WILLOW1988

SCHEDA FILM

WILLOW

Anno: 1988 Durata: 123 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA, FANTASY

Regia:-

Specifiche tecniche:CINEMASCOPE

Tratto da:-

Produzione:NIGEL WOOLL PER LUCAS FILM LTD IMAGINE ENTERTAINMENT

Distribuzione:UIP (1988) - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO

TRAMA

Una profezia ha annunciato che la perfida regina-strega Bavmorda dovrà soccombere a causa di una bambina appena nata, Elora Danan, che, da grande, regnerà al suo posto sul popolo dei Daikini. Per evitare che questo avvenga, Bavmorda manda subito in cerca della neonata i suoi fedeli emissari, comandati dalla sua stessa figlia Sorsha e dal terribile generale Kael. Ma Elora, nascosta dalla levatrice dentro un cesto trasportato lontano dalla corrente di un fiume, giunta nel paese dei Nelwyn, un popolo di pacifici nani agricoltori, viene raccolta dai due figlioletti di Willow Ufgood, un giovane contadino. Egli si lascia convincere dai suoi bambini, entusiasti della deliziosa Elora, a tentare di salvare la piccola dai grandi pericoli che la minacciano. Ascoltando i consigli del saggio vecchio del suo villaggio, High Aldwin, Willow, per consegnare la neonata ai Daikini, decide di intraprendere personalmente l'impresa, alleandosi con un rude e abile guerriero ex ladro, Madmartigan. Questi, a poco a poco, conquistato dalla piccola, si batte coraggiosamente per la sua salvezza, e s'innamora, riamato, di Sorsha, che entrerà quindi nel gruppo dei "buoni". Affrontando pericoli d'ogni genere, aiutati da due folletti, dalla strega buona, Fin Raziel, e dall'esercito del guerriero Aiek, Willow e Madmartigan riescono a superare molte dure prove. Ma Bavmorda riesce ad impossessarsi di Elora e, mentre sta per sacrificarla, Fin Raziel affronta la strega rivale nel castello della regina, lottando con la magia e provocando favolosi prodigi. Dopo ulteriori combattimenti il bene trionfa: Elora è salva, Bavmorda soccombe insieme ai suoi soldati, Madmartigan e Sorsha possono finalmente vivere felici, mentre il coraggioso Willow torna trionfalmente alla sua amata famiglia e al suo villaggio.

CRITICA

"L'altro atout sono i nani. Non solo Warwick Davis 17 anni, 102 centimetri di altezza, viso simpatico ed espressivo - che fa Willow protettore e salvatore della bimbetta predestinata (e per il quale passa il ribaltamento del mito dell'eroe guerriero), ma tutti gli altri Nelwyns, tutti veri. All'inizio le scene del villaggio in miniatura mettono un po' a disagio, ma poi conquistano. Lì c'è qualche momento di vera, inquietante favola poetica sulla diversità. Negli Stati Uniti il film è stato classificato nella categoria PG: i minori devono essere accompagnati da un adulto. 'Non ci sono mani tagliate o cose simili - dice George Lucas -. Non c'è mai il piacere di uccidere: si è violenti solo per legittima difesa. In questo ci siamo ispirati ai film degli anni 20 e 30. Bisogna educare i bambini anche spiegandogli che nel mondo la violenza esiste'. Insomma occorre che i genitori conoscano i propri figli, e decidano di conseguenza." (Morando Morandini, 'Il Giorno', 24 Dicembre 1989) "Cani-cinghiale con coda di topo e lillipuziani in piena regola, guerrieri con elmi alla Darth Vader e fatine luminescenti stile Peter Pan, mostri serpentiformi degni di Alien, soldati trasformati in porci proprio come nell'Odissea, e via di questo passo. Partito da Tolkien e dalle saghe celtiche (ma anche dalla Bibbia), Lucas convoca gli elementi più disparati, schiaccia il pedale della violenza e del contrappunto comico, affida a un convincente Val Kilmer ('Top Secret') il ruolo dell'eroe, rielaborazione in chiave fantasy di 'Mad Max' ma non riesce a fugare il sospetto che tanto accumulo spettacolare mascheri l'irreversibile senescenza del suo cinema, condannato alla logica insostenibile del "di più, sempre di più". Piccolo è bello, certo. Beato chi se lo può permettere..." ('Il Messaggero') "Tra panorami incantati, villaggi usciti dalle pagine di Andersen e dei Grimm, personaggi, a cominciare da 'Willow', percorsi non di rado da accenti umanissimi, ora umoristici, ora patetici. Insomma se nella storia c'è di tutto, c'è poi di tutto anche nella sua rappresentazione perché il giocattolo funzioni a dovere: con i trucchi giusti, un montaggio da fiato in gola, la fotografia curata in ogni dettaglio, fino agli effetti speciali più sofisticati, le musiche messe sempre al servizio dei risultati che si volevano raggiungere sia negli affanni, sia negli intenerimenti. Un'autentica festa, tra le più belle, al cinema, in questo Natale." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 29 Dicembre 1988)

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