RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

<i>Fughe e approdi</i>

10 settembre 2010

Fughe e approdi

Viaggio nella memoria personale e lavoro di recupero storico e cinematografico: Giovanna Taviani torna alle Eolie, in doc e in Controcampo

Un'irresistibile attrazione. Così si potrebbe definire quel particolare potere che un luogo come l'arcipelago delle Eolie ha costantemente suscitato, e continua a suscitare, sulle persone e gli eventi che le riguardano. Un'attrazione indissolubilmente legata alla difficoltà di vivere, fino al recente passato, in un luogo duro e governato da forze molto più forti dell'uomo, teatro spesso di storie dolorose e misteriose. Questo, in breve, il senso del documentario di Giovanna Taviani Fughe e approdi, con il quale l'autrice torna dopo 13 anni negli stessi luoghi del set di Kaos dei fratelli Taviani, i quali nel 1989 girarono qui alcune scene del film insieme anche alla piccola Giovanna. Diventata nel frattempo documentarista nonché ideatrice del SalinaDocFest - Festival del Documentario Narrativo e accompagnata nuovamente da "Figliodoro", lo stesso navigatore che nel film aiuta la troupe e la famiglia, l'autrice trasporta lo spettatore in un percorso a doppia traccia: un viaggio nella memoria personale e un lavoro di recupero storico e cinematografico. Da luogo di confino per personaggi come Carlo Rosselli, Francesco Nitti ed Emilio Lussu a teatro della storia d'amore tra Edda Ciano e il segretario del partito comunista di Lipari; a set privilegiato per registi come Roberto Rossellini , che qui girò Stromboli terra di Dio, e William Dieterle che sull'isola di Vulcano diresse una disperata Anna Magnani in Vulcano, nello stesso periodo nel quale Rossellini lavorava a pochi chilometri con Ingrid Bergman. Così come Michelangelo Antonioni e il suo misterico L'avventura.Un'alternanza di filmini familiari, documentari di Vittorio De Seta e cinegiornali del regime fascista; interviste a persone del luogo, donne che raccontano spettrali leggende o anziani di Stromboli che professano un sacrale rispetto per "Iddu". E poi di nuovo gli ultimi illustri ospiti cinematografici: da Nanni Moretti e il suo contrastante periplo dell'arcipelago in Caro diario a Massimo Troisi, malinconico interprete de Il postino di Michael Radford.Viaggio nella geografia fisica e umana di questi luoghi, con le asprezze laviche e umorali, le dolcezze improvvise, i contrasti cromatici da togliere il fiato, i complessi e a volte drammatici e selvaggi sentieri storici. Si può dunque facilmente comprendere perché le isole Eolie siano contemporaneamente un porto dal quale partire e verso il quale fare rotta. Il titolo, alla fine della visione, risulta così in tutta il suo preciso significato.

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