Vero come la finzione2006

SCHEDA FILM

Vero come la finzione

Anno: 2006 Durata: 113 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO, FANTASY, SENTIMENTALE

Regia:Marc Forster

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:CRICK PICTURES LLC, MANDATE PICTURES, THREE STRANGE ANGELS

Distribuzione:SONY PICTURES RELEASING ITALIA (2007)

ATTORI

Will Ferrell nel ruolo di Harold Crick
Maggie Gyllenhaal nel ruolo di Ana Pascal
Dustin Hoffman nel ruolo di Professor Jules Hilbert
Queen Latifah nel ruolo di Penny Escher
Emma Thompson nel ruolo di Kay Eiffel
Tom Hulce nel ruolo di Dottor Cayly
Tony Hale nel ruolo di Dave
Denise Hughes nel ruolo di Carla
Linda Hunt nel ruolo di Dott.ssa Mittag-Leffler
 

SOGGETTO

Helm, Zach
 

SCENEGGIATORE

Helm, Zach
 

MONTAGGIO

Chessé, Matt
 

SCENOGRAFIA

Thompson, Kevin
 

COSTUMISTA

Fleming, Frank L.

TRAMA

L'universo di Harold Crick, agente del fisco, viene sconvolto quando inizia a sentire una misteriosa voce narrante che fa la cronaca in diretta della sua vita e che solo lui è in grado di sentire. La misteriosa narratrice è Kay Eiffel, una scrittrice in declino che sta scrivendo il suo ultimo libro che, per puro paradosso, è proprio la fedele descrizione della vita di Harold, ormai completamente guidata dalle parole dell'autrice. Ad aggiungere disagio al povero Harold è anche il tragico destino che Kay ha in mente per l'eroe del suo libro. Il 'protagonista' a questo punto cerca conforto nell'aiuto dell'eccentrico dottor Jules Hilbert e tra le braccia di Ana Pascalo, una delle 'vittime' dei suoi controlli fiscali. Le cose si mettono ancora peggio quando Harold, ribellandosi al testo del romanzo, cerca in tutti i modi di sopravvivere...

CRITICA

"Dustin Hoffman ha fatto una tale quantità di brutte partecipazioni in brutti film, che è sorprendente vederlo in un piccolo bel personaggio di critico ed esperto letterario in 'Vero come la finzione' di Marc Forster. Emma Thompson è così carina, vestita da scrittrice, che pare impossibile abbia già 47 anni. Tutti meriti del film. E' possibile che un impiegato delle tasse solo, squallido, pignolo, apprenda improvvisamente da una voce femmine che gli risuona nella testa di essere personaggio d'un romanzo velocemente avviato alla morte, e tenti in ogni modo di sottrarsi al suo destino?, No, naturalmente. Non è possibile. Ma il film che lo rende possibile non mescola verità e finzione: piuttosto, rende la finzione del tutto realistica. (...) Ricco di citazioni e battute il film ha un bel ritmo, è ben diretto, ed è molto divertente." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 2 febbraio 2007) "Senza anticipare soluzioni (sospese, del resto, fino agli ultimi minuti del film), sarà lecito dire che 'Vero come la finzione' appartiene al genere tragicommedia fantastica: una riflessione sulla vita, l'amore, la morte sottile e intelligente, scritta da Zach Helm un po' nello stile di Charlie Kaufman, lo sceneggiatore di Michel Gondry. Will Ferrell interpreta il 'personaggio della propria vita' con perfetto senso dell'assurdo." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 2 febbraio 2007) "'Vero come la finzione' prende la strada insolita della letteratura (dei mondi possibili). (...) Con uno spunto simile il peggio è calcare la mano ma Forster (e Helm, sceneggiatore) sono bravissimi e, pur esagerando in zuccheri, restano sul registro dimesso richiesto da questa storia di solitudine. Morale ovvia, cast eccellente, trovate continue, sentimenti credibili. Un giochino. Ma spassoso e intelligente." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 2 febbraio 2007) "Che disgrazia le commedie intelligenti. Quelle dove l'autore si crede Woody Allen e il pubblico si sente in dovere di sghignazzare in continuazione. Anche alle battute che non fanno ridere. In 'Vero come la finzione', titolo che già in febbraio si candida a peggiore dell'anno, siamo tra 'Forrest Gump' e 'The Truman Show', anche se il film è molto meno spassoso (e commovente) del primo e molto più noioso dell'altro. (...) Insomma, un gran pastrocchio, pretenzioso e barbosetto, in cui il clown Will Ferrell non va oltre le smorfie, la maliziosa Maggie Gyllenhaal resta defilata e la stagionata Emma Thompson è più insopportabile che mai." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 2 febbraio 2007) "Pirandello se ci sei, batti un colpo. Toc, toc, toc. Tre colpi per un personaggio in cerca d' autore che vive in una dimensione letteraria virtuale come Jim Carrey in Truman Show ma sopporta il peso di una attempata diatriba letteraria tra realtà e finzione. Il regista Marc Forster appesantisce poi raddoppiando gli intellettualismi con un maxi cameo di Dustin Hoffman letterato mediatore, mentre Emma Thompson comunica verace depressione. Will Ferrell cerca invano il punto di sutura tra commedia e dramma che permetterebbe di scavalcare il film alla Woody Allen e quel gioco di specchi da vecchia Europa che sembra inedito solo agli yankees." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 2 febbraio 2007)

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