Venti anni2011

SCHEDA FILM

Venti anni

Anno: 2011 Durata: 80 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DOCUFICTION

Regia:Giovanna Gagliardo

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:CARLO MACCHITELLA PER MADELEINE IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA

Distribuzione:BIM (2012)

ATTORI

Enrico Ianniello nel ruolo di Giulio
Lea Gramsdorff nel ruolo di Marta
Edie Samland nel ruolo di Madre di Marta
George Meyer nel ruolo di Padre di Marta
Giuseppe De Rosa nel ruolo di Padre di Giulio
Veronica Raucci nel ruolo di Donatella
Michelangelo Pistoletto nel ruolo di Se stesso
Guido Rossi nel ruolo di Se stesso
Marianne Birthler nel ruolo di Se stessa
Jean-Paul Fitoussi nel ruolo di Se stesso
Joaquín Navarro-Valls nel ruolo di Se stesso
Ernesto Galli della Loggia nel ruolo di Se stesso
 

MUSICHE

Podio, Gianluca
 

MONTAGGIO

Forgione, Annalisa
 

SCENOGRAFIA

Marchesin, Paola
 

COSTUMISTA

Marchesin, Paola

TRAMA

Berlino, 9 novembre 1989, cade il muro di Berlino. Stati Uniti, 16 settembre del 2008, giorno del crac della Banca americana Lehman Brothers. Venti anni segnati da eventi storici come la riunificazione tedesca, la caduta delle Torri Gemelle e le crisi finanziarie mondiali, raccontati attraverso immagini di repertorio e le riflessioni, i racconti e i pensieri di alcuni autorevoli esperti. Alle loro testimonianze si intrecciano le vicende dell'italiano Giulio e della berlinese Marta: erano insieme in quella fatidica e inimmaginabile notte della caduta del muro che divideva le due Germanie, con la folla che premeva per varcare i cancelli, i poliziotti ammutoliti, le facce allegre e commosse della gente che festeggiava. Venti anni dopo, i quarantenni Marta e Giulio vivono a Roma, sono lavorativamente precari - nel mondo della finanza lui, in quello dell'editoria lei - e hanno scarse prospettive, ma nonostante tutto hanno mantenuto quell'ottimismo che gli consente di vedere, per quanto possibile, un futuro positivo.

CRITICA

"È difficile mescolare pubblico e privato, ciò che si vive sul diario o sul Tg: Giovanna Glagliardo, raccontando l'incontro casuale d'una coppia, traccia i momenti fatali, per dirla alla Zweig, della nostra storia, dalla caduta del Muro, alla crisi del 2008 fino al globale precariato morale e materiale d'oggi. L'autrice lega la finzione al documento all'intervista degli esperti senza che alcun aspetto ne soffra, razionalizzando le turbolenze ancora in corso senza tradire né ideali né sentimenti, spesso indistricabili." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 15 giugno 2012) "Autrice di pluripremiati documentari, questa volta Giovanna Gagliardo firma un 'documentario a tesi', la cui tesi dovrebbe essere condivisa da chiunque: il turbocapitalismo è il male assoluto e potrebbe rappresentare la rovina dell'umanità. Sullo schermo lo ripetono illustri esperti di economia (Guido Rossi, Jean-Paul Fitoussi); ma lo testimonia anche la love-story tra la berlinese Marta e l'italiano Giulio, che si snoda sullo sfondo degli ultimi vent'anni (...). Botto nel quale ha lasciato le penne anche Giulio, incondizionatamente fedele al 'libero mercato' fin dalle scuole elementari, poi rimasto disoccupato a quarant'anni. Caso originale di cinema-verità, il film non manca affatto d'interesse, ma sconta alcuni limiti impliciti nella formula. Soprattutto riguardo ai personaggi. Se la storia d'amore (benché autentica) è 'recitata' con difficoltà da entrambi i protagonisti, Giulio - in particolare - non ispira alcuna simpatia. Perché dovremmo considerarlo una vittima, quando è stato per tanto un entusiasta carnefice?" (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 15 giugno 2012) "Giovanna Gagliardo maneggia questo materiale così imponente, tra repertorio, storia, ricostruzione di destini, con maestria. Ha una grande conoscenza di questa materia, c'è da ricordare che è stata la voce, l'intreccio e il cuore di un grande regista come Miklós Jancsó, ha scritto cinque sceneggiature per il regista ungherese, ed è stata il suo aiuto regista, quindi il mondo dell'est fa anche parte della sua vita. Sarà per questo che entriamo senza indugi nella sua costruzione che non è solo documentario, ma intreccio sorprendente di due vite, Giulio e Marta, testimoni del loro tempo. (...)La «recitazione» rende più facile l'incontro tra i due mondi diversi. Una certa distanza permette di elaborare meglio le difficili proiezioni che ogni spettatore può dare non solo della grande trasformazione epocale, ma anche del breve periodo in cui la febbre delle transazioni finanziarie sembrarono dare ragione ai fasti del capitalismo. E rientra in scena il repertorio a ricondurre il racconto sul terreno dei fatti reali per poi tornare agli anni novanta e al crollo delle certezze anche all'ovest, alla disoccupazione e al traballare del capitalismo: Giulio passato dalla Barclays proprio alla Lehman Brothers, Marta esodata dalla casa editrice newyorkese. Nel finale, a commentare il difficile passaggio della fine di questi venti anni artisti, filosofi, economisti con una parola per farci sentire meno incerti, perché sono passati venti anni, ma non sono stati «venti lucenti»." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 15 giugno 2012) "È il documentario di Giovanna Gagliardo sul crollo del muro di Berlino e la vita di due giovani che nel 1989 per la prima volta si avventurano dall''altra parte'. Li ritroviamo oggi a Roma, quarantenni e precari, ma ancora speranzosi nel futuro." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 15 giugno 2012) "Ambizioso, inconcludente e barboso semi-documentario che pretende di raccontare un ventennio di storia attraverso le vicissitudini di una coppia. Ma finisce per risolversi in una banalissima love story nonostante le inutili trombonate finali di sei esperti a vario titolo. Antipatici al punto giusto i due protagonisti. (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 15 giugno 2012)

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