Anno: 2004 Durata: 95 Origine: COREA DEL SUD Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Kim Ki-duk
Specifiche tecniche:35 MM, 1:1.85
Tratto da:-
Produzione:KIM KI-DUK FILM
Distribuzione:MIKADO (2005)
Lee Uhl | nel ruolo di | Young-Gi |
Kwak Ji-Min | nel ruolo di | Yeo-Jin |
Seo Ming-Jung | nel ruolo di | Jae-Young |
Kwon Hyun-Min | nel ruolo di | Venditore |
Oh Young | nel ruolo di | Musicista |
Shin Taek-Ki | nel ruolo di | Suicida |
Kim Gui-Seon | nel ruolo di | Venditore |
Jung In-Gi | nel ruolo di | Ki-Su |
Jeon Jin-Bae | nel ruolo di | Poliziotto |
Yook Sae-Jin | nel ruolo di | Poliziotto |
Im Gyun-Ho | ||
Jung Yoon-Soo | ||
Park Jung-Gi | ||
Seo Seung-Won | ||
Yoo Jae-Ik |
Yeo-Jin è una ragazza non ancora ventenne che vive con suo padre, un poliziotto rimasto vedovo. Insieme alla sua migliore amica, Jae-Young, organizza un giro di prostituzione via internet in cui Jae-Young intrattiene gli uomini e Yeo-Jin controlla e tiene i contatti. Quando la sua amica si innamora di uno dei clienti, Yeo-Jin si infuria e le vieta di vedere l'uomo. Un giorno, mentre Jae-Young è impegnata con un cliente in un motel, per sfuggire a una retata della polizia, si butta dalla finestra della stanza e rimane gravemente ferita. Yeo-Jin decide di realizzare quello che potrebbe essere l'ultimo desiderio della sua amica: farle rivedere l'uomo che ama. Ma lui pone una condizione: Yeo-Jin deve avere un rapporto con lui e poi andrà a vedere la ragazza in fin di vita. Quando arrivano in ospedale scoprono che Jae-Young è morta. A quel punto Yeo-Jin, sconvolta, si appropria della vita dell'amica e inizia a frequentare tutti i clienti di lei, ma senza farsi pagare e restituendo loro tutti i soldi guadagnati. Venuto a conoscenza della doppia vita della figlia, il padre di Yeo-Jin si mette sulle sue tracce per punire gli uomini che la frequentano e inizia a picchiare tutti quelli con cui si è incontrata. Ma a un certo punto esagera...
"Vincitore dell'Orso d'oro per la miglior regia al Festival di Berlino edizione 2004, il film precede dunque "Ferro 3 La casa vuota", in concorso a Venezia nel settembre 2004. I temi di Kim Ki Duk ci sono tutti. Quello centrale suona in questo modo: l'essere umano aspira alla purezza e alla bellezza. Ma troppi fattori si inseriscono a sporcare questa nobile aspirazione e, per tenerla in vita, bisogna, se è il caso, fare ricorso alla violenza. La semplicità dell'assunto esplode nella forza dei sentimenti costretti a muoversi come in una giostra impazzita, a rischiare di non trovare mai pace se non nell'isolamento di un monastero sull'acqua (succedeva in "Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera") o di fronte ad un eremo di solenne ieraticità. L'autore vede il mondo attraverso la lente di un incessante conflitto Bene/Male, il cui esito non è affatto scontato. Un pessimista 'aperto', il regista coreano, in grado di costruire storie sempre forti e coinvolgenti." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 140, 2005)
Incasso in euro