ThyssenKrupp Blues2008

SCHEDA FILM

ThyssenKrupp Blues

Anno: 2008 Durata: 73 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DOCUMENTARIO

Regia:Monica Repetto|Pietro Balla

Specifiche tecniche:DVCAM PAL

Tratto da:-

Produzione:MONICA REPETTO, PIETRO BALLA, GIULIANA DEL PUNTA, BRUNO RESTUCCIA ED ENRICO GIOVANNONE PER DERIVA FILM, ESPERIA FILM, BABYDOC FILM

Distribuzione:-

TRAMA

Carlo è un trentenne calabrese che vive nel Nord Italia e lavora per una delle industrie del settore siderurgico più note al mondo: la ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni. Quando nell'aprile 2007 la dirigenza tedesca della fabbrica decide di smantellare lo stabilimento di Torino, Carlo riceve la lettera che gli annuncia, come ad altri suoi colleghi, la cassa integrazione immediata. A nulla valgono le proteste degli operai e dei rappresentanti sindacali. Carlo se ne torna a casa in Calabria, deluso anche per una storia d'amore che non ha potuto portare avanti. Poi, inaspettatamente, l'azienda rimanda lo smantellamento degli impianti e richiama Carlo a lavorare in linea. I turni sono massacranti e le condizioni di sicurezza precarie. E' solo questione di tempo perché la situazione precipiti. Infatti, la notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, alla ThyssenKrupp torinese scoppia l'inferno. Carlo per una questione di turni riesce a salvarsi, ma la sua vita non sarà più la stessa.

CRITICA

"Il film ci racconta quello che è successo prima della tragica notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007. Ci dice di una fabbrica in dismissione, delle lotte dei lavoratori per non essere 'deportati agli stabilimenti di Terni'. Della messa in mobilità del personale e poi del loro reintegro, per permettere di chiudere la produzione. Tutta materia, però, che allora non faceva notizia... Monica Repetto e Pietro Balla, invece, erano lì da tempo. Curiosi da sempre di temi sociali, la coppia di filmaker indipendenti, stava lavorando a un progetto dedicato alla realtà del lavoro". (Gabriella Gallozzi, 'L'Unità', 4 settembre 2008) "Realtà in presa diretta, un film in cui persino le musiche (Battiato e De Andrè su tutti) sono quelle ascoltate dal protagonista Carlo Marrapodi". (Boris Sollazzo, 'Il Sole 24 ore', 5 settembre 2008) "Lo splendido documentario 'ThyssenKrupp Blues', di Pietro Balla e Monica Repetto comincia prima della tragedia. (...) Il doc è diviso in tre: prima parte da cinema in presa diretta con Carlo cassaintegrato pedinato dalla camera; seconda parte riflessiva con Carlo in primo piano che racconta piangendo la tragedia; terza parte di nuovo in diretta con lui che torna in Calabria per ritrovare un senso scavando nelle sue radici. Il film non è un altarino vittimista né un pamphlet politico. E' la storia di una persona perbene che non trova posto in questa Italia. L'Italia della ThyssenKrupp". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 6 settembre 2008) "E', questa, una convincente cinematografica ballata che partendo dalla condizione operaia rinvia a una condizione giovanile più generale. Per questo raccomandata a tutti". (Andrea Martini, 'Quotidiano Nazionale', 5 settembre 2008)

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