Anno: 2002 Durata: 110 Origine: GRAN BRETAGNA Colore: C
Genere:DRAMMATICO, THRILLER
Regia:Liliana Cavani
Specifiche tecniche:35 MM (1:1,85)
Tratto da:romanzo "L'amico americano" di Patricia Highsmith
Produzione:CATTLEYA, DOGSTAR FILMS, FINE LINE FEATURES, MR. MUDD, BABY FILMS
Distribuzione:01 DISTRIBUTION
John Malkovich | nel ruolo di | Tom Ripley |
Dougray Scott | nel ruolo di | Jonathan |
Ray Winstone | nel ruolo di | Reeves |
Chiara Caselli | nel ruolo di | Luisa Ripley |
Lena Headey | nel ruolo di | Sarah Trevenny |
Sam Blitz | nel ruolo di | Matthew Trevenny |
Evelina Meghangi | nel ruolo di | Maria |
Paolo Paoloni | nel ruolo di | Franco |
Maurizio Luca | nel ruolo di | Assistente di Franco |
Yurij Rosstalnyi | nel ruolo di | Guleghin |
Nickolaus Deutsch | nel ruolo di | Dr. Wentzel |
Emidio La Vella | nel ruolo di | Proprietario del negozio |
Lutz Winde | nel ruolo di | Ernst |
Wilfried Zander | nel ruolo di | Belinsky |
Ronnie Paul | nel ruolo di | Gregory |
Thomas Bloem | nel ruolo di | Guardia del corpo |
Uwe Mansshardt | nel ruolo di | Terry |
Hans Zischler | nel ruolo di | Mercante d'arte |
Hendrikje Fitz | nel ruolo di | Insegnante allo zoo |
Oliver Hanisch | nel ruolo di | Gangster |
Rene Lay | nel ruolo di | Gangster |
Sonke Korries | nel ruolo di | Gangster |
Tom Ripley riesce a convincere un uomo a commettere un omicidio dietro il pagamento di una forte somma di denaro. La situazione però sfugge al controllo e il killer deve cercare di risolvere il problema.
"Liliana Cavani ha riambientato l'azione nelle ville palladiane del Veneto, l'ha 'attualizzata' con la mafia russa e ha affidato la parte a John Malkovich. Se l'ambientazione (valorizzata dalla fotografia di Alfio Contini) è bella, il film resta languido malgrado le scene di violenza e le allusioni al lato oscuro degli esseri umani. Non mancano le imprecisioni (treni 'truccati' sommariamente per cambiarne la nazionalità); Malkovich gigioneggia senza ritegno". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 8 febbraio 2002) "C'è ancora chi si chiede come rappresentare il Male al cinema? Sì per fortuna: Liliana Cavani, che nel 'Gioco di Ripley', da Patricia Highsmith, rovescia le convenzioni di tanti action-thriller. Mettendo l'accento sulla trionfante amoralità di Ripley, dandy e assassino capace di indurre un pacifico corniciaio minato dalla leucemia a diventare un killer solo per il gusto del potere e, in ultima analisi, della seduzione. Un invito a nozze per John Malkovich: il suo criminale parvenu con villa del Palladio e amante clavicembalista ha i guizzi gelidi dello psicopatico e un torbido fascino superomistico che cercheremmo invano nell'insulso 'Ripley' di Minghella o nel grottesco di 'Hannibal', altro esteta del crimine che di Ripley è l'evidente degenerazione. Ma è il sottile, perverso rapporto fra questo dandy criminale e il corniciaio che scopre in extremis la rischiosa arte del delitto, la chiave di questa sofisticata riflessione sul fascino del negativo. Percorsa da una certa ironia ma non per questo meno amara e violenta. Un bel ritorno per la Cavani. E la conferma che anche un film su commissione può essere molto personale". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 14 febbraio 2003)
Incasso in euro