The Mist2007

SCHEDA FILM

The Mist

Anno: 2007 Durata: 127 Origine: USA Colore: C

Genere:FANTASCIENZA, HORROR

Regia:Frank Darabont

Specifiche tecniche:PANAVISION, 35 MM (1:1.85) - TECHNICOLOR

Tratto da:racconto "La nebbia" di Stephen King.

Produzione:DARKWOODS PRODUCTIONS, DIMENSION FILMS

Distribuzione:KEYFILMS (2008), DVD E BLU-RAY: KEYFILMS VIDEO (2009)

ATTORI

Thomas Jane nel ruolo di David Drayton
Marcia Gay Harden nel ruolo di Sig.ra Carmody
Laurie Holden nel ruolo di Amanda Dumfries
Andre Braugher nel ruolo di Brent Norton
Toby Jones nel ruolo di Ollie Weeks
William Sadler nel ruolo di Jim
Jeffrey DeMunn nel ruolo di Dan Miller
Frances Sternhagen nel ruolo di Irene Reppler
Nathan Gamble nel ruolo di Billy Drayton
Alexa Davalos nel ruolo di Sally
Chris Owen nel ruolo di Norm
Sam Witwer nel ruolo di Soldato Jessup
Robert C. Treveiler nel ruolo di Bud Brown Robert Treveiler
David Jensen (II) nel ruolo di Myron
Andy Stahl nel ruolo di Mike Hatlen
Brandon O'Dell nel ruolo di Bobby Eagleton
Buck Taylor nel ruolo di Ambrose Cornell
Gregg Brazzel nel ruolo di Tom Smalley
Jackson Hurst nel ruolo di Joe Eagleton
Juan Gabriel Pareja nel ruolo di Morales Juan Pareja
Kelly Collins Lintz nel ruolo di Steff Drayton
Mathew Greer nel ruolo di Silas
Ron Clinton Smith nel ruolo di Sig. Mackey
Susan Watkins nel ruolo di Hattie
Walter Fauntleroy nel ruolo di Donaldson
 

SOGGETTO

King, Stephen
 

SCENEGGIATORE

Darabont, Frank
 

MUSICHE

Isham, Mark
 

MONTAGGIO

Via, Hunter M.
 

SCENOGRAFIA

Melton, Gregory
 

TRAMA

Maine, Stati Uniti. La tranquilla esistenza di una piccola città di provincia viene sconvolta dall'improvvisa apparizione di una fitta nebbia che nasconde un segreto letale.

CRITICA

"Se King non è mai stato un ottimista sulle qualità morali del genere umano, questa volta la sua fiducia tocca i minimi storici (e Darabont aggiunge un finale particolarmente nero). Quanto alle creature mostruose, ragni, uccelli, insetti, bestie coi tentacoli - facevano più paura sulla pagina, che si guardava bene dal descriverle." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 10 ottobre 2008) "Più che il marchio di Darabont e del suo solito soggettista, Stephen King (in questo caso un racconto tratto dalla raccolta 'Scheletri', Sperling & Kupfer), 'The Mist' ha quello dei nefasti fratelli Weinstein. Un altro suo modello ideologico è infatti il polpettone che i suddetti fratelli hanno prodotto per Robert Rodriguez, 'Planet Terror': ricerche condotte da militari sfociano nel disastro collettivo. Dunque i più cattivi sono loro, seguiti dagli integralisti religiosi in attesa di qualsiasi episodio che giustifichi il loro grido: 'l'apocalisse! l'apocalisse!'. Del resto sono proprio gli strepiti di Marcia Gay Harden, unica vera attrice nel tragico supermercato del Maine (ma ricostruito in Louisiana, mille miglia a sud!), tengono desti fino alla fine". (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 10 ottobre 2008) "The Mist' è la ricognizione del sentimento della paura e del timore dell'ignoto. L'interpretazione degli eventi è affidata a personaggi/cliché che Darabont rimodella senza presupporre retorica, enfasi e sensazione di dejà vu. David si pone alla testa del resistenza, ma appena si intuisce che tra gli strati di nebbia ci sono mostri famelici con tentacoli, accompagnati da uccellacci e insettacci altrettanto assetati di sangue, tra le corsie prende quota la predicatrice per caso Mrs. Carmody. Così in 'The Mist', come in molti horror d'oltreoceano di buona levatura, si ragiona e si mette in scena l'eterno scontro tra individualismo e collettivismo, tra fede nei propri mezzi e fedeltà cieca verso sacre scritture. Tanto che nel film di Darabont il momento più sadicamente intenso è il linciaggio del soldato da parte della cricca di mistici invasati. Lo sguardo di Darabont è volutamente insostenibile, giocato su panoramiche e messa a fuoco continuamente modulata tra primi piani e sfondi nella stessa inquadratura, per rendere omogeneo e senza via di fuga l'incubo dei protagonisti. Musiche inizialmente spettrali e infine sacrali di Mark Isham." (Davide Turrini, 'Liberazione', 10 ottobre 2008) "Noi, dopo aver atteso per due ore e passa una vera sorpresa di qualsiasi natura, abbiamo deciso di accontentarci dell'insolita crudeltà con cui Darabont infierisce sui suoi personaggi, stupidi generici, fanatici religiosi, violenti per natura, ma anche innocenti puniti per colpe altrui. Ragni e insettacci giganti fanno il loro sporco lavoro ma con qualche sussiego, come se si dessero le arie. Succede, negli horror "d'autore"." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 10 ottobre 2008)

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