RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

<i>The Green Hornet</i>

27 gennaio 2011

The Green Hornet

Ronza divertito, ma non punge il Calabrone di Michel Gondry: pari e patta tra Hollywood e autorialità

Hollywood, e son gioie e dolori per i registi europei, soprattutto se autori: ultimo a farne le spese il genietto francese Michel Gondry, che pure non se la cava male. Perché questo calabrone verde, The Green Hornet, vola su traiettorie divertite ed eterodosse, con qualche merito: protagonista Seth Rogen, con Jay Chou nel ruolo  di supporto che fu di Bruce Lee,  il ronzio viene da lontano, dal 1936, quando George W. Trendle e Fran Striker idearono questo supereroe abbastanza disfunzionale per un serial radiofonico, poi migrato al cinema, serie tv e albi a fumetti.  La trama? Alla morte del padre magnate delle comunicazioni di L.A., lo scapestrato Brit Reid decide di combattere il crimine, si mette la maschera e diventa The Green Hornet, al fianco del fedele tuttofare Kato. Nel cast, anche Cameron Diaz e Christoph Waltz, il Calabrone ha il merito di prendersi in giro, parodiando il genere in calzamaglia, ma non abbastanza: tra la tensione iconoclasta di Gondry e l'adattamento filologico finisce pari e patta, lasciando il film in una timida e irrisolta terra di mezzo, pressappoco nell'Oceano Atlantico. Si ride, certo, ma il sovvertimento della legge a beneficio della legge stessa del nostro eroe non punge.

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