RECENSIONE FILM a cura di Cinematografo.it

<i>La première étoile</i>

25 marzo 2010

La première étoile

Integrazione risibile e umorismo innocuo: il bianco & nero del francese Lucien Jean-Baptiste come neve al sole...

Jean-Gabriel è un padre di famiglia, ma soprattutto un fannullone e uno scommettitore: poco sulla vita, molto sui cavalli. Le spara pure grosse, a uso e consumo della moglie Suzy e dei tre piccolo figli: ultima della serie, la promessa di una settimana bianca, se non fosse che i suoi conti sono in rosso shocking. Giustamente, per la consorte è troppo: o Jean-Gabriel porta ragazzi e mammà sulle Alpi o lei se ne va...  Sarebbe già triste così, ma il regista e interprete - è il protagonista - Lucien Jean-Baptiste, francese di origine antillana, scopre l'inedito fascino morale e multiculturale del bianco & nero: settimana bianca e pelle nera, anzi meticcia, perché Suzy è la bianca Anne Consigny. Ovvio, per mischiare i colori sulla tavolozza dell'integrazione, i ricchi bianchi che svernano ad alta quota chiederanno venia per "l'estemporaneo" razzismo, mentre gli antillani leveranno voce e cuori al buon De Gaulle. Che dire, più che neve nevischio, più che regia una seggiovia, più che satira o impegno sociale un umorismo innocuo, al servizio di un'etica improvvisata e, in definitiva, risibile: la Stella non cercatela, la trovereste solo nel titolo...

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