Thor2011

SCHEDA FILM

Thor

Anno: 2011 Durata: 130 Origine: USA Colore: C

Genere:AVVENTURA, FANTASY

Regia:Kenneth Branagh

Specifiche tecniche:ARRIFLEX 435, PANAVISION PANAFLEX MILLENNIUM XL, PANAVISION PANAFLEX PLATINUM, 35 MM (TECHNICOLOR 3D)/35 MM/70 MM/D-CINEMA (1:2

Tratto da:personaggio dei fumetti creato da Jack Kirby, Stan Lee e Larry Lieber

Produzione:MARVEL ENTERPRISES

Distribuzione:UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY

ATTORI

Chris Hemsworth nel ruolo di Thor
Natalie Portman nel ruolo di Jane Foster
Tom Hiddleston nel ruolo di Loki
Stellan Skarsgård nel ruolo di Dr. Erik Selvig
Colm Feore nel ruolo di Laufey
Idris Elba nel ruolo di Heimdall
Kat Dennings nel ruolo di Darcy
Rene Russo nel ruolo di Frigga
Anthony Hopkins nel ruolo di Odino
Clark Gregg nel ruolo di Agente Phil Coulson
Jaimie Alexander nel ruolo di Sif
Joshua Dallas nel ruolo di Fandral
Ray Stevenson nel ruolo di Volstagg
Tadanobu Asano nel ruolo di Hogun
Josh Coxx nel ruolo di Hailstrum
Troy Brenna nel ruolo di Kale
 

MUSICHE

Doyle, Patrick
 

MONTAGGIO

Rubell, Paul
 

SCENOGRAFIA

Welch, Bo
 

COSTUMISTA

Byrne, Alexandra

TRAMA

Thor viene mandato sulla Terra a vivere tra gli esseri umani e a imparare il vero significato dell'eroismo. Nel frattempo, il fratellastro Loki, suo acerrimo nemico, invierà le oscure forze di Asgard ad invadere la Terra e Thor sarà chiamato a combattere.

CRITICA

"C'è tutta la pesantezza di Kenneth Branagh nell'empireo fanta-nordico tridimensionale di 'Thor'. Tanto che la filologia del progetto, sulla carta schizofrenico, resta un mistero non giustificato dalle passioni adolescenziali del regista. Dunque l'unica plausibilità si chiama conto corrente. L'attore e autore di Belfast, noto scespiriano, affronta i tormenti del supereroe Marvel mescolando Amleto ai biblici Caino e Abele, e mal soggiogando i miti agli iPod degli yankee la cui spavalderia si traduce in metallici dibattiti. Tra le variazioni sull'originale comics del 1962, manca la trasformazione dell'umano in supereroe, che invece già tale nasce, agisce e patisce pene d'amore. A trafiggerlo è la scienziata esoterica Natalie Portman, che i recenti Oscar e maternità non scagionano dalla scelta degli ultimi ruoli." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 28 aprile 2011) "Mai come in questo caso una recensione prevede di rivolgersi a interlocutori diversi. La trasposizione di un mitico fumetto fantasy della Marvel rappresenta un evento per legioni di consumatori ed esperti mentre rischia di passare inosservata alla parte consistente di pubblico che non s'interesserebbe mai a un genere ritenuto basso e infantile. A favore di 'Thor', tratto dalle storie inventate nei primi anni '60 da Stan Lee, Lany Lieber e Jack Kirby, gioca peraltro la firma di Kenneth Branagh, autore/cultore shakespeariano per eccellenza. 'Thor' è dunque un blockbuster ambizioso, straripante di effetti speciali, fragoroso quanto ci si aspetta, assemblato sugli stilemi della mitologia nordica e interpretato da attori di vaglia bendisposti a rispettare look e pigli da supereroi. (...) Qua e là ripetitivo e un po' banale nel cercare aggiornate connessioni sociologiche, il kolossal inanella magnificenze figurative in souplesse con la stessa spudoratezza molto camp e altrettanto 'sbalorditiva' che si riscontra nei reticoli urbani di Las Vegas" (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 29 aprile 2011) "I migranti non sbarcano soltanto a Lampdedusa, ma anche in New Mexico. (...) Presente e passato s'incrociano in uno stucchevole turbinio di effetti speciali, che fanno presto venire il mal di testa, sia per il fragore della colonna sonora, sia per l'insopportabile obbligo degli occhialini per il 3D. Dirige il tutto il divo scespiriano in gita Kenneth Branagh, che ha tratto ispirazione per il suo tonante kolossal dai fumetti della Marvel. Le sorprese del modesto copione non danno la scossa e nemmeno la parte, per così dire, antica del film, tra i ghiacciai pronti ad assumere terrificanti sembianze umane. Casomai si può sorridere per qualche spruzzata d'ironia, purtroppo sommersa nell'oceano di noia." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 29 aprile 2011) "Piacerà ai bambocci di ogni età. Supportato da un budget ultramiliardario, Kenneth Branagh ha potuto confezionare un kolossal come Dio comanda (la tecnica degli effetti speciali è ormai priva di limiti). Dal regno di Asgard alle battaglie terrestri, è sempre gioia per gli occhi. Non c'è mezza novità, nei personaggi, nelle situazioni, nei colpi di scena, ma paradossalmente il divertimento non viene mai meno. Con ogni evidenza Kenneth Branagh nell'ovvio ci guazza come la mitica Esther Williams nella sua piscina. Certo qualcuno rimpiangerà il Kenneth delle forbite versioni scespiriane ('Hamlet', 'Enrico V'). Beh, quel qualcuno si metta il cuore in pace. Quel Branagh non tornerà più. Resta un impresario tutt'altro che disprezzabile di Luna Park miliardari." (Giorgio Carbone, 'Libero', 29 aprile 2011) "L''Edda poetica' è una raccolta medioevale di poemi risalente al XIII secolo che, cantando la mitologia norrena (germanico-scandinava), ne perpetrò la leggenda. Fu così che i nove mondi popolati da dei, semidei, elfi, mostri, giganti divennero parte dell'immaginario artistico, fonte di ispirazione per musicisti (vedi la Tetralogia wagneriana), letterati (dal tolkeniano 'Il signore degli anelli' a Harry Potter); e, naturalmente, per scrittori di fumetti. Come Jack Kirby che nel 1962 attinse a quella antica saga per aggiungere alla sua galleria di supereroi 'The Mighty Thor', ovvero il potente dio del Tuono, illustrandone le avventure fra cielo (Asgard) e Terra (Misgard). (...) L'australiano Hemsworth è un Thor fisicamente perfetto e di qualche espressività in un cast ricco e indovinato; scenografia, musica, fotografia sono impeccabili. Ma se questo rifinitissimo prodotto di intrattenimento riesce a regalare persino dei momenti di emozione lo si deve alla presenza carismatica di Hopkins, un Odino di statura elisabettiana." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 29 aprile 2011) "Dopo 'Iron Man', 'Spiderman', 'i Fantastici 4', 'Hulk' e cosa ancora... 'Batman', 'Wolverine' e via dicendo, anche 'Thor' assurge al piano del cinema hollywoodiano dopo aver militato per decenni su quello delle strisce a fumetti. Evidentemente l'onda lunga del fumetto al cinema rende ancora bene alle tasche delle major hollywoodiane. Anzi, forse possiamo dire che il fumetto rende talmente bene che da quelle parti si sono convinti di mettere nelle mani di un raffinato regista shakespeariano il mito di 'Thor'. (...) Cosa ha combinato Kenneth Branagh? Ha preso la storia a fumetti creata nel '62 da Stan Lee (testi) e Jack Kirby (disegni), tutta calata in un umore di divinità arcaiche del nord pre-cristiano, e l'ha messa sotto la lente delle tragedie shakespeariane per vedere cosa ne usciva fuori. E, in effetti, visto che nulla si crea dal nulla, ha notato delle similitudini, non solo con Shakespeare, ma addirittura con la Bibbia. Anzi, è lo stesso creatore di Thor, Stan Lee, a dire che il linguaggio del suo fumetto risente di questi grandi modelli." (Dario Zonta, 'L'Unità', 29 aprile 2011) "Diretto da Kenneth Branagh, arriva sugli schermi 'Thor', il dio del tuono passato dalla mitologia nordica ai fumetti Marvel nel 1962. Cosa c'entrano i supereroi con il regista shakespeariano per eccellenza? C'entrano, perché questo film interpretato da Chris Hemsworth, Natalie Portman e Anthony Hopkins sarà pure un giocattolone hollywoodiano, ma temi e personaggi messi in gioco - una famiglia reale, l'arroganza del giovane erede al trono, la gelosia tra fratelli, le lotte di potere e gli intrighi di palazzo - hanno molto in comune con ciò che accadeva nelle segrete stanze seicentesche immaginate dal Bardo." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 29 aprile 2011)

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