Tandem2000

SCHEDA FILM

Tandem

Anno: 2000 Durata: 110 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:Lucio Pellegrini

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:BEPPE CASCHETTO PER I.T.C. MOVIE, MEDUSA FILM, IN COLLABORAZIONE CON TELEPIÙ

Distribuzione:MEDUSA VIDEO

ATTORI

Luca Bizzarri nel ruolo di Luca Cavallaro
Maddalena Maggi nel ruolo di Camilla
Paolo Kessisoglu nel ruolo di Pietro Borsello
Fabrizia Sacchi nel ruolo di Blanda Tozzi
Catherine Spaak nel ruolo di Madre di Camilla
Luciana Littizzetto nel ruolo di Commissaria
Srdjan Todorovic nel ruolo di Papandreu
Giovanni Esposito nel ruolo di Cannavò
Paolo Sassanelli nel ruolo di Pongo
Fulvio Falzarano nel ruolo di Carlo
Sandra Ceccarelli nel ruolo di Sabra
Enrico Bertolino nel ruolo di Ing. Pinna
Samuele Bersani nel ruolo di Cantante
Angela Orsini nel ruolo di Madre di Luca
Antonio Barillari nel ruolo di Manager
Antonio Zavatteri nel ruolo di Regista spot Antonio Giancarlo Zavatteri
Erika Urban nel ruolo di Patrizia
Federica Bonani nel ruolo di Arpista
 
 

MONTAGGIO

Marzoni, Paolo

TRAMA

Torino, 1992. Luca, 23 anni, vive per la musica e si sente un Kurt Cobain che si esibisce in un locale dei Murazzi. Camilla, 19 anni, è una ragazza di buona famiglia che vuole diventare una costituzionalista. Una notte, aspettando l'alba sulle rive del Po, i due (che sono l'uno l'opposto dell'altro) si innamorano. Sette anni dopo Luca e Camilla sono una classica coppia in crisi. Lui ha abbandonato la musica per dedicarsi ai jingle pubblicitari. Lei, invece, non riesce ancora a laurearsi. I due giovani non riescono più a stare insieme ma neanche a separarsi. Così, dopo l'ennesimo litigio, un giorno Luca si rivolge a uno psicologo, Pietro. Ma anche Camilla, esasperata, ha preso la stessa decisione e inizia le sue sedute con Blanda, analista con tendenze new age. In occasione di una cena Camilla e Luca scopriranno che Blanda e Pietro sono marito e moglie, anche loro in crisi da tempo...

CRITICA

"Il gruppo da cabaret ('Cavalli Marci') e televisione ('Ciro') che l'anno scorso si fece notare con il grazioso 'E allora Mambo', colpisce ancora con una commedia scapigliata dai destini incrociati". ('Carnet', settembre 2000) "Sul piano narrativo il congegno funziona. Con il continua via vai dei quattro sempre più stravolti e sempre meno capaci di uscir fuori dalle trappole che più d'una volta si sono fabbricati da soli. Attorno qualche figura secondaria è ripetitiva fino al tormentone, ma gli sberleffi di cui son fatti segno i vari metodi degli psicologi grazie a una regia in equilibrio fra i sentimenti e il sarcasmo, tendono a trasformare in più momento la commedia in un grottesco pervaso da un umorismo spesso anche segreto. Con risultati tanto più efficaci quanto più vi fanno da commento delle piacevolissime musiche, in una cornice torinese spesso notturna fatta scaturire da immagini colorate e vivide, costruite con sicura eleganza figurativa". (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 10 novembre 2000) "(...) Se 'Tandem' ha un limite, sta nel voler coniugare due varianti di commedia - la commedia sentimentale e la commedia stralunata - che faticano a far coppia. Che il nocciolo sia da commedia sentimentale lo mostra soprattutto l'happy end finale. Però il tono della rappresentazione è esagitato, grottesco, modellato su un comico espressionista che immerge tutto - recitazione, scenografie, colore - in una specie di vago delirio". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 12 novembre 2000) "Dopo il buon esito di 'E allora mambo!', Lucio Pellegrini con 'Tandem' cambia città ma non squadra. Gira in una Torino pop e stralunata una commedia che procede a zig zag e sopra le righe, avventurandosi tra satira di costume e surrealtà. Il ritmo è frenetico e disordinato, l'intreccio concepito come un gioco delirante di specchi nei quali si riflettono amore e psiche, trentenni perenni e guru sbullonati, l'intatto cast del film d'esordio e le sonorità etniche dei Subsonica e degli Africa Unite. Irruento e scapestrato nella regia e nella recitazione, giovanilista d'indole e wilderiano nelle aspettative, 'Tandem' pedale piste ciclabili non consuete nel cinema italiano, ma sovente s'ingolfa, stravede e strepita troppo, perde tonicità e accumula tossine". (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 20 novembre 2000)

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