RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

<i>Gli amori folli</i>

28 aprile 2010

Gli amori folli

Frizzante, ironico divertissement per Alain Resnais: tra caso e amore, vince il suo cinema

87 anni e non sentirli, ma farli vedere: giovani. Applausi e risate in platea, misunderstanding e nonsense sullo schermo: sono Les herbes folles (Gli amori folli, scelto dal coproduttore e distributore Bim è ammiccante ma infedele traduzione) del maestro Alain Resnais, che insegue tra gli uomini - e le donne! - l'istinto dell'erba che nasce nel cemento. Reduce da Cannes 2009, interpretata dai feticci Sabine Azéma, con rossi ricci a go-go, e André Dussollier, supportati da Mathieu Amalric ed Emmanuelle Devos, una commedia bizzarra più che sentimentale, impietosa più che romantica, che ci ricorda vizi, debolezze e ansie (da prestazione) dell'animale sociale che siamo, pervicacemente attaccato al caso e alla conoscenza del caso.La storia? Innescata da un furto, che variamente e vanamente si cercherà di risarcire: a una dentista (Azéma) rubano la borsa, il portafoglio lo trova un uomo un po' rintronato (Dussollier), che fa di tutto per incontrarla, a tal punto da beccarsi una denuncia, ma chi di indifferenza ferisce, di sofferenza perisce… Follia, fantasia, apparenze più vere del reale, per un divertissement frizzante, libero e frammentario come il discorso "amoroso" vuole. Chapeau!

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dal 21 al 24 maggio

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