The Gambler2013

SCHEDA FILM

The Gambler

Anno: 2013 Durata: 109 Origine: LITUANIA Colore: C

Genere:THRILLER

Regia:Ignas Jonynas

Specifiche tecniche:HD

Tratto da:-

Produzione:STUDIO ULJANA KIM, LOCOMOTIVE PRODUCTIONS

Distribuzione:IMAGICA ORIGINAL

ATTORI

Vytautas Kaniusonis nel ruolo di Vincentas
Oona Mekas nel ruolo di Ieva
Romuald Lavrynovic nel ruolo di Bogdanas
Valerijus Jevsejevas nel ruolo di Kaziukas
Lukas Kersys nel ruolo di Poviliukas
Jonas Vaitkus nel ruolo di Skirutis
Arturas Sablauskas nel ruolo di Antanas
Simonas Lindesis nel ruolo di Liubartas
 

MUSICHE

The Bus
 

MONTAGGIO

Zak, Stasys
 

SCENOGRAFIA

Narmontas, Nerijus
 

COSTUMISTA

Kleizaite, Ausra

TRAMA

Vincentas ha una doppia vita: è il più bravo e brillante tra i dottori del pronto soccorso, ma allo stesso tempo è un inguaribile giocatore d'azzardo. Per cercare di far fronte ai propri debiti, l'uomo si inventa un gioco clandestino legato alla sua professione che ben presto dilaga anche tra i non addetti ai lavori. Riuscirà a conciliare il successo per le scommesse con la storia d'amore iniziata con Ieva, una collega che non vede di buon'occhio questo gioco sporco?

CRITICA

"Auguri a una nuova distribuzione, la Imagica Original, che propone opere in edizione originale partendo da un film lituano lettone travestito dal titolo inglese 'The Gambler' diretto da un regista di nome Ignas Jonynas. Se del teatro lituano conosciamo un maestro come Nekrosius sul cinema siamo a digiuno. Eppure questo film è una sorpresa per ritmo, crudeltà e cast oltre alla fortissima denuncia sul crollo verticale dei valori, impressione non nuova da noi. (...) L'autore racconta il crollo della coscienza, la passività ironica di fronte alla sofferenza altrui, controcorrente rispetto ai medici valorosi delle serie da Clooney in poi. L'autore dice che è tutta colpa dei soviet, perché dopo il crollo del comunismo, l'ingresso a porte spalancate nel capitalismo ha liberato anche il senso morale e il protagonista di questa storia si trova al bivio tra due sistemi in conflitto, puntando sulla Morte e sulla Vita. Non sfugge la portata metaforica del racconto, quasi un Dostoevskij omologato e donato ai nostri tempi, alla ricerca di una deviazione dalle regole osservate per troppo tempo con troppo rispetto. La vittima è la Morale, morta in Lituania come altrove, ma il film è fatto della pasta del cinema, montaggio secco, geografia seducente, attori che reggono ogni riposta intenzione del primo piano (Vytautas Kaniusonis è un grande ma c'è anche Oona Mekas figlia di Jonas) oltre alla dichiarazione d'intenti filosofica (si cita Huizinga) per cui il gioco diventa dimensione sociale volta a trascendere noi stessi, liberarsi dalla realtà fatta di ferite, lamenti e lettighe. Gioco come stordimento ed estasi, vedi la droga, ma sempre con un personale esborso di passione. Freud quindi dopo il Muro, quando ciascuno si fa regole e si crea giochi, meglio se apocalittici, basati sull'Assurdo lanciato Kafka e Beckett. L'autore fa sapere di aver lavorato come inserviente presso un ospedale per disabili, per cui forse si tratta di neo realismo." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 giugno 2014) "Scommettereste sulla Lituania? Probabilmente sì, se sapeste che Hollywood, Giappone, Germania e Spagna stanno organizzando molte produzioni cinematografiche e televisive sulle rive del Mar Baltico per via di sgravi fiscali, film commission attive e la recente apertura del Vilnius Film Cluster, mega teatro di posa dove si possono realizzare veri e propri kolossal. E la produzione locale? Bella, sporca e cattiva. Il dramma sulle scommesse clandestine 'The Gambler' ci ha fatto scoprire un regista (Ignas Jonynas) e un attore protagonista (Vytautas Kaniusonis) che non dimenticheremo presto. (...) La macchina da presa di Jonynas è perfetta nell'inquadrare l'abominio (i festini degli infermieri al ralenti sono rappresentati come una messa di bestiale solennità), mentre Kaniusonis attira per via di una presenza rocciosa alla Nick Nolte sorprendentemente addolcita da un sorriso che lascia spazio a speranza e senso di colpa. Sono solo illusioni? 'The Gambler' ci conferma che il cinema lituano è cinematograficamente pronto ad esplodere. Come tutto il resto del paese." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 19 giugno 2014) "C'è del marcio in Lituania. E parecchio. Almeno a giudicare dall'ambiente della sanità dove agisce Vincentas, protagonista di un'opera prima d'inquietante potenza emotiva. (...) A un certo punto l'accumulo delle sfighe che si abbattono sui protagonisti sembra perfino eccessivo; e tuttavia non toglie al film i suoi pregi: forza drammatica, regia nervosa, facce giuste, credibilità psicologica (nella follia dell'ipotesi: ma poi davvero così folle?) dei caratteri. Vincentas è un uomo forte e generoso, attinto però dal demone del gioco. Vizio cui lo spinge anche un contesto, la Lituania post-sovietica, ossessionato dal denaro e dove vita e morte sono merci come altre. Non è difficile capire che l'ospedale degli orrori rappresenta una proiezione desolante della società lituana, vista da Jonynas come un mondo di cinici e frustrati. Prima coproduzione lituano-lettone (niente paura: sarà un film 'da festival' ma è anche appassionante), 'The Gambler' non fa mancare note amaramente umoristiche: vedi la creazione del sito per scommesse 'Deadbook', con oltre due mila visitatori nel solo primo giorno. Le ambizioni d'autore si percepiscono a momenti: come nella scena in cui una panoramica circolare avvolge Vincentas e Ieva, che è inorridita nell'apprendere l'attività parallela dell'amato, allontanandoli progressivamente. Ma per il resto lo stile di regia è realistico e di forte impatto emotivo. Lo spettatore è portato a identificarsi con i personaggi, attraverso semi-soggettive che lo mettono dal suo punto divista o in scene drammatiche come quelle che si svolgono in mare (Vincentas salva leva, che non sa nuotare, spinta in acqua durante una missione di soccorso; l'uomo nuota verso una boa e sembra di nuotare con lui ). Cinema 'noir', storia d'amore impossibile, tragicommedia convivono in un film da scoprire. Lo distribuisce in Italia Imagica Original, nuovo marchio indipendente che vuole proporre opere diverse dalle solite, in versione originale con sottotitoli, al pubblico che ama vedere i film nella lingua in cui sono stati girati (anche in sale non facenti parte dei canonici circuiti d'essai). La scoperta c'è; e pure l'idea dei sottotitoli (senza bisogno di schierarsi pro o contro il doppiaggio) dovrebbe trovare un certo consenso." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 12 giugno 2014) "La vita è un gioco. E anche la morte. Gli assunti derivano da 'The Gambler', debutto in regia del lituano Jonynas che da una scomoda realtà ha estratto un film ancor più scomodo. (...) un finale forse inatteso. Iperbolico e metaforico, 'The Gambler' si nutre di spregiudicatezza estrema e dramma assoluto, ove la priorità sembra mostrare quanto irrisolto sia tuttora il passaggio dal comunismo al capitalismo sfrenato dell'odierna Lituania. Seppur diversamente, siamo nei territori di un «capitale umano», merce alla mercé di un'ambulanza diabolica. L'Apocalisse non è poi così distante. Interessante." (Anna-Maria Pasetti,'Il Fatto Quotidiano', 12 giugno 2014) "Distribuita unicamente in lingua originale (con sottotitoli), questa opera prima, ben diretta ed interpretata, ha la capacità di raccontare il demone del gioco in modo non banale, con uno sguardo alla Lituania post-sovietica." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 12 giugno 2014)

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