Viola di mare2008

SCHEDA FILM

Viola di mare

Anno: 2008 Durata: 105 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Donatella Maiorca

Specifiche tecniche:35 MM (1:1,85)

Tratto da:liberamente tratto dal libro "Minchia di re" di Giacomo Pilati (ed. Mursia, 2004)

Produzione:MARIA GRAZIA CUCINOTTA, GIOVANNA EMIDI, SILVIA NATILI E GIULIO VIOLATI PER ITALIAN DREAMS FACTORY

Distribuzione:MEDUSA

ATTORI

Valeria Solarino nel ruolo di Angela/Angelo
Isabella Ragonese nel ruolo di Sara
Ennio Fantastichini nel ruolo di Salvatore
Giselda Volodi nel ruolo di Lucia
Maria Grazia Cucinotta nel ruolo di Agnese
Marco Foschi nel ruolo di Tommaso
Alessio Vassallo nel ruolo di Nicolino
Lucrezia Lante della Rovere nel ruolo di Baronessa
Corrado Fortuna nel ruolo di Ventura
Ester Cucinotti nel ruolo di Concetta
Aurora Quattrocchi
 

MONTAGGIO

Spoletini, Marco
 

SCENOGRAFIA

Scarpato, Beatrice

TRAMA

Sicilia, XIX secolo. Angela è nata e cresciuta su una piccola isola, in una famiglia dagli alti principi morali e spirituali, ma non è mai stata come le altre ragazze. Non solo per l'innata insofferenza alla severità paterna e alle rigide regole imposte alla donne dalla società, ma anche per il forte sentimento che ha sempre provato per la bella Sara. Quando però Angela rifiuta di sposare l'uomo che suo padre ha scelto per lei, questi la rinchiude in una grotta. A salvarla ci penserà sua madre con uno stratagemma, ponendo però Angela dinanzi a una scelta radicale: dovrà travestirsi da uomo senza mai rinunciare, nell'intimo, alla sua identità di donna, e lottare con tutte le sue forze per difendere il suo amore.

CRITICA

"Bisognerebbe ogni tanto liberarsi dei "temi" forti. Sia nei soggetti che nelle sceneggiature cinematografiche. Prenderla larga, concentrarsi sul valore di uno sguardo, concepire esteticamente l'immagine. Prendiamo 'Viola di mare'. Non perché gli si vuole male. Tutto il nostro rispetto alla troupe e al cast del film di Donatella Maiorca. Ma 'Viola di mare', senza il chiacchierare pre e post proiezione sul tema lesbico che si avviluppa sui corpi delle protagoniste Valeria Solarino e Isabella Ragonese, avrebbe ben poco da mostrare. (...) Alla fine tutta quella passionalità che si fatica a percepire dai corpi e dalle facce degli attori (gli occhioni sgranati di Maria Grazia Cucinotta paiono uno spezzone della vecchia sigla di Stracult) si cerca di colmarla con la forza e l'impegno del tema. Un meccanismo di paura espositiva, di insicurezza nella propria visione che si prova perfino a fondere con un sinistro didascalismo pop riverberato nei riff di chitarra alla Brian May delle musiche di Gianna Nannini. Tratto dal libro 'Minchia di re' di Giacomo Pilati ben più surreale, metaforico, coraggioso del film." (Davide Turrini, 'Liberazione', 17 ottobre 2009) "Si comincia dall'ambientazione siciliana nella seconda metà dell'Ottocento, dove tutto, dai veli troppo neri delle donne ai tramonti troppo infuocati, sa solo di cartolina, per continuare con un padre (Fantastichini) prima troppo cattivo e poi troppo accomodante e proseguire con un dialogo decisamente fuori luogo e tempo. Ed è un peccato perché le due protagoniste Isabella Ragonese e soprattutto Valeria Solarino sanno offrire una prova davvero convincente, anche quando la regia non smette di farle stare in posa, persino durante le scene di sesso." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 17 ottobre 2009) "E' Carnevale? No, è l'inverosimile racconto di un amore lesbico sbocciato in un'isola siciliana nel secolo XIX. Chi può credere alle pur brave Solarino e Ragonese?" (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 20 ottobre 2009) "Da una storia forse vera (una tomba con foto ambigua esiste), dal romanzo 'Minchia di re' di Giacomo Pilati, Donatella Maiorca, già autrice di un'altra 'Viol@', trae una toccante opera al contempo buia e romantica, dolce e spigolosa. Convince pur maneggiando temi e stili ad alto rischio di malafiction. Valeria Solarino sfoggia ostinate squame di passione seguendo il destino del pesce ermafrodita del titolo. Isabella Ragonese brilla di luce propria e riflessa. Maria Grazia Cucinotta produce partecipe. Gianna Nannini ci mette l'ugola. Com'è inevitabile e giusto." (Alessio Guzzano, 'City', 23 ottobre 2009)

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