RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

<i>Our Grand Despair</i>

17 febbraio 2011

Our Grand Despair

Panorama turco per Seyfi Teoman, che analizza le geometrie variabili di un triangolo affettivo. Con stile e delicatezza

Il regista turco Seyfi Teoman ritorna alla Berlinale, dopo la partecipazione nella sezione Forum di tre anni fa con Tatil Kibati, presentando a Panorama un film leggero che racconta una Turchia giovane e vitale, nonostante l'ambientazione ad Ankara (città con una visione morale della vita ben più chiusa dell'europea Istanbul) inserendosi in una selezione di film in concorso dai toni seri e impegnati. La tranquilla convivenza di due vecchi amici viene interrotta dall'arrivo della sorella di un loro ex compagno di classe, stravolta per la recente morte dei genitori.Inizialmente i rapporti sono tesi, ma continuando a condividere pranzi e cene nel trio nasce un'intesa sincera e profonda, presto interpretata come amore da tutte e tre le parti. Confessandosi tra di loro i sentimenti provati per la ragazza i due quasi quarantenni decidono di lasciar perdere, anche se con rammarico. Ma chi è realmente innamorato di chi? Il film sorvola appena sui sentimenti provati l'uno per l'altro dai due coinquilini, facendoli però risultare i più interessanti della storia: due ragazzi ormai cresciuti che condividono tutto, anche l'amore per la stessa ragazza senza darsi addosso; si sentono soli ma non si accorgono di avere già qualcuno vicino, qualcuno con cui fare vacanze, con cui parlare ridere litigare e, soprattutto, con cui condividere i pasti, cimentandosi in ricette sempre nuove come a voler sopperire una mancanza di altro genere. Il rapporto con la ragazza, per quanto centrale nella storia, sembra solo un pretesto per cercare di vivere un altro po' i tempi del liceo, ormai passati, prima di arrendersi al quotidiano e al solito. Ma il quotidiano e il solito nonostante tutto sono le fondamenta di ogni tipo di rapporto duraturo e sincero. Rapporto che i due non sanno di avere ma che stanno, effettivamente, vivendo. In altre parole? Our Grand Despair.

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dal 21 al 24 maggio

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