Anno: 1995 Durata: 97 Origine: USA Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:-
Specifiche tecniche:NORMALE A COLORI
Tratto da:-
Produzione:ALL GIRL PRODUCTIONS - ORR & CRUICKSHANK - WALT DISNEY PRODUCTIONS
Distribuzione:BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA (1996) - WALT DISNEY HOME VIDEO
L'undicenne Ben ha un grosso problema: sbarazzarsi di Jack, un pubblico ministero molto impegnato, che si è fidanzato con sua madre Sandy e minaccia di sposarla, diventando così suo patrigno. Istigato dall'amichetto Monroe, Ben escogita una serie di stratagemmi per mettere in difficoltà Jack: lo obbliga a partecipare ad un programma di giochi ed escursioni finalizzato proprio al rinsaldamento del rapporto padri-figli ma allo scopo di renderlo ridicolo. Un gangster e due scagnozzi sono però sulle tracce di Jack col compito di eliminarlo per non farlo partecipare ad un processo. Grande confusione, grandi pericoli rendono vivace la vita del campeggio. Finalmente i criminali vengono catturati, Ben e Jack si ritrovano l'uno a fianco dell'altro, felici e consapevoli di poter vivere insieme. Jack e Sandy si possono sposare con l'approvazione di Ben.
Diretto da James Orr che lo ha sceneggiato con l'abituale collaborazione di Jim Cruickshank ("Sister Act 2"), "L'uomo di casa" ha l'andamento di una sit-com e tanto valeva che uscisse direttamente sul piccolo schermo. Accanto a un Chevy Chase insolitamente sotto tono, se la cava molto bene Jonathan Taylor Thomas, giovanissima star televisiva. (La Stampa, Alessandra Levantesi, 22/9/1996) "L'uomo di casa" ("Man of the house") è una commediola familiare che porta le impronte del vecchio stile Disney per cui tutto appare trasferibile in un cartoon e funziona ugualmente, preferibilmente in tv però, come una sit com preserale. L'importante è che tutto sia convenzionale e fasullo, la casa come i sentimenti, i finti capi indiani che scelgono come bersaglio il generale Custer come le aule della scuola, dove si consumano piccoli ma continui episodi di razzismo. E se Chevy Chase, che si avventura anche a raccontare una parabola morale, fa solo rimpiangere l'humour dei tempi del "Saturday night live", Farrah Fawcett tiene gli occhi spalancati, si prende un ruolo da Goldie Hawn e lo rende asettico. (Corriere della Sera, Maurizio Porro, 24/9/1996)
Incasso in euro