Two Lovers2008

SCHEDA FILM

Two Lovers

Anno: 2008 Durata: 110 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:James Gray

Specifiche tecniche:ARRICAM CAMERAS, SUPER 35 STAMPATO A 35 MM (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:2929 PRODUCTIONS, TEMPESTA FILMS

Distribuzione:BIM

ATTORI

Joaquin Phoenix nel ruolo di Leonard Kraditor
Gwyneth Paltrow nel ruolo di Michelle Rausch
Vinessa Shaw nel ruolo di Sandra Cohen
Isabella Rossellini nel ruolo di Ruth Kraditor
Moni Moshonov nel ruolo di Reuben Kraditor
John Ortiz nel ruolo di José Cordero
Bob Ari nel ruolo di Michael Cohen
Julie Budd nel ruolo di Carol Cohen
Elias Koteas nel ruolo di Ronald Blatte
Samantha Ivers nel ruolo di Stephanie
Jeanine Serralles nel ruolo di Dayna
 
 

MONTAGGIO

Axelrad, John
 

SCENOGRAFIA

Massee, Happy
 

COSTUMISTA

Clancy, Michael

TRAMA

New York. Il giovane Leonard Kraditor è in dubbio tra seguire il suo destino sposando Sandra Cohen, la donna scelta per lui dai suoi genitori, oppure ribellarsi rispettando il forte sentimento che lui prova per la sua nuova vicina di casa, Michelle Rausch, bella e volubile, di cui si è perdutamente innamorato.

CRITICA

"Gray illustra con sensibilità il peso dell'ambiente familiare e trova in Phoenix l'attore perfetto per dare forma a un personaggio insicuro, tormentato e insieme sognatore, disposto a mettersi in gioco totalmente pur di realizzare il proprio amore. Ma poi sembra adattare troppo questo ritratto psicologico al grigiore dei tempi e il destino di solitudine che Dostoevskij disegnava per il suo sognatore si trasforma in un egoistico salto mortale dei sentimenti." (Paolo Mereghetti, 'Il Corriere della Sera', 21 maggio 2008) "Avevamo lasciato James Gray tra i lividi scenari da noir metropolitano di 'We own the night'. Poi ecco che il regista newyorchese si ripresenta in Croisette con 'Two lovers', un film difficile da catalogare a livello di genere. Tra dramma sentimentale e ritratto neorealista del sentimento amoroso, Gray si affida ad un parco attori in forma smagliante (Gwyneth Paltrow, Vinessa Show, Joaquin Phoenix), piccoli mostri di tatto e recitazione nel riportare delicatissimi equilibri amorosi. In aggiunta lo sfondo newyorchese, più baia di Hudson che Central Park, come quarto protagonista del film. (...) Non è un episodio de 'I Jefferson', ma una soave e verosimile rappresentazione del desiderio sentimentale filtrato attraverso il pensiero di Leonard. Nulla in 'Two lovers' declina nel volgare, nulla sa di sciapo e risaputo. Gray allestisce un set fatto di pavimenti con assi di legno che scricchiolano, di pioggia che cade copiosa, di un autunno che scema verso l'inverno, di telefonate tra ragazzi/amanti che sentiamo sempre con l'effetto sussurrato e pieno della cornetta come fossimo sempre noi spettatori all'apparecchio. Echi di Manhattan, ma anche del miglior Cassavetes brulicano nella poetica di 'Two lovers', cinema indipendente fino al midollo, smarcato dalle grandi major hollywoodiane, ripetuta scommessa controcorrente del direttore Fremaux (che speriamo trovi conferme tra i giurati)." (Davide Turrini, 'Liberazione', 21 maggio 2008) "Prevedibile in tutti i suoi passaggi narrativi, il film interpretato da Joaquin Phoenix e Gwyneth Paltrow approda a un finale che sembra suggerire di non cercare qualcuno da amare, ma di amare chi sta al nostro fianco." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 21 maggio 2008) "Quarto film del regista di 'Little Odessa', 'The Yards' e 'I padroni della notte', è girato sempre nel quartiere newyorchese di Brighton Beach ma non è un poliziesco, bensì una storia d'amore che sconfina nel mélo. Joaquin Phoenix è un giovanotto depresso che dovrebbe sposare la figlia degli amici dei genitori, ma si innamora della bella vicina un po' matta interpretata da Gwyneth Paltrow. Anche qui, grandi prove d'attore e una riflessione agrodolce sulla famiglia." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 21 maggio 2008) "I film di James Gray ('Little Odessa', 'The Yards', 'I padroni della notte') costano poco; partecipano al Festival di Cannes, non lo vincono, ma piacciono alla critica; si svolgono fra New York e New Jersey; raccontano di ebrei immigrati dall'Europa orientale e/o di assassini & poliziotti che, alla fine, muoiono tutti. L'eccezione è ora 'Two Lovers': qui ci sono solo un aborto spontaneo, un paio di tentativi di suicidio e i consueti sfondi invernali. Infatti 'Two Lovers' è una commedia triste sulla ricerca della compagna da parte dell'infelicissimo quarantenne Phoenix, figlio di una Isabella Rossellini, italo-svedese che ancora una volta fa la jewish mama. (...) 'Sad end', triste fine. Con un miglioramento di condizione sociale, siamo dalle parti di 'Marty' di Paddy Chayefsky: il personaggio di Phoenix evoca quello di Ernest Borgnine per la goffaggine e perché lavora in un negozio (lavanderia, anziché macelleria). Ci si annoia, ma con dignità." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 21 maggio 2008) "Un film d'amore girato a Brooklyn, protagonisti Joaquin Phoenix ed una ritrovata Gwyneth Paltrow che torna al cinema dopo la seconda maternità. Segnatevelo perché per emozionarci, a volte, bastano due intensi attori e una regia attenta." (Giacomo Visco Comandini, 'Il Riformista', 21 maggio 2008) "Un falso film sentimentale, o meglio una storia romantica girata con lo stile di un poliziesco. Sulla base del familiare tema dell'appartenenza a un clan e della difficoltà a svincolarsene, il giovane regista trasforma il proprio eccellente attore-feticcio Joaquin Phoenix in un giovane ebreo del quartiere newyorkese di Brighton Beach. Il protagonista è affetto da gravi turbe neurologiche, ma un doppio legame erotico potrebbe guarirlo o almeno sottrarlo al suo destino piccolo borghese. Ambientazioni struggenti, una tensione che pulsa sotto ogni immagine e due attrici, l'inedita Vinessa Shaw e Gwyneth Paltrow, che illuminano due versanti complementari del bisogno metropolitano di tenerezza." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 22 maggio 2008) "Arricchito da un inizio drammatico e insieme surreale, il film è da non perdere, nonostante il doppiaggio italiano, un po' troppo smorfioso, non renda del tutto merito al cast che annovera, tra gli altri, un'intensa Isabella Rossellini." (Piera Detassis, 'Panorama', 26 marzo 2009) "Con film come questo, il cinema americano subisce un'imprevista metamorfosi, che può lasciare perplessa una parte del pubblico. Mentre prima tendeva a risolvere tutto nell'happy end o nel dramma, ora comincia a insinuare la minaccia nella vita quotidiana, tra le pareti domestiche: non il pericolo di aggressori esterni e serial - killer ma quello dei rapporti umani, per loro natura pericolosi. E quando il cinema lo capisce, diventa adulto." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 27 marzo 2009) "Le indecisioni di un depresso dei sobborghi di New York, diviso fra la bella ragazza fragile e la meno bella ragazza meno fragile, restano a metà fra commedia e dramma. Le donne capiranno, gli uomini si astengano." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 27 marzo 2009) "Il primo film non poliziesco/gangster di James Gray conserva le atmosfere (e le zone) di 'Little Odessa' e 'I padroni della notte': sensibile percorso nerastro applicato ai sentimenti. Il commovente sguardo materno/rassegnato di Isabella Rossellini vigila su una trama in cui ognuno si offre di prendersi cura di un altro e al contempo ne ha disperato bisogno." (Alessio Guzzano, 'City', 27 marzo 2009)

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