Una doppia verit?2016

SCHEDA FILM

Una doppia verità

Anno: 2016 Durata: 93 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, THRILLER

Regia:Courtney Hunt

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:LIKELY STORY, PALMSTAR ENTERTAINMENT, IN ASSOCIAZIONE CON MERCED MEDIA PARTNERS, ATLAS ENTERTAINMENT

Distribuzione:VIDEA (2017)

ATTORI

Keanu Reeves nel ruolo di Richard Ramsey
Renée Zellweger nel ruolo di Loretta Lassiter
Gugu Mbatha-Raw nel ruolo di Janelle
Gabriel Basso nel ruolo di Mike Lassiter
James Belushi nel ruolo di Boone Lassiter Jim Belushi
Erica McDermott
Jim Klock nel ruolo di James Leblanc
Kenneth Choi
Ritchie Montgomery nel ruolo di Giudice Robichaux
Christopher Berry nel ruolo di Legrand
Alicia Love
Nicole Barré nel ruolo di Angela Morley
Lyndsay Kimball nel ruolo di Agente Steed
Jason Kirkpatrick nel ruolo di Detective Graves
Sean Bridgers nel ruolo di Arthur Westin
Jackie Tuttle nel ruolo di Trixie Westin
Mattie Liptak nel ruolo di Alex Westin
Ryan Grego nel ruolo di Mike ragazzino
Mac Alsfeld nel ruolo di Mac
 

SCENEGGIATORE

Kazan, Nicholas
 
 

SCENOGRAFIA

LePere-Schloop, Mara
 

COSTUMISTA

O'Sullivan, Abby

TRAMA

L'adolescente Mike Lassiter uccide il padre violento. Un caso facile, un colpevole già scritto per tutti, ma non per l'ostinato avvocato difensione Richard Ramsey, che ha promesso alla madre di Mike di scagionare suo figlio. Dopo l'omicidio il ragazzo decide di trincerarsi in un silenzio ostinato, non rispondendo ad alcuna domanda, dopo aver detto in prima battuta "andava fatto tanto tempo fa". Un'apparente ammissione di colpa che non convince però Ramsey, intenzionato a portare alla luce la verità a qualunque costo. Tra menzogne, false piste e colpi di scena, il processo si trasforma in una corsa disperata contro il tempo e contro ogni evidenza. Ma se tutti mentono, qual è la verità?

CRITICA

"Da quanto non si vedeva un bel «court movie», quelli che si svolgono in tribunale con sorpresa in attesa dopo la sentenza alla Perry Mason; mirando alto alla 'Testimone d'accusa' e 'Anatomia di un omicidio'. E si resta con la voglia, intendiamoci, ma il giallo di Courtney Hunt (...) si diverte a chiederci se, come e perché sia colpevole o innocente un giovane, ammutolito parricida minorenne (Jim Belushi vittima odiosa). (...) l'avvocato Keanu Reeves di rara fissità e poco credibile (meglio quando difese Pacino nell''Avvocato del diavolo') (...) Renée Zellweger (...) chi la riconosce è bravo." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 15 giugno 2017) "Legal thriller o giallo giudiziario, sottogenere di potente tradizione sia scritta (da Perry Mason in poi) che filmata ('Il caso Paradine' di Hitchcock, 'Testimone d'accusa' di Wilder ), come vuole la convenzione il film di Courtney Hunt (...) si svolge in gran parte dentro l'aula di un processo, con i necessari flashback e qualche diramazione esterna. (...) Tutto terribilmente torbido - grande atmosfera - e si sente puzza di bruciato anche se è difficile capire da dove venga. (...) Tensione e sorprese in giusta misura. Dimostrazione di come una storia possa risultare avvincente anche se di basso budget (relativamente: siamo pur sempre a Hollywood) e di scarsa azione." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 15 giugno 2017) "(...) 'court drama' diretto senza infamia né lode da Courtney River, che pure veniva dal più che discreto 'Frozen River' con Melissa Leo. Sì, l'approdo tardivo nelle nostre sale a metà giugno denuncia il saldo estivo, e quel che vediamo non fa nulla per smentire. Eppure, ancor prima di addentrarci nel film un motivo di interesse c'è già, ed è il volto di Keanu: non ha una ruga una, è liscio come il Neo di 'Matrix' o, addirittura, il Johnny Utah di 'Point Break' di 26 anni fa. Splendido splendente - soprattutto se l'espressività facciale non è per voi imprescindibile - e liftato 'ad maiora', il nostro Reeves. Per un crudele scherzo del destino, 'Una doppia verità' consegna anche il rovescio della chirurgia estetica: scommettiamo che nessuno riconoscerà Renée Zellweger, ovvero ravviserà la sua mera presenza nel cast? Non esageriamo, potreste addirittura pensare a un refuso sulla locandina, perché della Bridget Jones che fu (...) è quasi impossibile trovare traccia in questa avvizzita e smunta Loretta. Dopo essersi pompata di tutto e di più, Renée è qui in versione palloncino sgonfiato: un'altra persona. (...) Nonostante il puzzo di bruciato si respiri dalle prime inquadrature, il film per un'ora abbondante fa di tutto per non abbandonarsi all'inverosimile e, ancor prima, al cialtronesco, ma il respiro drammaturgico è corto, le incongruenze affamate, il ridicolo affiorante." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 15 giugno 2017) "Piacerà a chi ama i 'legal thriller' al cinema, almeno quelli confezionato come Dio comanda. Qui a confezionare abbiamo la riverita firma di Courtney Hunt, un nome che dice poco agli spettatori domenicali, ma molto al pubblico più raffinato dei 'legal'. Suo è quel 'Frozen River' che otto anni fa collezionò premi e lodi della critica oltre la media di solito riservata ai thriller. Per 'Una doppia verità' ha scelto una chiave d'intrigo ironica (anzi sarcastica) fin dal titolo originale 'The Whole Truth' (l'intera verità). (...) Di smontaggio in smontaggio si arriva al tagliente finale dove la Hunt non smentisce le benemerenze acquisite otto anni fa. Tanto più che gli attori sono migliori di quelli di 'Frozen River'. Nonostante le apparenze (il cast non è di primissima scelta). Keanu Reeves, è vero, ha sempre la stessa faccia. Che però stavolta serve bene il film per rendere la cocciutaggine di Ramsay. Renée Zellweger era un bel tempo che non la vedevamo così in parte (anzi così fuori dalle solite parti, ed è per questo che funziona). E James Belushi (che sembrava sparito) ritorna alla grande col più sconcio e divertente 'vilain' della stagione." (Giorgio Carbone, 'Libero', 15 giugno 2017) "(...) legal thriller che ha come protagonista l'irrigidito Keanu Reeves, poco credibile avvocato difensore di un ragazzo a processo per aver ucciso il padre. (...) Siamo più dalle parti del film tv, con un divenire soporifero della trama." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 15 giugno 2017) "Vent'anni dopo 'L'avvocato del diavolo', Keanu Reeves torna in abiti legali: ma in film ben più canonico e procedurale. (...) Non sta nella trama, o nei colpi di scena telefonati, il buono del film di Courtney Hunt; né nel blando ragionamento sulla differenza che passa tra la Verità e la Giustizia: in questo è ordinario quasi fino all'anonimato. 'Una doppia verità' è però insolito, rispetto ai canoni del genere, nella scelta di un andamento molle e rallentato, domenicale, che ti si appiccica addosso come melassa. Un thriller attendista, che aspetta con pazienza di portare a segno il colpo del ko: come fece a Kinshasa Alì contro Foreman, nel celebre match citato proprio da Reeves." (Federico Gironi, 'Il Messaggero', 16 giugno 2017)

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