Un topolino sotto sfratto1997

SCHEDA FILM

Un topolino sotto sfratto

Anno: 1997 Durata: 97 Origine: USA Colore: C

Genere:GROTTESCO

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM (1:2.35), PANAVISION - TECHNICOLOR

Tratto da:-

Produzione:DREAMWORKS PICTURES - ALAN RICHIE/TONY LUDWIG

Distribuzione:U.I.P. (1998) - CIC VIDEO

TRAMA

Alla morte del padre, i fratelli Ernie e Lars Smuntz si trovano eredi della fabbrica di spago mandata avanti dal genitore a prezzo di molti sacrifici. Oltre alla fabbrica, di stampo vecchio e ancora dotata di antica strumentazione, ereditano un casa fatiscente fuori città, di cui nessuno sospettava l'esistenza. Ernie, appassionato di cucina, lavora come chef in un famoso ristorante. Lars, sposato, vorrebbe proseguire l'attività del padre. Ernie invece vuole vendere tutto, ma una sera al ristorante il Sindaco è colto da improvviso malore e muore. Incolpato dell' incidente e licenziato, Ernie va allora con Lars a visitare la casa. Il grande edificio è cadente in ogni parte e i due pensano già di demolirlo, quando vengono a sapere che si tratta invece di uno dei pochi esemplari rimasti dell'opera di un grande architetto, e il suo valore è pertanto molto alto. Meditano allora di rimetterlo in sesto e di venderlo molto bene, quando sul pavimento vedono muoversi la sagoma di un topolino. Comincia allora la caccia all'animaletto, una cosa facile facile che ben presto si rivela difficilissima. I due provano a stanare il topo prima con un gatto feroce poi assoldando uno strampalato disinfestatore, infine inventando loro stessi qualche stratagemma. Tutto è inutile. Ugualmente viene organizzata un'asta per vendere la casa, ma, al momento decisivo, il topo provoca una catastrofe totale. La casa crolla. Ernie e Lars, disperati, tornano nella fabbrica, dove regna la crisi. Ma qui il topolino suggerisce la soluzione: lavorare non lo spago ma il formaggio con le forme dello spago. La fabbrica riapre, il successo arriva. Ernie e Lars ora sono amici del topolino, e ringraziano la saggezza del padre.

CRITICA

"Francamente mi aspettavo di più dagli sviluppi della carriera di Nathan Lane, dopo avere ammirato questo grande promiscuo in coppia con Robin Williams, in 'Piume di struzzo'. Ma forse la scarsità e la frivolezza delle sue prestazioni dipendono dal fatto che siamo di fronte a un 'regolare' di Broadway. Accontentiamoci dunque di vedere Nathan baccagliare con 'Un topolino sotto sfratto', che sono in realtà circa 60 topi veri, un topo animatronico e un roditore computerizzato (cito dalla pubblicità)." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 4 aprile 1998) "Tutto per bambini naturalmente ma possono ridere senza pentirsene anche gli adulti perché, nonostante la guerra del topolino e i vari disastri che provoca siano un po' ripetitivi, la regia di Verbinski, non a caso espertissima in spot, ha portato avanti la favoletta con ritmi quasi fulminei, sciorinando di continuo affanni, concitazioni, convulsioni e beffe che non si concedono soste; in una cornice, perdipiù, quasi fuori dal tempo, che tende ad affidare l'azione a cifre se non proprio surreali certo abbastanza vicine all'astrazione. Con effetti, in qualche momento, suggestivi. L'elemento più suggestivo di tutti, comunque, resta il topolino che, a quanto ho appreso, è il risultato di ben sessanta topi debitamente ammaestrati, di un topo digitalizzato e di un altro animatronico.Meglio di un cartoon, perciò, nel cuore e nei segreti stessi delle immagini elettroniche. Con il risultato da sembrar quasi più vero degli attori veri che gli si dibattono attorno." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 9 aprile 1998) "Nell'impaginare la favola a lieto fine con morale incorporata, il cineasta debuttante Gore Verbinski si schiera naturalmente con il diabolico topolino soprannominato 'Terminator coi baffi': scattante e furbissimo, il roditore sventa le minacce dei fratelli, mette ko il gattaccio Catzilla e riduce a mal partito il demoniaco derattizzatore incarnato da Christopher Walken. Ma non ci vuole molto a capire che alla fine si affezionerà ai due Smuntz, al punto da trasformarsi nel terzo azionista della ditta... Interpretati dai comici Nathan Lane e da Lee Evans, i due fratelli fanno un po' il verso a Stanlio e Ollio, se non altro nello stoicismo con il quale accettano i rovesci della sorte, molto applauditi dai bambini. Ai più grandi il copione di Adam Rifkin riserva invece qualche buffa allusione sessuale, senza esagerare." (Michele Anselmi, 'L'Unità', 10 aprile 1998) "Divertente commedia per bambini, ma adattissima anche agli adulti, che ricorda per il tipo di comicità 'Mamma ho perso l'aereo', con il topo al posto del ragazzino e i due imbranati cacciatori nel ruolo là ricoperto dai ladri. Molte le trovate esilaranti ed eccellenti dei due protagonisti, con menzione d'onore a Christopher Walken, nella parodia dei più odiosi cattivacci". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 17 aprile 2003)

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