Anno: 2015 Durata: 100 Origine: USA Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:Ari Sandel
Specifiche tecniche:-
Tratto da:romanzo "Quanto ti ho odiato" di Kody Keplinger (ed. Newton Compton)
Produzione:MCG, MARY VIOLA, SUSAN CARTSONIS PER CBS FILMS, VAST ENTERTAINMENT, WONDERLAND SOUND AND VISION
Distribuzione:EAGLE PICTURES/LEONE FILM GROUP
Mae Whitman | nel ruolo di | Bianca |
Robbie Amell | nel ruolo di | Wesley |
Bella Thorne | nel ruolo di | Madison |
Bianca Santos | nel ruolo di | Casey |
Skyler Samuels | nel ruolo di | Jess |
Romany Malco | nel ruolo di | Preside Buchanon |
Nick Eversman | nel ruolo di | Toby |
Chris Wylde | nel ruolo di | Sig. Filmore |
Ken Jeong | nel ruolo di | Sig. Arthur |
Allison Janney | nel ruolo di | Dottie |
Rebecca Weil | nel ruolo di | Caitlyn |
Seth Meriwether | nel ruolo di | A.J. |
Erick Chavarria | nel ruolo di | Sig. Gomez |
Brian Dewar McNamara | nel ruolo di | Matt |
Benjamin Davis (II) | nel ruolo di | Jeffrey |
RJ Shearer | nel ruolo di | Albert |
Eric R. Moore | nel ruolo di | Paul |
J.J. Green | nel ruolo di | Trevor |
Paras Patel | nel ruolo di | Anupam |
Murielle Telio | nel ruolo di | Mariah |
Mahaley Manning | nel ruolo di | Kara |
Alexandra Ficken | nel ruolo di | Robin |
Jill Jane Clements | nel ruolo di | Elaine |
Fiona Hardingham | nel ruolo di | Heidi |
David Gridley | nel ruolo di | Alan |
Beau Rich | nel ruolo di | Robert |
Demetrius Bridges | nel ruolo di | Jarrett |
Lai-Ling Bernstein | nel ruolo di | Octavia |
Richard Kohberger | nel ruolo di | Johnny |
Krissy Notes | nel ruolo di | Laura |
Benjamin Papac | nel ruolo di | Nick |
Marisela Zumbado | nel ruolo di | Nora |
Kyle Wilkerson | nel ruolo di | Silas |
Kurt Krause | nel ruolo di | Geoff |
Jonathan Baron | nel ruolo di | Sebastian |
Dorothy Reynolds | nel ruolo di | Tali |
Cason Richter | nel ruolo di | Lance |
Emily Norcia | nel ruolo di | Lee |
Danielle Lyn | nel ruolo di | Maya |
Veanna Black | nel ruolo di | Rochelle |
Turner J. Wheat | nel ruolo di | Troy |
Bianca è un'adolescente acqua e sapone, contenta della scuola e dei suoi amici. Tutto cambia il giorno in cui parlando con Casey e Jess, due amiche decisamente più popolari e attraenti di lei, Bianca scopre di essere stata soprannominata "A.S.S.O." (Amica Sfigata Strategicamente Oscena) e il suo universo fatto di certezze comincia a vacillare. Ignorando i saggi consigli dell'amica del cuore, Bianca si lega al palestrato Wesley, furbetto ma innocuo, per cercare di risolvere varie questioni: cancellare il terribile soprannome, attirare l'attenzione di Toby, trovare il coraggio e la fiducia per affrontare la temibile Madison e dimostrare che in fondo, al di là dell'aspetto fisico o del comportamento, prima o poi ognuno è un'A.S.S.O. e non c'è niente di male.
"Un'altra commedia di high school basata sulla dicotomia tra fighi e nerd, ma invece di raccontarci la solita fiaba del brutto anatroccolo che diventa cigno, parla dell'accettazione di se stessa da parte della protagonista. Che è un po' la morale di molti cartoon recenti a partire da 'Kung Fu Panda'. L'A.S.S.O. del titolo è un acronimo (italianizzato) per 'sfigato'." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 23 agosto 2015) "(...) Mae Whitman, Robbie Amell, Nick Eversman, Bianca Santos e Skyler Samuels, sono i personaggi principali di 'L'A.S.S.O. nella manica', la cui vicenda è stata elaborata (con notevoli cambiamenti e con l'introduzione di nuovi personaggi) da quella del romanzo 'Quanto ti ho odiato' (Newton Compton Editori), scritto nel 2010 dalla diciassettenne (...) Kody Kepliger. Commedia abbastanza riuscita e divertente, grazie anche alla presenza di personaggi secondari ben delineati e studiatamente inseriti nella trama. È il primo lungometraggio del californiano Ari Devon Sandel (...), il quale, non evitando completamente gli stereotipi (situazioni e personaggi) delle commedie romantiche di e per adolescenti, mostra come anche il mondo giovanile si basi su una struttura, su una omologante distinzione di ruoli, al cui interno, comunque, l'intelligenza, il coraggio e la determinazione rendono possibili affermazioni individuali, pur osteggiate. Quella di 'The DUFF' (titolo originale, acronimo di Designated Ugly Fat Friend) è una storia semplice, scorrevole, che dissolve in un buonismo preconfezionato non solo incomprensioni, ma anche problemi solo avvicinati o accennati, quali, oltre ad altri, il bullismo e il cyberbullismo, il fastidio cagionato dalla presenza del diverso, la dipendenza da mode futili e passeggere. Una storia, che coglie in parte la temperie di un preciso ambiente e che segnala l'importanza del rispetto, dell'amicizia e dei sentimenti in una stagione particolare dell'esistenza, vissuta e ricordata come una straordinaria avventura." (Achille Frezzato, 'L'Eco di Bergamo', 23 agosto 2015) "Interessante spunto di partenza per questo film a target adolescenziale che, però, offre poca sostanza e finale scontato." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 21 agosto 2015) "Spiacerà a chi ha visto troppi filmetti sulle riscosse dei «nerds» per riuscire a provare ancora schietto divertimento di fronte all'ennesimo capitolino. Ma evidentemente in Usa nasce un nerd al giorno. Altrimenti non si spiegherebbe il best seller di Kody Keplinger che ha dato lo spunto al film (scommettiamo che Kody era una bruttina antipatichina?)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 20 agosto 2010)
Incasso in euro