Anno: 1965 Durata: 84 Origine: FRANCIA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO
Regia:Vittorio De Sica
Specifiche tecniche:PANORAMICA, BETA DIGITALE
Tratto da:-
Produzione:RAYMOND FROMENT PER TERRA FILM, LES PRODUCTIONS ARTISTES ASSOCIES (PARIGI), SOL PRODUZIONE - COMPAGNIA CINEMATOGRAFICA MONTORO (ROMA)
Distribuzione:DEAR - UNITED ARTISTS (1966)
Christine Delaroche | nel ruolo di | Anna |
Nino Castelnuovo | nel ruolo di | Carlo |
Madeleine Robinson | nel ruolo di | La signora ricca |
Pierre Brasseur | nel ruolo di | Il fotografo |
Georges Wilson | nel ruolo di | Il primario |
Isa Miranda | nel ruolo di | La dottoressa |
Nadeige Ragoo | nel ruolo di | Judith |
Tanya Lopert | nel ruolo di | Maria |
Antoine De Rudder | ||
Arlette Gilbert | ||
Charles Millot | ||
Françoise Brion | ||
Franco Bucceri | ||
Jean-Pierre Darras | ||
Jeanne Aubert | ||
Laure Paillette | ||
Paul Mercey |
In occasione di un ballo universitario, Anne, una ventenne venuta dalla provincia francese a studiare a Parigi, e Carlo, un giovane fotografo italiano ventiduenne a caccia di volti insoliti, si incontrano per caso. L'eccitazione data dall'atmosfera spensierata che regna nella sala da ballo induce i due ragazzi ad appartarsi e ad avere un rapporto sessuale. Nei giorni successivi nessuno dei due riesce a dimenticare l'altro: in Carlo si è radicata profondamente la dolce immagine della donna, mentre Anne spera ardentemente di rivedere il giovane poiché è rimasta incinta. Quando si ritrovano, Carlo dimostra un sentimento ostile nei confronti del bambino che Anne attende. Non vuole che nasca ora, in questo mondo avverso, e induce la donna ad abortire. Quando Anna sta per sottoporsi all'operazione, però, in lei si ridesta vivissimo il senso della maternità, prende coscienza della propria funzione e assumendosi nuove responsabilità, decide di non rinunciare al bambino con la speranza di essere perdonata da Carlo per non aver seguito il suo consiglio.
"(...) In questo film De Sica e Zavattini rincorrono invano quello che fu uno dei cardini del neorealismo: la lotta dell'uomo contro le avversità della vita, il momento decisivo delle scelte decisive, l'accettazione del sacrificio (...). (...) Ma il limite è rappresentato proprio dalla mancata messa a fuoco di questo mondo che circonda i due protagonisti (...) i quali si muovono in una dimensione vaga e in un ambiente appena abbozzato (...). Il film è inoltre gracile ed esile nella sua struttura narrativa. Diretto (...) con poca convinzione, si dipana stancamente (...) in attesa della soluzione finale (...)." (Enzo Natta, "Cineforum", n.60, dicembre 1966)
Incasso in euro