi. Dalla tranquilla Cornovaglia, infatti, qui si passa alla burrascosa banlieue parigina che il regista condisce con tutti i temi dell'attualità più pressante: le tensioni razziali, la crisi galoppante, la solitudine degli anziani. (...) una irresistibile Bernadette Lafont (...) Il finale, da favola, riporterà la quiete nella vita di tutti. Magari poco graffiante, ma sicuramente divertente." (Gabriella Gallozzi, 'L'Unità', 6 giugno 2013) "Piacerà a coloro che pur trovandosi di fronte a uno spunto non inedito (più o meno lo stesse dell'inglese 'L'erba di Grace') si divertirà davanti a un ritratto di travolgente megera, superbamente interpretata da Bernadette Lafont (chi riconoscerebbe in questa strega la bellona di 'Mica scema la ragazza' di Francois Truffaut?)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 6 giugno 2013) "Deliziosa commedia francese, spiritosa cugina di primo grado dell'inglese 'L'erba di Grace', ben fornita di garbo e umorismo. (...) Riecco nel ruolo principale l'arzilla Bernadette Lafont, già musa di Truffaut." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 6 giugno 2013)
Incasso in euro