Anno: 2002 Durata: 92 Origine: GERMANIA Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:-
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:MYRIAD PICTURES, TAPESTRY FILM, IN-MOTION AG MOVIE & TV PRODUCTIONS, WMF V
Distribuzione:FILMAURO
In sette anni al 'Coolidge College', Van Wilder si è costruito una solida fama di esperto organizzatore di feste. La sua reputazione è tale che la giovane Gwen Pearson, redattrice del giornale universitario, viene incaricata di scrivere un articolo su di lui. Una sera, però, il padre di Van, Vance Wilder Senior, assiste ad una festa scatenata e, sconvolto, decide di proibirgli di frequentare ulteriormente i corsi. Van, tuttavia, non si perde d'animo e con l'aiuto del suo miglior amico Hutch decide di organizzare una serie di feste per racimolare i soldi necessari ad assicurare la sua permanenza a scuola.
"Il primo titolo scelto era 'Mai al College' ma il distributore Aurelio De Laurentiis l'ha cambiato in 'Maial College'. Intuizione da mago del marketing e citazione etimologicamente corretta di storici esempi di commedie collegiali come l'ineguagliabile 'Animal House' e 'Porky's'. Se non siete dei cultori del genere, 'Maial College' di Walt Becker non fa per voi. Altrimenti scoprirete un film che tiene alta la tradizione della goliardia ormonale. Il protagonista Ryan Reynolds è ottimo. Farà strada". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 25 aprile 2003) "Benché porti il marchio della 'National Lampoon', la commedia demenziale (vedi 'Animal House') in voga qualche decennio fa, 'Maial College' è assai più simile ad 'American Pie', la farsa adolescenziale che rappresenta un po' la versione scollacciata delle serie televisive alla 'Friends' and Co. (...) Tra i personaggi femminili ci sono Gwen, veterana di 'American Pie', nonché oggetto dell'interesse sentimentale del protagonista, e una giornalista incaricata di scrivere un articolo sulla vita studentesca". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica, 26 aprile 2003) " 'Maial College', geniale titolo dato da De Laurentiis a 'National Lampoon's Van Wilder' di Walt Becker, dal nome del suo eroe, il baldanzoso Ryan Reynolds, è uno dei Pierini dei college demenziali Usa, dove la tradizione del vecchio trasgressivo Belushi diventa una carica noiosa e molesta volgarità fine a se stessa, facendo i conti col filone scollacciato all'italiana (in confronto sembra Proust) e con i serial goderecci 'American Pie' e 'Porky's'". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 26 aprile 2003)
Incasso in euro