SCHEDA FILM

Triplo gioco

Anno: 1993 Durata: 103 Origine: USA Colore: C

Genere:GIALLO

Regia:-

Specifiche tecniche:NORMALE

Tratto da:-

Produzione:HILARY HENKIN, PAUL WEBSTER PER POLYGRAM FILMED ENTERTAINMENT, WORKING TITLE FILMS

Distribuzione:CECCHI GORI GROUP (1994) - CECCHI GORI HOME VIDEO

TRAMA

Jack Grimaldi, un ex poliziotto, in un fatiscente bar nel deserto dell'Arizona, presso Phoenix, aspetta invano da cinque anni la moglie Natalie: ma è solo colpa sua se il desiderio di denaro lo ha spinto a fare a suo tempo il doppio gioco segnalando a Cosa Nostra il nascondiglio di testimoni scomodi da eliminare, come Nick Gazzara, l'ultimo della serie e l'inizio delle sue sciagure. La mafia ha eliminato anche i federali di guardia, e Jack entra in crisi, anche perché il boss Don Falcone, che lo paga tramite Sal teme la testimonianza dell'ex donna di Nick, la pericolosa Mona De Markova, che Jack deve scortare per consegnarla ai federali. Costoro lo sorprendono nell'albergo dell'appuntamento in atteggiamento osceno con la bella criminale, che gli ha offerto 200.000 dollari e sé stessa per farla scappare. Jack si limita a segnalarne, tramite il solito Sal, la posizione, ma i sicari della mafia non la trovano e Don Falcone gli ordina di provvedere personalmente ad eliminarla. Ma costei gli telefona e gli offre molti più soldi di Don Falcone, e lui cedendo al suo fascino, si convince ad inscenare la morte. Al funerale di Nick, Don Falcone temendo che Jack voglia ingannarlo, gli fa tagliare un dito del piede, e quando lui incontra Mona per consegnarle un falso certificato di morte e prende il resto dei soldi, lei cerca di strangolarlo. Jack riesce ad ammanettarla, ma la donna mentre lui la porta in automobile per consegnarla a Don Falcone lo manda a sbattere contro un lampione soffocandolo con le gambe e fugge col malloppo e il documento. Intanto Natalie ha scoperto un album di foto in cui Jack immortala i suoi tradimenti: lui la supplica di perdonarlo, di lasciare il paese col denaro, e di raggiungerlo a Phoenix. Ha intanto detto addio anche all'amante Sheri, mettendola sul treno. Controllando le mosse di Sal, vede Mona che sale da lui: la insegue, le spara, ma poi si accorge che ha ucciso Sheri, legata e imbavagliata con una parrucca per sembrare Mona. Mentre Jack vaga stordito per le strade. Mona, che si è fatta amputare il braccio destro con la mano mutilata, lo pone assieme al cadavere di Sheri come prova del suo decesso e dà tutto alle fiamme. Poi fa catturare Jack dai suoi e gli fa seppellire vivo Don Falcone; quindi lo provoca e lo fa arrestare dai colleghi cui nel frattempo lo ha denunciato. In tribunale i due si insultano, e Jack, sottratta l'arma ad un collega uccide la donna. L'omicidio viene fatto passare per atto di coraggio, e così, perse le donne, la professione, il denaro, Jack aspetta il fantomatico arrivo di Natalie.

CRITICA

"Un film targato Hollywood, narrato a zig zag con incastri temporali, ben recitato, attento ai particolari malsani della società regolata dai padrini-padroni, ma con cromosomi espressivi che vengono dall'Est. Un noir profondamente europeo nei disagi che esprime al di là della formula del giallo di comodo in cui il Bene e il Male finiscono come sempre alla pari. Particolarmente efferato il ritratto del boss don Falcone offerto da Roy Scheider; particolarmente aggressiva una proposta indecente rovinata dall'arrivo dell'Fbi; particolarmente nostalgico il rimpianto di una felicità perduta, chissà dove, quando, a che prezzo. E lo scambio dei delitti, una catena che porta lontano, induce a pensare che siamo tutti colpevoli anche se non tutti assassini. Non a caso lo sguardo di Oldman, attore in grande crescita, ci resta addosso." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 20 agosto 1994) "Il noir di Medak, geniaccio mitteleuropeo trapiantato in Inghilterra, è traboccante di invenzioni visive e di echi letterari, sottolineati dalla voce di un narratore fuori campo. Ma per miscelare l'ironia alla violenza, l'inverosimile alla trama poliziesca, è necessaria una perfetta sintonia tra regia e sceneggiatura. Cosa che in 'Triplo gioco' non accade quasi mai. Anzi, nel secondo tempo, il racconto procede a strappi, come un incubo insidiato dal dormiveglia. Il finalino ambientato in una squallida locanda dell'Arizona è però pane per cinefili." (Alfredo Boccioletti, 'Il Resto del Carlino', 21 agosto 1994) "Più che un semplice film noir 'Triplo gioco' (nell'originale 'Romeo is bleeding') di Peter Medak è un omaggio al genere. A partire dalla voce fuori-schermo del protagonista, ci sono tutti gli elementi obbligati del repertorio classico: un eroe dalla coscienza poco pulita, una dark lady sensuale e pericolosa, le strade deserte, il boss della mafia sui bordi della piscina e via elencando. Ma Medak autore di un indimenticato film satirico con Peter O' Toole, 'La classe dirigente', e regista dei Monty Python, possiede lo sguardo ironico che i cineasti europei (lui è anglo-ungherese) posano talvolta sui generi consolidati del cinema hollywoodiano." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 24 agosto 1994)

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