Un viaggio chiamato amore2002

SCHEDA FILM

Un viaggio chiamato amore

Anno: 2002 Durata: 96 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, ROMANTICO

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM (1:1,85)

Tratto da:lettere di Sibilla Aleramo e Dino Campana

Produzione:RICCARDO TOZZI, GIOVANNI STABILINI, MARCO CHIMENZ PER CATTLEYA, RAI CINEMA, STREAM

Distribuzione:RAI CINEMAFICTION, 01 DISTRIBUTION

TRAMA

La vicenda umana e sentimentale della poetessa e narratrice Sibilla Aleramo vista in un arco temporale che va dall'adolescenza alla maturità e, in particolare, nel periodo in cui conobbe e si innamorò del poeta Dino Campana (1916-1918). Sibilla (pseudonimo di Rina Faccio) è una donna colta, affascinante e indipendente che ha conquistato la propria condizione a prezzo di duri sacrifici. Nata e cresciuta in una famiglia particolare, Nora ha alle spalle un matrimonio fallito con un uomo gretto e violento. La donna che oggi vive a Firenze sembra, quasi, un'altra persona da quella che abbandonò il marito ed il figlio Walter. Nonostante le sue ambizioni siano altre, per le sue precarie condizioni economiche, è costretta a scrivere articoli leggeri, di 'colore'. La sua vita, oltre che dal lavoro e dalla frequentazione di intellettuali, è scandita da vari rapporti sentimentali tanto intensi quanto brevi. Tutto questo fino a quando nella sua vita non appare, prepotente, la figura del grande poeta Dino Campana.

CRITICA

"Pur evitando possibili goffaggini, Placido non ci dice nulla di nuovo né sulla poesia, né sull'amore. E se Laura Morante è una Venere Callipigia costretta a piangere dalla prima all'ultima scena, quella di Accorsi appare una scelta perdente in partenza: bravo in tanti altri film, qui l'attore si limita a tenere gli occhi perennemente sgranati senza farvi balenare un guizzo di follia". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 5 settembre 2002) "Placido rischia molto, qualcosa trova, qualcosa gli sfugge. Trova una musica che riesce a passare, anche nella stessa sequenza, da una comoda e piacevole serenità a un'inquietudine dubbiosa, slegata e ispida. Trova una luce (di Luca Bigazzi) che perde colori e aura, si fa livida e vuota, si scurisce fino al nero finale. Trova il posto giusto per le parole della Aleramo e i versi di Campana. Quello che ci sembra non sono due attori che sappiano reggere il peso di così poderosi compiti. Accorsi, l'attore più richiesto che abbiamo, dev'essere Campana, 'il più grande poeta che abbiamo', come lo definì Emilio Cecchi. Laura Morante, l'attrice più richiesta che abbiamo, dev'essere la misteriosa Sibilla. Lottano, non sempre ci riescono". (Bruno Fornaia, 'Film tv', 10 settembre 2002)

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