Anno: 1995 Durata: 101 Origine: USA Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:-
Specifiche tecniche:NORMALE A COLORI
Tratto da:BASATO SUI PERSONAGGI CREATI DA MARK STEVEN JOHNSON
Produzione:J. DAVIS E R.C. BERMAN PER LANCASTER GATE, WARNER BROS. PICTURES
Distribuzione:WARNER BROS. ITALIA (1996) - WARNER HOME VIDEO
Nella pacifica cittadina di Wabasha, nel Minnesota, due anziani vicini di casa, John Gustafson e Max Goldman, approffittano della stagione del disgelo per dedicarsi al loro hobby preferito, la pesca. Amici e rivali da decenni, hanno fatto del lago non distante da casa il loro campo di battaglia, dove, piu che alla pesca, si applicano con singolare accanimento a risse, dispetti, scambio di epiteti sboccati. Dopo il matrimonio, in seconde nozze, con la più giovane e ancora graziosa Ariel, John diserta spesso la barca e il lago, privando il rissoso Max dell'unico individuo con cui contendere. Immusonito e controvoglia, questi cerca di occuparsi delle nozze imminenti di suo figlio Jacob con Melanie, la figlia di John. A rompere l'involontario armistizio fra i due, capita a Wabasha una donna intraprendente e dinamica, l'ancor piacente Maria Ragetti, d'origine napoletana, che ha rilevato un negozio di articoli da pesca e intende trasformarlo in un ristorante all'italiana. Quel negozio è il principale punto di riferimento dei pescatori della cittadina, che scatenano, capeggiati da John e Max, una vera azione di sabotaggio nei confronti di Maria. Caparbia e risoluta, costei non si arrende, anzi riesce a far innarnorare di lei Max, al momento impegnato solo a ridurre al minimo le spese per il matrimonio del figlio. Tra risse, dispetti di pessimo gusto, scambio di battute volgari, accuratamente elaborate, e di doppi sensi Max e Maria convolano così a giuste nozze.
"Come seduttori, sono davvero improbabili. Come attori, mordono il freno, ma la pista ormai è fuori misura. Jack Lemmon va via liscio a fare il bacucco fidandosi dell'età, che si vede, e per forza maggiore lo rammollisce. Walter Matthau lotta contro i tempi nervosi imposti dalla parte, pressato dalla sciatica. Elogi 'in tappeto' di cattiveria: Lemmon (classe 1925) e Matthau (1920) sono grandi, come sempre, come possono esserlo ora, stanchi, ma felici, per una carriera esaltante in tandem e da solisti, a fissare con Billy Wilder alcuni confini della commedia cinematografica hollywoodiana (da 'Prima pagina' a 'Buddy Buddy'). In tanta generosità, in questa nuova sfida professionale alle ferree regole dello show-business (essere sempre all'altezza di se stessi) spicca Sophia Loren, star ospite di una commediola sentimentale che vive per il soffio dell'artigianato di grandi attori. Ebbene, Sophia vale il biglietto. La sua fotogenia è ancora sorprendente. Bisognerebbe parlare di cine-fotogenia: è sempre un'abilissima modellatrice di movimenti, gesti, sguardi, dentro un personaggio mitico (la signora venuta dal popolo) che ormai domina con eleganza e sapienza. Ogni apparizione di Sofia Loren produce un'impennata del filmetto. Le giova, rispetto ai compari, un decennio di giovinezza. Nell'inquadratura, la sua matura e opulenta femminilità è come un fior di camelia, pur al punto di caduta. La illumina, con malizia erotica, un ottimo direttore della fotografia, Tak Fujimoto, collaboratore prediletto di Jonathan Demme, con cui ha girato 'Il silenzio degli innocenti' e 'Philadelphia'. (Silvio Danese, 'Il Giorno', 19 aprile 1996)
Incasso in euro