Anno: 2007 Durata: 96 Origine: DANIMARCA Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:Thomas Vinterberg
Specifiche tecniche:CINEMASCOPE, 35 MM (1:2.35)
Tratto da:-
Produzione:NIMBUS FILM PRODUCTIONS, DANISH FILM INSTITUTE, DR TV, FILM FYN, FILM GEAR, MAINSTREAM, NORDISK FILM - SHORT CUT, BREIDABLICK FILM, SWEDISH FILM INSTITUTE, SVT, NORDIC FILM & TV FUND
Distribuzione:TEODORA FILM (2009)
Oliver Mølller Knauer | nel ruolo di | Sebastian |
Ronja Mannov Olesen | nel ruolo di | Maria |
Helene Reingaard Neumann | nel ruolo di | Claudia |
Thomas Bo Larsen | nel ruolo di | Karl Kristian Schmidt |
Morten Grunwald | nel ruolo di | Manager |
Gitte Christensen | nel ruolo di | Sarah Schmidt |
Ulla Henningsen | nel ruolo di | Zia Anna |
Karen-Lise Mynster | nel ruolo di | Madre |
Paw Henriksen | nel ruolo di | Peter |
Shanti Roney | nel ruolo di | Cuoco |
Klaus Pagh | nel ruolo di | Borgomastro |
Said Milanpouri | nel ruolo di | Direttore d'orchestra |
Salvatore Mastruzzo | nel ruolo di | Assistente |
Danimarca. Una grande cerimonia sta per essere celebrata in una piccola cittadina di provincia per festeggiare l'anniversario dei 750 anni dalla sua fondazione. Come avvenimento principale della festa è prevista l'esibizione di un celebre tenore, Karl Kristian Schmidt, originario del luogo. Tra gli abitanti alle prese con i preparativi della festa c'è il giovane Sebastian, che lavora nelle cucine dell'hotel in cui si terrà la cerimonia e che sta per sposare la sua fidanzata Claudia. L'esistenza di Sebastian verrà sconvolta da una serie di rivelazioni e dal ritorno di alcuni personaggi legati al suo passato tra cui il suo grande amore, Maria.
"Tra colpi di scena, matrimoni mandati a monte, vecchi amori che ritornano e padri che appaiono improvvisamente, sono proprio i sentimenti a trionfare. A riprova che l'amore può essere ovunque, al di là della famiglia imposta dalla tradizione." (Gabriella Gallozzi, 'L'Unità', 26 ottobre 2008) "A questo punto la trama è segreta, si perderebbe la buffa sorpresa degli incastri, non originali ma appassionanti, tra due forme di identità maschili, e di desiderio d'amore, quella romantico (di misteriosa e immensa potenza emozionale) e quello libertino, accumulatore, secondo il regista, di ombre e miserie, e addolorato per la provvisorietà dell'esistenza. Fatto sta che un triplo colpo di scena ci aspetta a fine della recita, quando vengono accumulate con perizie le pulsioni dispiegate. Il terzo è solo suggerito, ma certo fa intuire un sottotesto edipico ancora più scandaloso e sovversivo del già ricco menu imbandito." (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 30 aprile 2009) "Il film è bello, anche per la fotografia di Anthony Dod Mantle, capace di trasformare ogni faccia in un paesaggio ogni paesaggio in un dipinto denso e ammirevole. Gli interpreti, padre e figlio soprattutto, sono perfetti. La regia è colma di invenzioni nella sua apparente classicità. Nonostante il volontarismo sarcastico, o magari proprio per quello, il secondo 'Festen' è una vera riuscita." (Lietta Tornabuoni, 'L'Espresso', 7 maggio 2009)
Incasso in euro