RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

<i>Tre all'improvviso</i>

02 dicembre 2010

Tre all'improvviso

Buon ritmo e discreti equilibri per una rom-com che sa di già visto, con stereotipi a gogò

Quando il titolo dice già molto, se non tutto. È il caso di Tre all'improvviso, versione italica dell'originale Life as We Know It, rom-com dai presupposti surreali che ambisce (ambirebbe) a raccontare la vita vera, divertendo nonostante le umane tragedie e commuovendo attraverso la felicità, senza rinunciare ad avere anche un'anima. O, almeno, provandoci.Sorvolando sulle sadiche motivazioni che spingono Alison e Peter, felici neogenitori dell'infante Sophie, a nominare come tutori della piccola due amici che non solo non sono una coppia ma che si detestano apertamente, veniamo subito all'improvvisa dipartita dei previdenti coniugi e all'altrettanto prevedibile stupore dei bellissimi, ultra-single, benestanti e indipendenti Messer (Josh Duhamel, che possiede i giusti tempi della commedia) e Holly (Katherine Izzie Heigl, decorativa e bravina), genitori dunque famiglia all'improvviso.Tra gag fisiche incentrate sul classico trio dell'infanzia (pappa-popò-nanna), stereotipi duri a morire (mai visto Baby Boom?) e il giusto equilibrio tra risate e lacrime, Tre all'improvviso sorprende per l'intensità del ritmo (gran parte del cast arriva dalla tv) e per la clamorosa bruttezza di alcune scelte musicali in colonna sonora.

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dal 21 al 24 maggio

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