SCHEDA FILM

Trappola in alto mare

Anno: 1992 Durata: 98 Origine: USA Colore: C

Genere:AVVENTURA, AZIONE

Regia:-

Specifiche tecniche:NORMALE A COLORI

Tratto da:-

Produzione:ARNON MILCHAN, STEVEN SEAGAL, STEVEN REUTHER PER WARNER BROTHERS

Distribuzione:WARNER BROS ITALIA (1993) - WARNER HOME VIDEO

TRAMA

Dopo anni di gloriosa attività, la grande nave da guerra americana "USS Missouri", in azione dalla II Guerra mondiale al conflitto nel Golfo, naviga ora nel Pacifico destinata alla demolizione. A bordo però vi sono ordigni nucleari che eccitano i desideri di potere del comandante Krill e di William Strannix, un ex agente della CIA, in combutta con lui. I due hanno deciso di impadronirsi della nave e per questo dall'Oceano, con il pretesto di una festa in suo onore, Strannix arriva a bordo con un folto gruppo di criminali armatissimi. Nella cambusa, tuttavia, è in servizio Casey Ryback, che fa il cuoco ma che, come solo il capitano Adams, suo ufficiale in comando, sa, è un decoratissimo eroe di varie guerre in Vietnam e in Medio Oriente. Prima che nel grande salone sul ponte ferva la festa, Ryback viene prudenzialmente chiuso nella cella frigorifera; dopo di che comincia una brutale sparatoria, mentre interi reparti della "USS Missouri" sono inondati, bloccandovi centinaia di uomini. Ma Ryback, un gigantesco individuo, sfruttando la sua esperienza di combattente decide di intervenire dopo l'uccisione del capitano Adams cui era fedelissimo, poiché la nave ha a bordo, tra le armi, due missili nucleari. Liberatosi dalla sua gelida clausura, associatasi anche se per forza una giovane (una ballerina portata a bordo da Strannix per la festa) e, in seguito, con alcuni compagni liberati dalle paratie e dall'acqua, Casey inizia il suo andirivieni nei meandri della nave. Messosi in contatto via radio con lo Stato Maggiore della Marina, ne viene diretto per risolvere il gravissimo problema dei missili: i congiurati infatti hanno dato appuntamento nel Pacifico a un sottomarino, sul quale intendono trasbordarli e poi fuggire. Ryback ha la meglio: gli ordigni sono distrutti appena in tempo per evitare una tragedia nucleare ed i malvagi vengono eliminati.

CRITICA

"Fa una certa impressione ritrovarsi i missili Cruise e Tomahawk, che abbiamo malauguratamente imparato a conoscere sin troppo bene durante la guerra del Golfo o nel corso di dibattiti parlamentari, trasformati nel bottino d'una grande rapina in mare, in merce rivendibile al migliore offerente. E fa una certa impressione seguitare a incontrare, nei film americani polizieschi o avventurosi, uomini della Cia e del Fbi presentati come criminali paranoici d'una ferocia che nessuna propaganda antiamericana sarebbe mai arrivata a immaginare. (?) Il film avventuroso, interamente girato nella scenografia della grande nave militare, è violento, semplice, abbastanza divertente." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 5 febbraio 1993) "Sul piano viscerale la costruzione narrativa e i modi con cui poi Davis l'ha rappresentata sullo schermo non può dirsi che non funzionino: le ansie ci sono, i ritmi, in tutto quell'inseguirsi nel ventre della nave, scattano ogni volta che debbono scattare e il clima di suspense che dovrebbe avvolgere tutto riesce a tenere spesso con il fiato sospeso: specie se si prediligono storie fabbricate essenzialmente a questo scopo. Coinvolgono di meno, invece, gli interpreti. Il cuoco eroe è Steven Seagal, reduce dal successo di Duro da uccidere: ha una mimica senza espressività, con cipigli quasi solo di maniera; certo, si atteggia a duro, ma in questo campo a Hollywood ce ne sono cento molto più efficaci di lui. Il suo avversario più bieco è Tommy Lee Jones, già visto proprio in 'Uccidete la colomba bianca': la paranoia gli si addice, ma anche quella, spesso, gira a vuoto." ('Il Tempo', 5 febbraio 1993) "Tutto già visto ma reso con solido senso dello spettacolo dal regista Andrew Davis di cui s'era apprezzato qualche anno fa il thriller politico 'Uccidete la colomba bianca', che ipotizzava un attentato a Gorbaciov durante un viaggio negli Usa. Però lì c'era Gene Hackman qui c'è Steven Seagal: attore che supplisce coi muscoli e la grinta ribalda all'espressività non proprio da Oscar. Rinchiuso nella ghiacciaia mentre il diabolico Tommy Lee Jones, travestito da capobanda rock fa fuori il comandante della nave il giustiziere si libera si allea con un'innocente ballerina di topless, sgozza pugnala fredda una ventinaia di nemici e infine salva da morte sicura l'equipaggio. Fa un po' rabbrividire l'insistenza con cui la cinepresa insiste sulle tecniche di annientamento (anche un morso alla carotide) sfoderate da Seagal ma il genere dopo Rambo è quello che è. Chi lo ama s'accomodi." (Michele Anselmi, 'L'Unità', 25 febbraio 1993)

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