The Twilight Saga: Breaking Dawn - Part 12011

SCHEDA FILM

The Twilight Saga: Breaking Dawn - Part 1

Anno: 2011 Durata: 117 Origine: USA Colore: C

Genere:FANTASY, HORROR, ROMANTICO

Regia:Bill Condon

Specifiche tecniche:35 MM, D-CINEMA (1:2.35)

Tratto da:romanzo "Breaking Dawn" di Stephenie Meyer (ed. Fazi, coll. Lain)

Produzione:WYCK GODFREY, KAREN ROSENFELT, STEPHENIE MEYER PER IMPRINT ENTERTAINMENT, SUMMIT ENTERTAINMENT, TOTAL ENTERTAINMENT, ZOHAR INTERNATIONAL

Distribuzione:EAGLE PICTURES. DVD SPECIAL EDITION, BLU-RAY SPECIAL EDITION E DELUXE EDITION COMBO: EAGLE PICURES HOME VIDEO (2012)

ATTORI

Kristen Stewart nel ruolo di Bella Swan
Robert Pattinson nel ruolo di Edward Cullen
Dakota Fanning nel ruolo di Jane
Taylor Lautner nel ruolo di Jacob Black
Billy Burke nel ruolo di Charlie Swan
Peter Facinelli nel ruolo di Dottor Carlisle Cullen
Elizabeth Reaser nel ruolo di Esme Cullen
Kellan Lutz nel ruolo di Emmett Cullen
Nikki Reed nel ruolo di Rosalie Hale
Jackson Rathbone nel ruolo di Jasper Hale
Ashley Greene nel ruolo di Alice Cullen
Michael Sheen nel ruolo di Aro
Anna Kendrick nel ruolo di Jessica Stanley
Sarah Clarke nel ruolo di Renée Dwyer
Christian Camargo nel ruolo di Eleazar
Gil Birmingham nel ruolo di Billy Black
Julia Jones nel ruolo di Leah Clearwater
BooBoo Stewart nel ruolo di Seth Clearwater
Mía Maestro nel ruolo di Carmen
Casey Labow nel ruolo di Kate
Maggie Grace nel ruolo di Irina
Myanna Buring nel ruolo di Tanya
Rami Malek nel ruolo di Benjamin
Noel Fisher nel ruolo di Vladimir
Michael Welch nel ruolo di Mike Newton
Lee Pace nel ruolo di Garrett
Christian Serratos nel ruolo di Angela Weber
Joe Anderson nel ruolo di Alistair
Guri Weinberg nel ruolo di Stefan
Bill Tangradi nel ruolo di Randall
 

SOGGETTO

Meyer, Stephenie
 

SCENEGGIATORE

Rosenberg, Melissa
 

MUSICHE

Burwell, Carter
 

MONTAGGIO

Katz, Virginia
 

SCENOGRAFIA

Sherman, Richard
 

COSTUMISTA

Wilkinson, Michael

TRAMA

Finalmente Bella e Edward hanno coronato il loro sogno d'amore, si sono sposati e sono in attesa del loro primo figlio. La gravidanza si rivela però molto più accelerata di una normale gestazione umana tanto che la salute di Bella viene messa in serio pericolo. L'intervento di Edward salva la vita della neomamma che, trasformata in vampira, si appresta a vivere la sua nuova felice vita con il marito e la neonata Renesmee. Ma la convinzione da parte di alcuni vampiri che la bambina sia immortale, e che quindi potrebbe minare il segreto della loro esistenza, mette in serio pericolo il destino della famiglia Cullen...

CRITICA

"I sociologi corrono svelti, i critici rincorrono affannati. Forse è giusto che ciò accada quando le sale sono invase - confortate dalla ressa al botteghino - da film come 'Breaking Dawn. Parte 1'. Certo è difficile entrare in argomento quando non si ha l'età adatta per trattare ogni nuovo capitolo di 'The Twilight Saga' con i sentimenti e gli ormoni deputati; ma sarebbe comunque ingiusto farsi prendere la mano dalla stizza generazionale. (...) Ancorati come siamo ai canoni del genere, riteniamo interessante, per esempio, l'episodio che prepara, si fa per dire, Bella all'agognata cerimonia, una sorta di spaventoso incubo che farebbe la gioia degli psicoterapeuti di qualsiasi scuola... Peccato che nel proseguimento la regia e la recitazione diventino più indifese e indifendibili, arrese come sono alla sostanza languida e sentimentalistica del duetto (anzi terzetto, contando l'amico licantropo dall'equivoca identità) che fa torto alla fama dei quattro romanzi di Stephanie Meyer. Eppure le immagini erano forse programmate per scuotere l'incantata beatitudine dei fans, visto che, in fondo, devono illustrare un primo amplesso coniugale e addirittura un parto dai contorni tutt'altro che rassicuranti. Il fatto è che il piglio narrativo resta sempre lo stesso, un po' moralistico e un po' spregiudicato, un po' femminista e un po' antiabortista, un po' convinto e un po' (inopinatamente) canzonatorio. Non ci sogneremmo mai di lanciare l'anatema contro questo feuilleton della terza età del cinema, ma neppure possiamo tacere che il nobile e aggressivo genere dell'horror non c'entra più nulla, le metafore nichiliste latitano e Pattinson e Stewart, nonostante i traffici carnali, sembrano agli occhi del vecchio cinéfilo la versione trendy dei Rock Hudson e Doris Day poco o nulla sessuati." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 18 novembre 2011) "'Twilight' ha incassato nel mondo 382 milioni di dollari, 'New Moon' 709, 'Eclipse' 698: a fronte di tali incassi, inutile chiedersi perché i produttori, sulla scia di 'Harry Potter', hanno deciso di dividere l'ultimo libro della saga di Stephanie Meyer in due parti; o continuare a interrogarsi sui motivi del successo di una storia d'amore che coinvolge una banale adolescente americana e l'esangue erede di una stirpe di Dracula. (...) Prevedibile che, al solito, il film riempia le sale appassionando i fan e provocando il dileggio degli scettici: di sicuro c'è che Bill Condon (insieme alla Hardwicke di 'Twilight') si dimostra il migliore regista della serie per la sensibilità visiva fra favola romantica e horror con cui ha imbastito l'assurda vicenda. Sotto la sua guida persino la monotona Stewart e il tontolone Lautner acquistano un minimo di espressività." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 18 novembre 2011) "Arrivati a questo punto sarebbe veramente fuori luogo parlare di cinema a proposito di 'The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte prima', penultimo capitolo della storia d'amore tra Edward e Bella. Fuori luogo perché se la saga di vampiri e licantropi lascerà un segno (e lo lascerà), sarà solo nella storia del costume, non certo in quella della settima arte. I suoi personaggi hanno fatto impazzire milioni di giovani fan in tutto il mondo. Quando anche l'ultima parte di questa che sembra diventata ormai una soap opera dai toni morbosi sarà consumata sul grande schermo, allora si potrà ragionare con tranquillità sulle ragioni di questa isteria collettiva. Intanto diciamo che tra le nozze dei due innamorati, la turbolenta luna di miele e l'inattesa gravidanza che rischia di uccidere Bella, la confusione regna sovrana. Il romanticismo della saga persiste nei tormentati sospiri dei protagonisti, ma la sessualità e soprattutto la maternità diventano oggetto di riflessioni ambigue e contorte. Questi personaggi però sono entrati così profondamente nell'immaginario degli adolescenti che ogni azione da loro compiuta, ogni emozione provata diventa credibile. Ed è forse da qui che bisogna partire per comprendere un fenomeno esploso quattro anni fa." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 18 novembre 2011) "L'ultimo capitolo della saga di 'Twilight' arriva in due parti, con un occhio più mirato agli incassi che alla (scarsa) qualità. Finalmente, le adolescenti potranno sognare con il matrimonio cinematografico del secolo tra il monoespressivo vampiro e la sua bella umana, dove Bella rimane incinta. Deciderà, pelle ed ossa, di portare a termine il parto, sorvegliata dai pettorali, ben in vista, del licantropo. Si ride di più che in un cinepanettone." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 18 novembre 2011) "Penultimo capitolo della saga di 'Twilight' e di gran lunga il peggiore. Diviso in due il romanzo omonimo di Stephenie Meyer, non si raddoppiano i film, ma si lascia il cinema: 'Breaking Dawn' è l'apoteosi del brand 'Twilight', e solo quello, perché delle due ore sullo schermo - girate con uniforme sciatteria, montate in stile soap e musicate come neanche i softcore amatoriali - non gliene importa niente a nessuno, regista e attori compresi. Edward il vampiro (Pattinson) e Bella l'umana (Stewart) si sposano e finalmente vanno a letto: tra una ceretta alla bisogna, il talamo a pezzi e amorevoli patemi («Amore, ti ho fatto male?»), vince il trash e partorisce la fantascienza, ovvero 'Alien', che prende la residenza nel pancino della neo-signora Cullen. Vade retro aborto, finirà per tenerlo, complici frappé di sangue e l'ex licantropo Jacob (Taylor Lautner) per cane da guardia. Rimangono due notizie, prima la cattiva: manca un altro capitolo. Poi la buona: manca solo un altro capitolo." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 17 novembre 2011)

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