La citt? verr? distrutta all'alba2010

SCHEDA FILM

La città verrà distrutta all'alba

Anno: 2010 Durata: 101 Origine: USA Colore: C

Genere:HORROR

Regia:Breck Eisner

Specifiche tecniche:SUPER 35 STAMPATO A 35 M (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:IMAGENATION, PENN STATION, ROAD REBEL

Distribuzione:MEDUSA

ATTORI

Timothy Olyphant nel ruolo di David Dutton
Radha Mitchell nel ruolo di Judy Dutton
Joe Anderson nel ruolo di Russell Clank
Danielle Panabaker nel ruolo di Becca Darling
Christie Lynn Smith nel ruolo di Deardra Farnum
Brett Rickaby nel ruolo di Bill Farnum
Preston Bailey nel ruolo di Nicholas
John Aylward nel ruolo di Sindaco Hobbs
Joe Reegan nel ruolo di Soldato Billy Babcock
Larry Cedar nel ruolo di Ben Sandborn
Gregory Sporleder nel ruolo di Travis Quinn
Mike Hickman nel ruolo di Rory Hamill
Lisa K. Wyatt nel ruolo di Peggy Hamill
Justin Welborn nel ruolo di Curt Hammil
Chet Grissom nel ruolo di Kevin Miller
 

SCENEGGIATORE

Kosar, Scott
Wright, Ray
 

MUSICHE

Isham, Mark
 

MONTAGGIO

Fox, Billy
 

SCENOGRAFIA

Menzies, Andrew
 

COSTUMISTA

Little, George L.

TRAMA

Ogden Marsh. L'acqua della tranquilla cittadina del Midwest è stata contaminata da una misteriosa tossina che ha trasformato gli abitanti in terrificanti assassini. I pochi rimasi illesi, impossibilitati a fidarsi di vicini e amici, abbandonati dalle autorità e terrorizzati dall'idea di contrarre a loro volta la malattia, dovranno ingaggiare una lotta disperata per rimanere in vita.

CRITICA

"37 anni dopo, arriva il remake dei 'Crazies' di George A. Romero: 'La città verrà distrutta' all'alba ancora una volta ma qualcosa è cambiato. Breck Eisner parrebbe più accomodante, se non ottimista: se là l'ultimo sopravvissuto, un nero, veniva eliminato dall'esercito, qui in formato famiglia arriva l'happy ending. O no? Da ultimo, è schermo nero, fine della trasmissione televisiva, almeno quella della menzogna governativa: anziché provocare sollevazioni in Medio Oriente, una sostanza tossica dell'esercito contamina l'America profonda, spargendo il seme della follia. Ancora una volta la soluzione è finale, con deportazioni e campi di concentramento, e nel fuori-campo aleggia I'11 settembre, nell'accezione dietrologa e antigovernativa: nel remake, il terrorismo è del Sistema, nel 9/11? Eisner insinua, e nasconde la mano, dichiarando solo il proprio mestiere - film compatto, con qualche guizzo, ma un climax molto discendente... - e la propria missione: rifare, cercando nell'oggi. Può bastare." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 22 aprile 2010) "Nel 1973 'La città verrà distrutta all'alba' di Romero confermava quanto il regista temesse il suo governo. Pareva folle sperimentare armi biologiche sulla popolazione (non si sapeva ancora che ci era realmente avvenuto negli anni Cinquanta). Dopo Seveso, non pareva più tanto un'americanata... Ora si è rifatto 'La città verrà distrutta all'alba': dirige Breck Eisner, produce Romero, mentre il copione di Kosar&Wright quasi ricalca l'archetipo di Paul McCollough. I personaggi - siamo nell'Iowa - sono tutti wasp, ma meglio il dejà vu che il politicamente corretto." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 23 aprile 2010) " 'La catastrofe è che tutto continui come prima'. Walter Benjamin introduce lo stato di cose presenti e anche il fanta-horror 'La città verrà distrutta all'alba', remake del film di George Romero ('The Crazies', 1973). (...) Il remake segue l'originale (tratto da un testo di Paul McCollough) ma velocizza l'azione e scarta la dissacrante ballata contro i poteri di Romero, si fa genere in un incalzare di scene madri, forconi conficcati in corpi legati al lettino di contenzione, esplosioni, agguati, fuochi... (...) Ma qua e là Eisner rallenta e raggela come nella sequenza iniziale quando un uomo dall'aria dimessa entra nel campo di baseball in una bella giornata di sole impugnando un fucile... Fotografa Maxime Alexandre ('Le colline hanno gli occhi') su partitura di Scott Kosar (e Ray Wright) sceneggiatore di 'Non aprite quella porta' e 'Amityville Horror' che danno il tocco giusto per rialzare la suspense e incrinare il voluttuoso frastuono del film. (...) Senza eroi, senza i 'nostri' che non arriveranno mai perché sono già qui e uccidono." (Mariuccia Ciotta, 'Il Manifesto', 23 aprile 2010) "Aveva ragione Erin Brockovich denunciando scempi ecologici: come nel remake di Romero, il colpevole è un'arma batteriologica che rende zombie gli abitanti di una cittadina. Eisner fatica a rendere metaforica la materia, gioca la solita partita del raccapriccio con gli eroi che vengono meno e l'odio cede all'amore. Con momenti visivamente prensili nel panorama campestre coi forconi insanguinati, scoprendo che neppure nell'autolavaggio si sta tranquilli." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 23 aprile 2010)

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