Anno: 1992 Durata: 110 Origine: USA Colore: C
Genere:DRAMMATICO, POLIZIESCO, ROMANTICO
Regia:-
Specifiche tecniche:PANORAMICA A COLORI
Tratto da:-
Produzione:HOWARD ROSENMAN, STEVE GOLIN, SIGURJON SIGHVATSSON PER LA PROPAGANDA FILMS
Distribuzione:WARNER BROS. ITALIA - R.C.S. - VIVIVIDEO, PANARECORD
Emily Eden, giovane agente di polizia a New York, ignorata dal padre, un ex poliziotto abbandonato dalla moglie, vive completamente dedita alla sua dura e rischiosa professione di detective, con determinazione e grinta, imperturbabile e come svuotata d'ogni umana emozione. Indagando sulla misteriosa scomparsa di Yaakov Klausman, viene a contatto con una comunità di ebrei assidici, fedelissimi alla più minuta precettistica della propria religione e cultori devoti della "Cabala". D'accordo col Rabbino e con l'appoggio di Ariel, suo figlio e futuro successore, Eden decide di mimetizzarsi come una della famiglia, vivendo con loro. Leah, sorella di Ariel, aiuta Emily a familiarizzare con i modi e i costumi di vita degli assidici in quanto la detective è convinta che Yaakov sia stato ucciso da un membro della comunità. Nel corso delle indagini Eden rinviene il cadavere di Klausman nel controsoffitto del suo laboratorio di diamanti e finisce con identificare in una giovane ex tossicodipendente, Mara, ospite della famiglia, l'autrice del crimine. Ma la prolungata convivenza con quella singolare famiglia ebrea, i colloqui con Ariel del quale è affascinata, la partecipazione ai loro riti e alle loro feste, la frequentazione di una cultura e di una mentalità tanto diverse dal disinvolto pragmatismo della sua gente, hanno profondamente segnato la latente ma vibratile umanità di Emily.
"Con la bella sicurezza che gli deriva da un'attività cinematografica lunga e intensa, ricca di esiti più che decorosi, spesso pregevoli, Sidney Lumet controlla alla perfezione le tre linee narrative che compongono "Una estranea fra noi". " (Francesco Bolzoni, Avvenire) "Abilissimo e ispirato, come da tempo non gli accadeva di essere, forse perchè da figlio di un attore yiddish è sensibile al contatto con le radici, Lumet tallona i suoi personaggi con una carica di sensibilità ormai inconsueta in un film americano e concede il minimo indispensabile all'azione tanto da alimentare il sospetto che il poliziesco sia appena un pretesto." (Fabio Ferzetti, Il Messaggero) "Molto simile per l'argomento a Witness, il testimone di Peter Weir, 'Una estranea fra noi' è un film a double face, metà poliziesco e metà opera di introspezione psicologica, che pone a confronto una vita agnostica svuotata di ogni speranza con una concezione religiosa dell'esistenza. Delle due facce soltanto la seconda funziona, ma è anche vero che senza la prima probabilmente il film non si sarebbe mai fatto." (Enzo Natta, Famiglia cristiana, 13 gennaio 1993).
Incasso in euro