RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

<i>Come Rain Come Shine</i>

18 febbraio 2011

Come Rain Come Shine

Lee Yoon-Ki unico asiatico in gara per l'Orso, con una piccola, toccante, storia di separazione. Bravissimi gli interpreti

Il coreano Lee Yoon-ki ha un gusto speciale nel descrivere la vita quotidiana. Le sue storie sullo schermo fermano con eleganza e passione l'essenza di anime enigmatiche, quasi sempre tristi. Così è stato con il debutto This Charming Girl (2004), dove Yoon-Ki in stato di grazia dipinge la vita triste e monotona di una postina con un passato traumatico e un gatto per amico. Nel nuovo Come Rain Come Shine, l'unico contributo asiatico in concorso alla 61° Berlinale, Lee si concentra su una coppia in difficoltà - i bravissimi Hyun Bin (Full Autumn) e Lim Soo-jung (I'm a Cyborg. But that's O.K.) - alle prese con l'ultima cena. Lei lascia lui in macchina, sulla strada per raggiungere l'aereoporto. Ma il volo è sospeso e i due ritornano a casa. Per l'ultima notte. Mentre lui taglia le cipolle le lacrime cominciano a scorrere. Lei rassicura un gattino perso e impaurito dalla tempesta sussurrando: "andrà tutto bene". Anche se nelle storie che racconta Yoon-Ki spesso le cose vanno male, i suoi film hanno il pregio narrativo della verità. Dice il regista: "Amo le storie semplici. Ho la sensazione che abbiano più da raccontare di quelle complicate. Più la storia è semplice più cose ho da dire". Come qui, una delle separazioni più semplici, e toccanti, che ricordiamo di aver visto.

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dal 21 al 24 maggio

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