Vita privata1962

SCHEDA FILM

Vita privata

Anno: 1962 Durata: 103 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Louis Malle

Specifiche tecniche:35 MM (1:1.85) - TECHNICOLOR, EASTMANCOLOR

Tratto da:-

Produzione:CHRISTINE GOUZE-RENAL PER PROGÉFI E COMPAGNIE INTERNATIONALE DE PRODUCTIONS CINÉMATOGRAPHIQUES (CIPRA), COMPAGNIA CINEMATOGRAFICA MONTORO (CCM)

Distribuzione:METRO-GOLDWYN-MAYER (MGM) - MGM HOME ENTERTAINMENT

ATTORI

Brigitte Bardot nel ruolo di Jill
Marcello Mastroianni nel ruolo di Fabio Rinaldi
Nicolas Bataille nel ruolo di Edmond
Dirk Sanders nel ruolo di Dick
Jacqueline Doyen nel ruolo di Juliette
Paul Sorèze nel ruolo di Maxime Paul Soreze
Gloria France nel ruolo di Anna
Ursula Kubler nel ruolo di Carla
Eléonore Hirt nel ruolo di Cecile Eleonore Hirt
Gregor von Rezzori nel ruolo di Grisha
Antoine Roblot nel ruolo di Alain, il fotografo
François Marié nel ruolo di François
Christian de Tillière nel ruolo di Albert (non accreditato)
Elie Pressmann nel ruolo di Olivier (non accreditato)
Gilles Quéant nel ruolo di Trovar (non accreditato)
Jacques Ghensi nel ruolo di Bazy (non accreditato)
Stan Kroll nel ruolo di Autista di Maxime (non accreditato)
Mario Naldi nel ruolo di Bottegaio italiano (non accreditato)
Jeanne Allart nel ruolo di Donna delle pulizie (non accreditato)
Louis Malle nel ruolo di Giornalista (non accreditato)
Nora Ricci nel ruolo di (non accreditata)
Isarco Ravaioli
Simonetta Simeoni
 

SOGGETTO

Malle, Louis
 

MUSICHE

Carpi, Fiorenzo
 

MONTAGGIO

Peltier, Kenout
 

SCENOGRAFIA

Evein, Bernard

TRAMA

Jill, una giovane ragazza, vive a Ginevra con la madre e passa il suo tempo tra la danza classica e i numerosi flirt. Un giorno parte per Parigi dove diventa prima modella e poi una diva del cinema, famosissima per i suoi film audaci e per la vita scandalosa. Da una parte viene idolatrata da giornalisti, fotografi e da una folla delirante, ma dall'altra viene considerata il simbolo del peccato. Quando una cameriera le grida in faccia il suo disprezzo, Jill si rende conto della solitudine e dell'incomprensione verso cui l'ha condotta la vita d'artista. Allora, in preda a una crisi depressiva, si chiude in casa, mancando di adempiere perfino ai suoi obblighi contrattuali. Quando sembra essersi rimessa grazie alle cure ricevute in una clinica, durante un viaggio a Ginevra, ritrova Fabio un regista suo amico di cui diventerà l'amante.

CRITICA

"Il film ha una certa validità per lo stile elaborato e suggestivo che lo impreziosisce, per il fervore narrativo che lo anima e per la particolare resa figurativa che lo immerge in un'atmosfera irreale, intenzionale e assai caratteristica. Buone l'interpretazione e la fotografia a colori." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 51, 1962)

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