Treno di panna1988

SCHEDA FILM

Treno di panna

Anno: 1988 Durata: 112 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:Andrea De Carlo

Specifiche tecniche:PANORAMICA - EASTMANCOLOR

Tratto da:romanzo omonimo di Andrea De Carlo

Produzione:CLAUDIA MORI E LUCIANO LUNA PER AZZURRA FILM, ITALIANA FILM, RETEITALIA

Distribuzione:MEDUSA DISTRIBUZIONE - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO

ATTORI

Sergio Rubini nel ruolo di Giovanni Maineri
Carol Alt nel ruolo di Marsha Mellows
Cristina Marsillach nel ruolo di Jill
Hal Yamanouchi nel ruolo di Cormal, cameriere Haruhiko Yamanouchi
Maurizio Faulisi nel ruolo di Ron
Rosalinda Celentano nel ruolo di Segretaria di Marsha
Irene Grazioli nel ruolo di Tracy
Andrea Jacchia
Eric Duffield
Geneviève Bohn
Janet Daily
Ludovico Einaudi
Pietro Spica
Simona Patitucci
 

SOGGETTO

De Carlo, Andrea
 

SCENEGGIATORE

De Carlo, Andrea
 
 

MONTAGGIO

de Rossi, Ugo
 

TRAMA

Giovanni Maimeri un giovane musicista italiano, desiderando di avere successo in America con le sue canzoni, si reca a New York, fidando sulle premesse di un amico, che vive là e dovrebbe essere già ben introdotto nell'ambiente musicale. Giunto in America, Giovanni è costretto a trovare alloggio in uno squallido alberghetto ed entra subito a contatto con la dura realtà americana: nessun editore di musica vuole neppure riceverlo e per di più due portoricani armati di coltello lo derubano della chitarra e dei soldi. Cosicché, per sopravvivere, accetta un posto di cameriere in un ristorante elegante dove un direttore italiano sfrutta spietatamente i suoi dipendenti, appartenenti a svariate nazionalità, facendoli lavorare con l'incubo del cronometro (15 minuti per cliente). Giovanni allaccia intanto un legame sentimentale con Jill, la cassiera del locale, aspirante attrice. Successivamente, esasperato per le stressanti condizioni di lavoro, Giovanni si licenzia dopo una violenta scenata con il direttore del locale. Viene assunto, poi, come insegnante di italiano in una scuola linguistica di lusso. Qui, in un altro ambiente esasperante, a Giovanni viene affidata una nuova allieva, la celebre bellissima attrice-cantante Marsha Mellows, che lo incanta subito con il suo fascino. Sedotto da Marsha, lascia Jill e diventa insegnante privato di italiano in casa della diva, che s'interessa gentilmente a lui e lo tratta con molta amicizia. Una sera ad una gran festa data proprio per Marsha, Giovanni ha la sorpresa di sentirle cantare, davanti ad un pubblico entusiasta, la canzone che egli aveva composta per lei. Potrebbe essere per lui l'occasione tanto attesa del successo sognato, ma egli lascia il locale: l'America non lo interessa più; lo ha deluso e, abbandonato tutto raggiunge un tipo strambo, che sta partendo in mongolfiera per la Patagonia, e si imbarca con lui per lo strano viaggio.

CRITICA

"Le immagini non rendono giustizia al romanzo simpaticamente post-modern dello scrittore-regista-fotografo-musicista disegnatore milanese. Stupisce che un esordiente ambizioso come lui (producono Rete Italia e Claudia Mori) e come lui profondo conoscitore di vita vissuta americana si conceda a così tanti cliché e all'usuale macchiettismo. Ecco allora che un attore come Sergio Rubini non ha la forza di allontanare da sé una già consumata maschera giovanile troppo prematuramente e pericolosamente consolidatasi. Ecco allora che il vizio di coniugare Fellini (o fellinismi) diventa l'escamotage per un finale surreale (la mongolfiera...). E poi qua e là, sciatti e poco precisi, si alternano altri peccati veniali: l'autocitazionismo (la cena con la diva tra i pappagalli di Uccelli di gabbia e di voliera la fuga esotica di Makno) l'incerto esitare tra intellettualismo e vanzinismo (Carol Alt...), la confezione trasandata (tutti i personaggi americani si esprimono in un improbabile italiano)." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 15 settembre 1988) "I limiti e i difetti sono evidenti più dei meriti, l'espediente delle battute ripetute in due lingue è di un basic italian quasi universale; i personaggi o approssimativi o convenzionali o artificiosi, l'eccesso dei luoghi comuni; quel salto un po' brusco a un finale poeticizzante che, comunque, felliniano non è come molti hanno scritto. Non c'è mai volgarità a nessun livello - non è poco per un film italiano a questi chiari di luna. Sergio Rubini funziona. Cristina Marsillach, già incontrata in 'Opera' di Argento, se la cava e Carol Alt è meglio che nei suoi film vanziniani. Doveva; essere panna acida, è soltanto montata." (Morando Morandini, 'Il Giorno', 19 settembre 1988) "Diretto da Andrea De Carlo, che l'ha sceneggiato adattando opportunamente il proprio romanzo, 'Treno di panna' (1988) è una commedia di genere: scritta con arguzia, però, in un'ottica giovanile che vien sommando scenette divertite e risaputi abbandoni romantici, ricamando graziosamente sul tema antico dell'italiano e mandandoci a casa, infine, con la convinzione che le trasferte di Alberto Sordi sono, ormai, fatalmente datate, improponibili. (...) Trasognato e surreale, Sergio Rubini è un interprete efficace. Gli sono al fianco Cristina Marsillach, brava nel suo struggimento amoroso e nel suo scatto di gelosia; e Carol Alt, molto decorativa nei suoi tailleur azzurri ed in quella candida guaina che, nel finale, disegna armoniosamente il bel corpo statuario. Le musiche, gradevoli, sono firmate da Ludovico Einaudi, che appare brevemente anche nel cast." (Gregorio Napoli, 'Il Giornale di Sicilia', 2 ottobre 1988)

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