RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

<i>Tornando a casa per Natale</i>

02 dicembre 2010

Tornando a casa per Natale

Il norvegese Bent Hamer fa le Feste al cinema: delicato, multiculturale, un puzzle con mistero

Buon Natale? Insomma. Dalla raccolta di racconti Only Soft Present Under the Tree di Levi Henriksen, il regista norvegese Bent Hamer (Kitchen Stories, Factotum) ne dà un ritratto multiforme e variegato, scalando tutti i toni sentimentali ed emotivi, con uno stile sobrio e insieme empatico. La Norvegia hic et nunc non è una (semi)penisola felice, almeno a giudicare da questa commedia agrodolce, che intreccia amore e nostalgia, nascita e morte, sogni e disillusioni: nell'immaginaria Skogli, un uomo si traveste da Babbo Natale per rivedere figli ed ex moglie, un'ex star del calcio vuole tornare indietro, una donna spera che l'amante lasci la moglie, un ragazzino finge che la famiglia protestante non festeggi la Natività per stare con la sua compagna musulmana. Su tutti, una famiglia serbo-albanese, in fuga dalla guerra in Kosovo e pronta a dare una nuova vita al mondo: non hanno una casa, ma solo loro – padre serbo, madre albanese e neonato – ne troveranno una dove "tornare" per Natale. Multilingue (norvegese, inglese serbo, francese) e multiculturale, Hamer costruisce un puzzle delicato e sincero, in cui i tasselli combaciano, ma non troppo: negli interstizi, scorre la vita, e il mistero. Di Natale, ma non solo.

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